Charles Leclerc è stato profeta in patria, ha fatto sognare per due volte il pubblico di Monza, ma se si deve identificare una pista dove ha sempre fatto la differenza non ci sono dubbi, è Baku. In Azerbaijan fu il grande protagonista di un weekend ad altissimo tasso emotivo in Formula 2 (era il 2017, pochi giorni dopo la scomparsa del papà) dodici mesi dopo conquistò i suoi primi punti in Formula 1 al volante dell’Alfa Romeo-Sauber e dal 2021 è sempre stato in pole position. Manca la vittoria.
“Arrivando su questa pista ho sempre la sensazione che si possa far bene – ha commentato – ci sono stati diversi anni in cui non eravamo certo i favoriti, ma poi siamo riusciti a conquistare la pole position. Questo comporta mettersi nella migliore posizione per iniziare la gara, ma non vuol dire di certo poter vincere la corsa. È una premessa importante, perché al di là di come andrà la qualifica, restano sempre i dubbi sul passo gara, ovvero ciò che ci è mancato negli ultimi anni, e onestamente non ho grandi speranze che quest’anno le cose potranno essere così tanto diverse. La McLaren sarà la squadra più forte e insieme a lei ci sarà la Red Bull, credo che a Monza abbiano sicuramente trovato qualcosa che ha funzionato molto bene. Quindi, non sarà facile, ma resto dell’idea che Baku resti una delle piste tra quelle che restano in calendario in cui potremo andare meglio”.
Il messaggio lanciato da Leclerc è chiaro, c’è la possibilità che possa allungare la sua striscia di pole position, ma allo stesso tempo anche quella delle gare in cui dovrà stringere i denti. Al di là delle prospettive non proprio rosee, il feeling con il circuito di Baku resta immutato. “Negli ultimi anni sono andato particolarmente bene su questa pista – ha ammesso – anche rispetto ai miei compagni di squadra, quindi credo che ci sia qualcosa nelle caratteristiche di questo layout che si adatta bene al mio stile di guida. Mi piace essere concentrato sulle frenate sapendo che il minimo bloccaggio può essere fatale, perché non c’è modo di uscire dalla curva. È una sensazione che apprezzo tanto, soprattutto in qualifica, quando devi impegnarti al massimo e correre tutti i rischi, è un’adrenalina che mi piace molto”.
“Mi sento sempre molto a mio agio sui tracciati cittadini – ha proseguito Charles – ma c’è qualcosa in più su questa pista che per qualche motivo sembra adattarsi bene al mio modo di guidare. Detto questo, non sono comunque riuscito a vincere Gran Premi da queste parti, quindi è l’unico vero obiettivo in cui posso sperare”.
Charles Leclerc, Ferrari
Foto di: Zak Mauger / LAT Images via Getty Images
La vittoria azera che Leclerc avrebbe meritato non è ancora arrivata, ma nel corso degli anni è cresciuto molto, in pista e fuori. Charles non si fa problemi nel far sapere la sua posizione quando il discorso si sposta su un possibile aumento dei weekend sprint e delle discussioni sulla griglia invertita.
“Credo che il numero di gare sprint che abbiamo oggi in calendario sia sufficiente, non vorrei andare oltre. E lo stesso vale per la griglia invertita, non è qualcosa che credo debba far parte del DNA della Formula 1. Il nostro sport deve restare così com’è, non credo che si debba reinventare nulla”. Questo per quanto riguarda i format dei weekend, mentre sul fronte ‘motorizzazioni’ Leclerc è aperto al cambiamento. “Mi piacerebbe molto riavere più rumore, lo apprezzerei molto. Non sono molto sicuro di come sarà l’anno prossimo, non ho davvero idea di quale scenario troveremo in pista nel 2026, ma se me lo chiedete oggi…preferirei sicuramente tornare ai normali motori V8 o V10 e ripeto, soprattutto per il rumore, è quello che mi manca di più di questo sport, è una parte importante di ciò che mi ha fatto innamorare di questo sport. Quando le monoposto di F1 sfrecciavano per Monaco mi venivano i brividi e ora non credo che si provi più quella sensazione, il che è un peccato”.
Leclerc ha parlato anche di 2026 e questa volta i toni sono stanti molto diversi rispetto a tre mesi fa, quando dopo la prima prova sul simulatore i commenti non furono per nulla positivi. “Il tasso di miglioramento è davvero impressionante, ci sono passi avanti importanti ogni settimana, rispetto all’ultima volta in cui ho commentato le sensazioni che provavo al simulatore posso dire che le cose sono decisamente migliorate, e questa è una buona notizia. Continuo a pensare che ci aspetta un passo regolamentare enorme, ci saranno alcuni cambiamenti molto difficili che avranno bisogno di tempo per essere assimilati, ma alla fine si tratterà di abituarsi a questa nuova generazione di monoposto. Per ora la prendo come una sfida, sono certo che se riusciremo a vincere amerò assolutamente questi regolamenti, ma allo stesso tempo sappiamo che potremmo non vincere, e potrebbe accadere per diversi anni. Questo è tutto quello che posso dire ora, poi vedremo dove saremo quando inizierà la prossima stagione”.
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