Non è stato certo un inizio di stagione esaltante per l’Inter del nuovo ciclo targato Chivu. e ha parlato Fabrizio Biasin
Non è stato certo un inizio di stagione esaltante per l’Inter del nuovo ciclo targato Chivu visto che, dopo la vittoria illusoria contro il Torino, sono arrivate due sconfitte con Udinese e Juventus. Ne ha parlato Fabrizio Biasin nel suo editoriale per TMW:
“Per l’Inter abbiamo l’ardire di pensare che valga il contrario: situazione seria ma non disperata. “Seria”, perché due sconfitte una in fila all’altra non sono certamente un buon modo per iniziare la stagione. E non è bello nemmeno dover fare i conti con una serie di errori reiterati, quelli di una squadra che nel post-scudetto ha giocato 8 volte contro Juve e Milan, spesso e volentieri è passata in vantaggio ma poi si è persa per “eccesso di confidenza” o addirittura “superficialità” (zero vittorie). Una cosa che non ti aspetti da una rosa competitiva e matura come quella dei nerazzurri”.
“E poi “Non disperata”, perché al netto dei requiem che risuonano qua e là e colpiscono un po’ tutti i nerazzurri (c’è già chi moltiplica i nomi dei possibili sostituti di Chivu) la squadra non è tutto il disastro che si vuol far credere. L’Inter non ha bisogno di tre o quattro palloni d’oro per rimettersi a far punti (oddio, Lookman avrebbe certamente fatto comodo…), semmai deve ritrovare il suo spirito, quello stesso spirito che l’ha fatta andare al di là dei suoi limiti in tutti questi anni. Sia chiaro, non è una cosa semplice, ma nemmeno un’impresa impossibile. È tutta nella testa di giocatori come Barella, Lautaro, Bastoni, Calahanoglu…: per qualcuno giocatori “avariati” e improvvisamente non più “all’altezza”, per chi scrive l’esatto contrario. Chi vivrà, vedrà”.
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