Spray nasale antiallergico riduce il rischio di Covid-19? Un nuovo studio apre scenari promettenti, cosa è stato scoperto.

In un momento in cui l’incertezza sull’efficacia delle nuove vaccinazioni contro il Covid-19 continua a generare dibattito, arriva un’interessante scoperta dal mondo della ricerca: uno spray nasale comunemente usato contro le allergie potrebbe offrire un’efficace barriera contro l’infezione da SARS-CoV-2.

Uno studio condotto in Germania e pubblicato  sulla rivista JAMA Internal Medicine suggerisce che l’azelastina, un farmaco antistaminico utilizzato da anni nel trattamento della rinite allergica, potrebbe ridurre significativamente il rischio di contrarre il Covid-19.

Altro che vaccini e farmaci, contro Covid e influenza basta un semplice spray nasale: ecco quale

L’azelastina è un antistaminico approvato dalla FDA già nel 1996 e comunemente impiegato per trattare i sintomi della rinite allergica stagionale e perenne: congestione nasale, prurito, naso che cola e starnuti. Gli scienziati hanno iniziato fin dall’inizio della pandemia a valutare se potesse avere un potenziale effetto antivirale.

Spray nasale pericoloso o alleato?

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Alcune ricerche preliminari hanno suggerito che l’azelastina potrebbe ostacolare l’ingresso del virus nelle cellule legandosi a uno dei recettori chiave sfruttati dal coronavirus. Il recente trial clinico, definito randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, ha coinvolto 450 volontari adulti sani, quasi tutti già vaccinati contro il Covid-19. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi:

  • Il gruppo di trattamento ha utilizzato uno spray nasale contenente azelastina, applicato tre volte al giorno per circa due mesi
  • Il gruppo di controllo ha ricevuto invece uno spray placebo

Durante il periodo di osservazione, i partecipanti sono stati sottoposti due volte a settimana a test rapidi antigenici per monitorare l’eventuale insorgenza di infezioni da SARS-CoV-2. In caso di positività, veniva effettuata anche una conferma tramite test PCRI risultati ottenuti sono certamente incoraggianti.

Lo studio, pur ben condotto, è ancora nella fase 2 della sperimentazione clinica, e occorrono ulteriori indagini su larga scala per confermare questi risultati, valutare la reale efficacia a lungo termine e monitorare eventuali effetti collaterali associati a un uso prolungato.

Un altro aspetto da considerare è che i partecipanti allo studio erano per la quasi totalità già vaccinati. Resta quindi da chiarire se l’azelastina offra una protezione aggiuntiva nei soggetti immunizzati, o se potrebbe essere efficace anche in assenza di vaccinazione.

Al momento, non esistono raccomandazioni ufficiali che indichino l’utilizzo di spray a base di azelastina per prevenire il Covid-19. Tuttavia, se le prossime fasi di ricerca confermeranno i dati attuali, il farmaco potrebbe rappresentare una soluzione semplice, accessibile e a basso costo per rafforzare la protezione personale.