Un paziente di 98 anni e un poliziotto della Squadra mobile che ha partecipato alle indagini sono stati sentiti stamattina in tribunale, ad Ancona, come testimoni nel processo a carico del medico di base Sergio Costantini, 73 anni, accusato di aver iniettato soluzioni saline ai propri pazienti invece del vaccino anti Covid-19. Il dottore, con ambulatorio a Falconara (Ancona) all’epoca dei fatti (circoscritti al 2021), deve rispondere dei reati di peculato, interruzione di pubblico servizio per aver turbato l’andamento della campagna vaccinale e falso ideologico per il rilascio di sei certificazioni ritenute fasulle. Difeso dagli avvocati Antonella Palmieri e Francesca Petruzzo Costantini non era presente in aula.

La prima udienza

Quella di oggi è stata la prima udienza con l’apertura del dibattimento davanti al collegio penale presieduto dal giudice Roberto Evangelisti. Il primo testimone dell’accusa è stato un 98enne. “Stavo facendo una passeggiata al parco quando mi sono affacciato allo studio del medico Costantini – ha raccontato l’anziano -. Gli ho chiesto ‘dottore mi fa il vaccino a me?’. Lui mi ha detto di sì così sono entrato. Poi se mi ha fatto l’acqua o il vino io questo non lo so”. Il paziente si era recato a vaccinarsi da Costantini prima del 6 aprile, giorno in cui il medico ritirò la prima fialetta in farmacia per inoculare le prime dosi a pazienti fragili, anziani over 65 e malati con patologie gravi.

Il poliziotto ha ripercorso le indagini: “il dottore aveva a disposizione, in tutto, 12-13 dosi di vaccino ma ha dichiarato di averle fatte ad almeno 56 persone, una aveva 50 anni e non era nella categoria di quelli che ne aveva diritto”. Le vaccinazioni fittizie sarebbero iniziate il 30 marzo 2021. La prima fialetta Pfizer (per 5-6 dosi in tutto) fu data a Costantini solo il 6 aprile. Le denunce dei pazienti furono 43 ma solo in tre si sono costituiti parte civile e sono rappresentati dagli avvocati Laura Versace ed Andrea Nobili. Prossima udienza il 27 novembre.