È scattata dai blocchi di partenza la Bertram Derthona, la prima «targata» Mario Fioretti. Il nuovo capo allenatore bianconero ha accolto alla Cittadella dello Sport i giocatori principali, per preparare la storica stagione d’esordio nel nuovo palazzetto.
pubblicato il calendario del campionato di serie a
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Cosa la intriga di più dell’esperienza da head coach, che vivrà per la prima volta alla Bertram?
«È l’aspetto di essere la persona con l’ultima parola sull’organizzazione degli allenamenti e, in generale, sul plasmare il profilo di una squadra, il modo in cui gioca in attacco e in difesa, come sa stare in campo e relazionarsi».
Cosa vorrebbe vedere sul parquet?
«Soprattutto una squadra aggressiva per tutti i 40 minuti, che dia grande valore a ogni possesso difensivo cercando di essere la più dura possibile. Inoltre, è importante che riesca a capire come e quando correre, quando invece convenga rallentare per cercare soluzioni tattiche. Sicuramente cercheremo ogni opportunità per giocare in velocità, mischiando ciò in maniera intelligente a un attacco che ci permetta di prenderci quello che dobbiamo prenderci, con letture adeguate a metà campo».
Tanto lavoro in Cittadella e amichevoli solo con team di Lba: perchè questa scelta?
«Vogliamo riuscire a utilizzare al meglio le ottime strutture che abbiamo a disposizione per allenarci, faremo solo un mini ritiro di tre giorni in occasione del rientro di Olejniczak dagli Europei con la Polonia (dal 23 al 25 settembre a Varallo Sesia, ndr). È una scelta sia di merito perchè abbiamo strutture che difficilmente potremmo trovare fuori, sia di rodaggio del nostro impianto con una serie di partite precedenti alla prima in casa in campionato contro Treviso. Per quanto riguarda le amichevoli, l’idea è stata quella di giocare il più possibile con squadre competitive fin dall’inizio, mettendoci alla prova con formazioni della nostra categoria. In generale abbiamo pensato a una certa progressione nel lavoro prestagionale, con 4-5 giorni iniziali di riattivazione atletica e lavoro individuale, per poi passare a una settimana di allenamenti e disputare la prima gara non ufficiale solo alla fine della seconda settimana di preparazione. Invece di fare un test prima di livello più basso, abbiamo scelto di partire un attimo dopo ma a un livello più alto, sulla scia di uno sviluppo fisico e tattico un po’ più adeguato».
Che serie A sarà quella all’orizzonte?
«Secondo me negli ultimi due anni c’è stato un livellamento verso l’alto, ci sono molte più squadre competitive rispetto a quattro-cinque anni prima. I risultati della scorsa stagione lo dicono chiaramente con Milano partita da quinta classificata ai playoff, Brescia finalista scudetto, Venezia andata alla postseason da ottava escludendo Tortona, i campionati disputati da Trento, Trieste e Trapani».
Che obiettivi si può porre il Derthona?
«Competere con tutti ogni domenica e qualificarci alla Coppa Italia e ai playoff».
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