L’allarme arriva dalla compagnia russa degli oleodotti Transneft, che gestisce oltre l’80 per cento del petrolio prodotto in Russia: il colosso ha avvertito i produttori che potrebbero dover ridurre la produzione a seguito degli attacchi dei droni ucraini contro porti di esportazione – fra cui a Ust-Luga e Primorsk – e raffinerie essenziali, l’ultima delle quali colpita il 16 settembre a Saratov. Secondo un servizio di Reuters, citato dal Guardian, a diffondere la notizia sono state tre diverse fonti del settore. Eppure in una dichiarazione sul suo sito web, Transneft ha smentito e descritto la notizia come falsa e parte della guerra dell’informazione dell’Occidente contro la Russia.