Sta bene e l’ha voluto far sapere a tutti con un video postato sui social la ragazza di vent’anni di Torino, di cui la madre ha denunciato stamani la scomparsa, a 48 ore da quando non aveva più fatto ritorno a casa. “Io sono la persona scomparsa – dice la studentessa, Sofia Napolitano -. Volevo fare questo video e metterlo su tutte le piattaforme per precisare che sto bene, sono tranquilla e non mi sta succedendo niente”.

Nel filmato spiega di trovarsi con il fidanzato: “Ci conosciamo da più di un anno, non da pochi mesi. Purtroppo la mia famiglia non ha mai visto di buon occhio questa unione”. “La mia famiglia – dice la ragazza – ha cercato di ostacolarci fin dalla prima volta in cui è arrivato in Italia. Ci sono stati litigi pesanti e lui ha dovuto assistere, era con me al telefono quando mi facevano del male sia psicologicamente che fisicamente. L’unica mia valvola di sfogo era uscire con lui: non è un ragazzo cattivo, è un angelo”.

Sofia racconta di aver lasciato una lettera ai genitori prima di andarsene: “Ho spiegato le motivazioni e che questo allontanamento non sarebbe stato per sempre. Non mi trovavo più bene in città. La mia famiglia mi ha tolto tutti i documenti, mi hanno sequestrato telefono e computer che usavo anche per studiare. Ho dovuto imparare il suo numero a memoria per chiamarlo dal telefono di casa quando ero da sola”. “Ho 20 anni e sono più che maggiorenne – conclude – se ho preso questa decisione è perché in casa non vivevo una situazione semplice. La nostra relazione è stabile”.

Secondo la denuncia se n’era andata senza annunciarlo. “Vado all’università per seguire l’esame di una mia amica” avrebbe detto. Sofia, che studia Lettere moderne a Torino, secondo i genitori frequentava quel coetaneo da alcuni mesi, di origini colombiane, arrivato in Italia a maggio con un visto turistico, dopo che si erano conosciuti in una chat a ottobre, tramite un’amica. L’aveva presentato a loro, che – come ammettono – non erano affatto d’accordo con questa relazione. Le avevano detto di troncare, perché non lo ritenevano affidabile. “La stessa amica che li aveva fatti conoscere aveva litigato con lui”, racconta la madre, Patrizia Pignalosa.

La ricostruzione dei familiari è di un ragazzo scappato quando era ancora minorenne dal suo Paese d’origine, vissuto in Polonia e in Spagna. Lei aveva chiesto di poter andare in Colombia con lui e a quel punto i genitori, temendo fuggisse all’estero di nascosto, le avevano sottratto i documenti. Circa dieci giorni prima della scomparsa, Sofia poi aveva detto alla famiglia che non sarebbe più uscita con lui, è quanto riferito per denunciarne la sparizione. Madre e zio avevano anche lanciato appelli dai social. “La mia Sofia è scomparsa – aveva scritto in questi giorni la donna – sicuramente si è allontanata con questo ragazzo colombiano”.

“Dietro a ogni allontanamento – aveva aggiunto lo zio, Paolo Pignalosa – c’è sempre una storia, un dolore, un dramma familiare che non possiamo ignorare”. Un intero quartiere intanto si era mobilitato per aiutarli. Dai luoghi di ritrovi dei giovani, come il locale Al Baretto, della cooperativa sociale Raggio, al presidente della Circoscrizione 2, Luca Rolandi: “La comunità di Mirafiori è in apprensione”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA