Il Qatar pronto a denunciare Israele alla Corte penale internazionale dopo il raid di Doha: lo annuncia un ministro dell’emirato. Intanto l’esercito israeliano ha emesso un nuovo ordine alle persone di lasciare Gaza City entro quarantotto ore e di spostarsi verso sud lungo un corridoio temporaneo sulla strada Salah ad Din, che attraversa il centro della Striscia di Gaza. Circa 40 mila persone si sono già spostate verso sud dall’inizio dell’invasione israeliana di terra. Dalla metà di agosto sono stati registrati circa 200 mila spostamenti. Hamas dichiara che almeno 40 persone sono morte ieri a Gaza durante i raid, in 2 anni le vittime sarebbero 65mila.

Punti chiave

09:16

Wall Street Journal: “Trump pensa che Netanyahu lo stia fregando”

Il presidente americano Donald Trump avrebbe recentemente dichiarato ai suoi principali collaboratori che il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo sta “fottendo”, secondo un articolo del Wall Street Journal che afferma però che nonostante le frustrazioni è improbabile che il tycoon rompa pubblicamente con Bibi.
Un alto funzionario israeliano citato nell’articolo afferma che Trump e Netanyahu hanno ottimi rapporti e che qualsiasi idea contraria è una “fake news”. Funzionari statunitensi hanno dichiarato al giornale che il presidente americano è orgoglioso del suo stretto rapporto con Bibi e del forte sostegno Usa a Israele.

08:11

Al Jazeera: “Bombe israeliane vicino agli ospedali, 83 morti dall’alba”

Le forze israeliane hanno scatenato una nuova ondata di attacchi su Gaza, colpendo aree vicine ad alcuni dei pochi ospedali ancora funzionanti, mentre prosegue l’ attacco via terra su Gaza City. Fonti sanitarie riferiscono ad Al Jazeera di almeno 83 palestinesi uccisi oggi dalle forze israeliane.
Missili hanno colpito le aree intorno agli ospedali di al-Shifa e al-Ahli, tra i pochi ancora funzionanti: almeno 15 persone sono state uccise fuori da al-Shifa, mentre altre quattro sono morte in un altro attacco vicino ad al-Ahli.

07:50

Israele uccide in Libano un fornitore di armi di Hezbollah

Un membro di Hezbollah, accusato da Tel Aviv di rifornire di armi la milizia sciita, è stato ucciso in un attacco con droni condotto dall’Idf nella città di Baalbek, nel nord-est del Libano. Secondo le forze armate israeliane, Hussein Sharif era un importante trafficante e lavorava dal Libano per dirigere le cellule terroristiche in Siria e compiere attacchi contro Israele. Le sue azioni “costituivano una violazione degli accordi tra Israele e Libano”, si legge in una nota dell’Idf diffusa dal Times of Israel.

07:34

Bernie Sanders: “A Gaza è genocidio”

“È genocidio”. Il senatore statunitense Bernie Sanders denuncia l’intervento di Israele nella Striscia di Gaza e per la prima volta, evidenziano i media americani, usa il termine “genocidio” ed è il primo senatore a farlo. “Riconosco che molte persone potrebbero non essere d’accordo con questa conclusione. La verità è che la strada è chiara, sia che si parli di genocidio, pulizia etnica, atrocità di massa o crimini di guerra – ha scritto sul proprio sito dopo l’avvio dell’offensiva di terra delle forze israeliane a Gaza City –. Noi americani dobbiamo porre fine alla nostra complicità nel massacro del popolo palestinese”.

06:59

Giudice Usa ordina espulsione del leader proPal Khalil

Un giudice della Louisiana ha ordinato l’espulsione dagli Usa del leader filo-palestinese Mahmoud Khalil per delle irregolarità nella sua domanda di permesso di soggiorno. “Si ordina inoltre che il convenuto sia espulso dagli Stati Uniti verso l’Algeria o, in alternativa, verso la Siria”, ha sentenziato il giudice Jamee Comans per il quale la mancata divulgazione completa delle informazioni nella domanda di carta verde di Khalil “non è stata una svista da parte di un richiedente disinformato e ignorante. Khalil, in una dichiarazione all’American Civil Liberties Union, ha commentato l’ordinanza dicendo: “Non sorprende che l’amministrazione Trump continui a vendicarsi contro di me per aver esercitato la libertà di parola”. “Il loro ultimo tentativo, attraverso un tribunale dell’immigrazione fittizio, rivela ancora una volta la loro vera natura”, ha aggiunto Khalil, ex studente della Columbia University, residente permanente legale negli Stati Uniti, sposato con una cittadina statunitense e padre di un figlio nato negli Stati Uniti.

04:32

Qatar: pronti a intraprendere azione legale contro Israele alla Corte penale internazionale

Il Qatar intende intraprendere un’azione legale contro Israele presso la Corte penale internazionale (Cpi) dopo che le Forze di difesa israeliane hanno bersagliato alti funzionari di Hamas a Doha. Il ministro qatariota Mohammed bin Abdulaziz Al-Khulaifi ha fatto sapere sul suo account X di aver avuto due incontri a tal proposito con il viceprocuratore della Cpi, Nazhat Khan. “Ho ribadito l’impegno del Qatar a sostenere il percorso della giustizia internazionale e a garantire che coloro che hanno commesso crimini siano ritenuti responsabili e non sfuggano alla punizione nell’ambito del diritto penale internazionale”, ha scritto Khulaifi parlando di “aggressione contro lo Stato del Qatar” da parte di Israele.

03:59

Media israeliani: Hamas si prepara a colpire in Cisgiordania

Fonti di sicurezza citate dai media israeliani affermano che Hamas ha schierato forze e risorse terroristiche per compiere attacchi in tutta la Cisgiordania. Le forze di difesa israeliane hanno quindi fatto sapere di aver intensificato le operazioni di arresto contro sospettati di attività terroristiche nella zona.

01:13

Portavoce Onu: “Migliaia in fuga in mezzo alle ostilità, donne costrette a partorire in strada”

Il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, nel corso dell’incontro con i media internazionali ha dichiarato che “migliaia di persone continuano a fuggire, in mezzo alle ostilità. Le strade, come potete ben immaginare e come avete visto, sono congestionate, la gente ha fame e i bambini sono traumatizzati”. Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione ha dichiarato che l’offensiva israeliana a Gaza “sta costringendo le donne a partorire per strada, senza ospedali, senza medici e senza acqua pulita”. Dalla fine del cessate il fuoco, a marzo, ottanta punti medici e centri di assistenza sanitaria primaria che fornivano servizi ambulatoriali alle donne sono stati colpiti, e 65 di questi sono fuori servizio.

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