Ravenna, 18 settembre 2025 – Oggi in mattinata, sono stati bloccati nel porto di Ravenna due container di esplosivi diretti ad Haifa, in Israele. A rivelare l’arrivo al Terminal Container dei due camion provenienti dall’Austria e carichi di materiale bellico, il sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni. Poi nel tardo pomeriggio l’annuncio sempre del primo cittadino: “Ho appena ricevuto comunicazione che i due camion portacontainer hanno lasciato il nostro porto. Grazie a tutte e a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato”.
Cos’è successo? Le armi avrebbero dovuto essere caricate sulla Navi Zim per salpare poi alla volta di Israele. Il condizionale è d’obbligo, perché le voci di protesta si sono subito alzate. Quella di Barattoni e anche quella della Compagnia dei portuali, incaricati di ‘lavorare’ questi container: il Tcr (Terminal Container) era d’accordo a non caricare le armi sulla nave diretta in Israele.
Approfondisci:
Il sindaco di Rimini: “No a stand di Israele alla fiera del turismo”
Tajani: non sono armi italiane
“Io non so nulla di cosa è successo” nel porto di Ravenna “perché non sono armi italiane e munizioni italiane. Mi dispiace, non abbiamo inviato armi italiane in Israele”: è la risposta fornita dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani fornita durante il Question Time al Senato in seguito a un’interrogazione presentata dal M5s.
Il sindaco e la segnalazione
Barattoni in seguito a una segnalazione arrivata nella serata di ieri “da alcuni lavoratori” del porto ha ottenuto, insieme a Provincia e Regione, lo stop dalla società di gestione dello scalo. Si trattava, racconta il primo cittadino, di “due container contenenti esplosivi con destinazione Israele”. Ricevuta la segnalazione “ci siamo attivati per verificare la cosa e abbiamo avuto conferma”. In qualità di soci pubblici, gli enti locali hanno “evidenziato la loro contrarietà a Sapir“, la società che gestisce il porto di Ravenna, ottenendo lo stop al passaggio dei container. La società ha raccolto l’invito e espresso la propria “indisponibilità a fare entrare nei propri terminal” quei carichi, che pertanto “oggi non transiteranno dal porto di Ravenna”.
La posizione della Compagnia Portuale
“La movimentazione di container contenenti materiale bellico, pur rientrando formalmente tra le operazioni che la nostra società è autorizzata a svolgere, non gode ad oggi di un chiaro inquadramento normativo operativo e si colloca in una situazione di altissima esposizione mediatica e sindacale – spiega la Compagnia Portuale in una nota inviata a Sapir -. Alla luce di ciò, riteniamo doveroso preannunciare il concreto rischio di problematiche di ordine pubblico connesse a tale movimentazione, che potrebbero determinare, nella migliore delle ipotesi, il blocco della nave interessata e dell’intera operatività del terminal. Con la presente – conclude la nota -, invitiamo pertanto il Terminalista TCR a voler intercedere con la Compagnia ZIM per valutare l’opportunità di rinviare o riconsiderare la movimentazione dei suddetti container, al fine di evitare possibili disordini e garantire la regolare continuità delle operazioni portuali”.