Un terno al lotto. Il Gran Premio dell’Azerbaijan è una presenza relativamente recente nel calendario iridato: ha debuttato nel 2016 con la denominazione di Gran Premio d’Europa, per poi assumere l’attuale nome dall’anno successivo. In otto edizioni disputate, il circuito di Baku ha già costruito una reputazione unica: è stato spesso teatro di gare imprevedibili e spettacolari, con ben dieci ingressi della Safety Car e numerosi colpi di scena che hanno ribaltato i pronostici. La Red Bull è il team più vincente con tre successi, seguita dalla Mercedes con due, mentre la Ferrari, nonostante cinque pole position (più di qualunque altra squadra), non è mai riuscita a imporsi in gara. Indimenticabile l’edizione del 2017, probabilmente la più caotica di sempre, con contatti, bandiere rosse e la vittoria a sorpresa di Ricciardo partito decimo, così come resta impressa la clamorosa foratura di Verstappen a pochi giri dal traguardo nel 2021, quando sembrava lanciato verso un successo facile. A Baku, insomma, nulla è mai scontato: qui la velocità conta, ma a fare davvero la differenza sono lucidità e sangue freddo.