Forte imbarazzo al Politecnico di Torino, dove ieri, 16 settembre, il rettore Stefano Corgnati ha sospeso Pini Zorea, professore dell’Università di Braude (Israele). La decisione è maturata dopo la diffusione di un filmato registrato lunedì da parte del collettivo studentesco Cambiare Rotta, dove si vede il docente lodare l’esercito israeliano durante il corso di Principi e tecnologie di elaborazione di immagini digitali (dottorato di ingegneria elettrica, elettronica e comunicazioni).

Cosa ha detto il professore

Tutto è successo quando alcuni studenti del collettivo sono entrati in aula per contestare il docente, vista la loro critica sugli scambi tra le università torinesi e quelle israeliane. A quel punto, Pini ha sostenuto che molte persone europee non avrebbero capito cos’è davvero successo a ottobre 2023, con l’inizio della guerra tra Hamas e Israele. Successivamente, ha pronunciato la frase incriminata: “Ho lavorato nell’esercito molti anni fa e posso assicurarvi che l’IDF è il più corretto che ci sia”.

Le reazioni e la sospensione

Cambiare Rotta ha denunciato pubblicamente le parole di Zorea. Solo dopo la diffusione della notizia, Corgnati ha deciso di convocarlo e sospenderlo. Spiega il rettore in una lettera al quotidiano La Stampa: “Ho assunto la mia decisione in attesa di un confronto diretto con il docente. Durante una recente lezione, il docente stava avviando il proprio intervento quando alcuni studenti esterni al corso hanno sollevato questioni in merito all’utilizzo del riconoscimento facciale come tecnologia impiegata in applicazioni militari o di sorveglianza, richiamando in particolare il suo utilizzo da parte dell’esercito israeliano. A tali osservazioni il docente ha risposto con esternazioni relative all’esercito israeliano che, per quanto risulta dai frammenti video diffusi sui social, appaiono inappropriate nel contesto di un compito didattico relativo a lezioni di carattere tecnico, oltre ad essere in contrasto con i principi più volte espressi dal Politecnico di Torino, che condanna ogni forma di violenza, ripudia la guerra ed esprime profondo sdegno per il continuo massacro della popolazione civile a Gaza. Queste esternazioni rischiano, in un momento così delicato, di alzare il livello di tensione nella comunità studentesca e accademica, ostacolando l’impegno dell’Ateneo nel promuovere un dialogo costruttivo volto a unire e non dividere. Inoltre, la sospensione del modulo didattico rappresenta un’azione di tutela nei confronti del docente nostro ospite, così come degli studenti che frequentano le sue lezioni”.

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