I Mondiali 2025 di atletica sono al giro di boa e l’Italia ha già conquistato cinque medaglie: l’oro di Mattia Furlani nel salto in lungo, gli argenti di Nadia Battocletti (10.000 metri) e Antonella Palmisano (35 km di marcia), i bronzi di Leonardo Fabbri (getto del peso) e Iliass Aouani (maratona). Alla conclusione della rassegna iridata mancano cinque giorni di gare e il Bel Paese ha già eguagliato il bottino complessivo di Roma 1987 (due ori, due argenti, un bronzo).

Per la terza edizione di fila si è conquistato almeno un titolo iridato (Massimo Stano nella 35 km di marcia a Eugene 2022 e Gianmarco Tamberi nel salto in alto a Budapest 2023) dopo ben diciannove anni di digiuno (Giuseppe Gibilisco fece festa nel salto con l’asta a Parigi 2003, poi ci dovette pensare il pugliese a sbloccare la situazione). Si è ritoccato il bilancio dell’edizione di due anni fa (un oro, due argenti, un bronzo), a dimostrazione dell’eccellente stato di salute del movimento tricolore.

A questo punto la nostra Nazionale si lancia all’attacco dello storico record di medaglie ai Mondiali: i sei podi di Göteborg 1995 (due ori, due argenti, due bronzi). Tra l’altro l’edizione in Svezia e quella nella Capitale furono le uniche in cui l’Inno di Mameli suonò due volte oltre a Siviglia 1999. L’Italia può sognare l’aggancio e il sorpasso? Le carte non mancano nei prossimi giorni, ma dovrà essere perfetta e non sbagliare praticamente nulla.

Andy Diaz si presenterà all’appuntamento da Campione del Mondo e d’Europa Indoor, nonché detentore del mondiale stagionale e fresco vincitore delle finali di Diamond League. Se l’allievo di Fabrizio Donato starà bene allora sarà l’uomo da battere nella finale di salto triplo in programma venerdì 19 settembre, ma dovrà fare i conti con una concorrenza di grande spessore che darà filo da torcere (il ritiro dello spagnolo Jordan Diaz, Campione Olimpico di Parigi 2024, rappresenta una buona notizia).

Si potrà sperare ancora in Nadia Battocletti sui 5.000 metri, ma la mezza distanza sempre essere meno congeniale alla trentina e la gara potrebbe essere condizionata dal duello pirotecnico tra le keniane Beatrice Chebet, che l’ha battuta sui 10.000 metri, e Faith Kipyegon, fresca iridata dei 1.500 metri. Sperare in un exploit delle staffette appare oggettivamente impossibile. Attenzione ad Antonella Palmisano nella 20 km di marcia, anche se la pugliese è parsa stremata dopo la 35 km e dovrà ancora confrontarsi con Maria Perez e altre rivali di rango. Francesco Fortunato potrebbe essere un outsider nella 20 km di marcia in programma nella notte italiana di sabato, al pari di quella femminile.