A Roma, in 10 giorni, ci sono state 4 aggressioni omofobe. Segnalazioni che sono arrivate alla Gay help line e che raccontano di un clima teso in città. La rappresentazione choc di una Capitale, fortunatamente in minima parte, arriva dal Gay Center.

Stando a quanto appreso da RomaToday, infatti, dopo la violenza subita da Alessandro Ansaldo, il giovane di 25 anni brutalmente aggredito da almeno dieci ragazzi italiani con accento romano, tra i 18 e i 22 anni, una coppia di ragazzi ha contattato il Gay Center tramite la chat Speakly.org e ha avuto il coraggio di raccontare quanto vissuto. 

Secondo quanto emerso, la coppia sarebbe stata aggredita da due uomini all’interno di un ristorante in zona Roma nord, nella zona della movida. Secondo gli aggressori avrebbe meritato una punizione perché si sarebbero abbracciati e poi scambiati un bacio. Prima di loro, nella serata dello scorso 7 settembre, una coppia di ragazzi ha raccontato di essere stata aggredita in via del Corso da un gruppo di giovanissimi in monopattino. Insulti omofobi, provocazione e botte che hanno causato a entrambi lesioni con prognosi di 5 giorni. 

Un ragazzo, invece, ha raccontato al Gay Center di aver subito una aggressione sull’androne di casa da un coinquilino, in un palazzo in zona Roma est. A far scattare la denigrazione, gli insulti e la violenza, l’identificazione del ragazzo come gay. Al momento, oltre Alessandro, c’è solo un’altra denuncia. Le altre vittime di questi giorni stanno valutando come muoversi. Il Gay Center, stando a quanto si apprende, ha offerto a tutti assistenza legale gratuita, oltre che il supporto psicologico qualora occorresse.

“Essere lesbiche, Gay, bisessuali, transgender o persone non binarie non può e non deve mettere a rischio di violenza: le strade, i locali, i luoghi della convivenza civile non possono essere impunemente luogo di violenze omotransfobiche – aggiunge Gay Center – Per questo oltre a chiedere con forza che sia riconosciuta a livello nazionale una tutela civile e giuridica contro i crimini in cui è accertata la matrice omotransfobica, chiediamo alla assemblea consiliare del Comune di Roma che vengano acquisite le nostre integrazioni alla delibera contro l’omobitransfobia al affinchè sia anche riconosciuto l’impegno che il servizio di Gay Help Line offre alla città di Roma da circa 20 anni. Ricordiamo per chi è vittima o testimone di violenza omotransfobica può chiamare il numero 800713713 o scrivere alla chat Speakly.org”.

Sul caso, nel frattempo, è intervenuta Monica Lucarelli, assessora alle attività produttive, alle pari opportunità e all’attrazione investimenti di Roma Capitale: “La mia solidarietà va ad Alessandro e a tutte le persone aggredite negli ultimi giorni a Roma per il loro orientamento sessuale. Non si tratta di episodi isolati ma di un fenomeno che continua a riaffiorare con una violenza che scuote nel profondo. Ogni volta che accade è l’intera città che vede calpestati i suoi valori di convivenza e rispetto”. 

“Fa male constatare che a colpire siano spesso giovanissimi, segno che non basta condannare la violenza: serve un lavoro educativo costante, capace di smontare pregiudizi prima che diventino odio. È un compito che riguarda tutti e tutte, noi istituzioni, le famiglie, la scuola – continua Lucarelli – Roma Capitale continuerà a camminare accanto alla comunità LGBTQIA+ e alle associazioni che da anni offrono sostegno e ascolto, ma serve un impegno collettivo: solo insieme possiamo costruire una città in cui nessuno debba temere di camminare per strada semplicemente per quello che è”.