Le parole dell’allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, in esclusiva a Sky Sport alla vigilia della sfida contro il Napoli di Antonio Conte, partita in cui incontrerà Kevin De Bruyne per la prima volta da avversario: “Dopo la partita lo abbraccerò, ma prima dobbiamo stare molto attenti. Conosciamo le sue capacità nell’ultimo terzo di campo”. E su Conte ha aggiunto: “E’ molto bravo, la sua impronta è molto forte. Ha fatto bene ovunque”. Infine, anche un omaggio a Carlo Mazzone
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Così l’allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, a Sky Sport alla vigilia dell’esordio in Champions League: “L’abbraccio dei ragazzi a Donnarumma, tutti insieme? Una squadra non può essere forte se non ha un linguaggio appropriato. È importante sentire il calore dei compagni. Io dopo la partita abbraccerò De Bruyne, ma prima dobbiamo stare molto attenti. Conosciamo le sue capacità nell’ultimo terzo di campo. Conte è molto bravo, la sua impronta è molto forte. Ha fatto bene ovunque”. E sulla presenza in Europa, ai massimi livelli, aggiunge: “Esserci per noi è un onore, siamo qui da tanti anni dopo altrettanti anni senza giocarla. L’anno scorso abbiamo fatto fatica, ma è un piacere essere qui. Haaland? Fisicamente sta meglio rispetto allo scorso anno quando ha avuto un lungo infortunio, è più maturo e conosce meglio i compagni. Mi piacerebbe dire che se facesse l’anno del triplete sarebbe sufficiente, ma so che lui vuole essere il miglior calciatore possibile”. In conferenza, invece, l’allenatore dei Citizens aveva parlato delle aspettative in vista di questa Champions League: “Non siamo tra le favorite per vincere la Champions, dobbiamo goderci il viaggio. Bisogna partire bene perché l’anno scorso alla prima pareggiammo contro l’Inter, speriamo in un risultato migliore”.
Il ricordo di Carlo Mazzone
Infine, anche un pensiero a Carlo Mazzone, che ha allenato sia lui che Conte: “E’ stato un privilegio averlo incontrato, aver imparato e riso tanto insieme. Di avermi sostenuto tanto in un momento di difficoltà, quando mi hanno accusato di doping ingiustamente insieme a tutti gli stranieri arrivati in italia quando il problema era un centro di Milano che aveva truffato… Infatti 7 anni dopo mi hanno assolto, magari un giorno la federcalcio italiana o l”Organizzazione Nazionale Antidoping
mi chiederà scusa…. Ma non credo succederà. In quel momento Carlo è sempre stato lì, così come tutto il Brescia. Ho un legame speciale con lui e con la squadra, oltre che con l’intera famiglia Mazzone”.