Dal documentario che celebra la vittoria del quarto scudetto del Napoli, all’inizio di stagione, al rapporto con Conte passando per l’addio di Kvaratskhelia a gennaio: “Può darsi che Antonio si sia inquietato per la sua cessione, ma non potevo rischiare l’articolo 17 e non volevo dare questa soddisfazione al calciatore, al padre e all’agente. Alla fine con Conte e questi straordinari ragazzi abbiamo portato a casa la vittoria”. L’intervista completa di Aurelio De Laurentiis a Sky Sport

Sul documentario che celebra la vittoria dello scudetto in uscita al cinema

Abbiamo lavorato duramente per tutto l’anno facendo tesoro del successo che stavamo raggiungendo. Giravamo continuamente tante scene e interviste per catturare le emozioni che stavamo vivendo tutti insieme nell’anno del quarto scudetto. È un film che, secondo me, prenderà per mano il cuore di tutti i tifosi a Napoli e in Italia. Invito a vederlo tutti i napoletani che vogliono ripercorrere le tappe entusiasmanti e le emozioni dello scorso anno.

 

Sull’inizio di stagione

Siamo partiti bene in campionato e questa sera abbiamo una partita molto difficile. Questa è la terza volta che veniamo a Manchester, purtroppo il nuovo format non ci permetterà di giocare contro il City in casa come fatto in passato con Mazzarri e Sarri. Ci auguriamo di fare una bellissima prestazione per onorare la maglia. Per noi è la prima volta in questa nuova Champions, quindi andiamo cauti e giochiamocela con grande sentimento e ardore e speriamo succeda quello che tutti quanti ci auguriamo, ma non disperiamoci se dovesse capitare qualcosa di non positivo. Bisogna sempre sperare, la squadra è all’inizio, e confido molto nella capacità di Conte e nei nove calciatori che abbiamo acquistato e che sono andati a integrare le potenzialità di questa squadra.

 

Come si è consolidato il rapporto con Conte?

È stato importante che Conte abbia assorbito, rispetto alle passate sue esperienze, l’amore e la passione che scorre nelle vie di Napoli e nei dintorni di Napoli. Io quando sto a Napoli mi sento un’altra persona, e non voglio fare la pubblicità a quella che è la città più bella d’Italia, ma credo che questo abbia fatto un grande effetto su Conte. Lui ha avuto un grande successo meritato perché ha saputo rimescolare le carte nonostante tutti gli incidenti che abbiamo avuto. Certo, può darsi che lui si sia inquietato per la cessione di Kvaratskhelia, ma non potevo rischiare l’articolo 17 e non volevo dare questa soddisfazione al calciatore, al padre e all’agente, quindi a un certo punto, a gennaio, l’abbiamo ceduto, e alla fine con Conte e questi straordinari ragazzi abbiamo portato a casa la vittoria.

 

Sul futuro del Napoli

Il Napoli deve pensare, nei prossimi 4 anni, a costruire il nuovo centro sportivo e il nuovo stadio per completare il ciclo di crescita che dopo 21 anni è stato in parte realizzato. Dobbiamo tuttavia stare attenti perché il calcio oggi potente è quello inglese e, mi dispiace doverlo confermare, quello dell’Arabia Saudita. Quindi tutto il resto del mondo è in crisi e paga lo scotto di una incapacità di far sì che gli stadi virtuali portino a casa i risultati economici che possano far crescere il calcio in Francia, in Germania, in Italia. In Inghilterra sono stati straordinari a poter decidere che la squadra promossa dalla seconda divisione prenda minimo 100 milioni dai diritti televisivi.