Durante le interviste a Baku, Sainz ha riflettuto sulle decisioni della FIA e sui problemi della Williams.

Nel giovedì di interviste del GP di Baku, Carlos Sainz ha riflettuto su diversi argomenti in vista del weekend.

Ovviamente, ha chiarito ancora una volta quello che è successo con gli steward per quanto riguarda la decisione sull’incidente con Lawson in Olanda. Ha elogiato la FIA per aver fatto dei passi avanti ricontrollando l’incidente. Hanno ascoltato le parole dello spagnolo e hanno revisionato tutto quello che è successo a Zandvoort.

Il 30enne ha, poi, espresso il suo pensiero sulle guide lines presenti nel regolamento e ha, infine, parlato delle debolezze che la Williams ha al momento. Ecco le sue parole.

Sainz Williams BakuF1 | GP Baku – Sainz riflette sulla Williams: “La nostra vettura ha un punto debole”
(Foto PitShots)

La FIA

Carlos Sainz è ritornato a parlare dell’incidente con Lawson in Olanda e della decisione presa dalla FIA. Ora la federazione ha revisionato l’accaduto e ha cambiato idea, per quanto riguarda la penalità per lo meno, e lo spagnolo ne è contento.

Parlando ai media accreditati a Baku, tra cui F1inGenerale, Sainz ha affermato: “Si vedeva che avevano avuto una buona conversazione. Si sono resi conto che forse il giudizio non era del tutto corretto. E il fatto che la FIA ci abbia dato l’opportunità di farlo, e che ci fossero abbastanza meccanismi per riaprire la discussione, penso che sia una cosa positiva.”

“Il fatto che abbiano anche colto l’occasione per riconsiderare i punti di penalità, o di annullare la penalità in sé, è un buon segno.” – ha aggiunto il n.55 – “Onestamente, posso solo dire che è una cosa positiva. Non sto dicendo che ogni caso e ogni scenario dovrebbero essere uguali, ma in casi piuttosto ovvi come quello di Zandvoort, penso che sia bello vedere che ci sono meccanismi e modi per tornare indietro.”

Le “Guide Lines”

Le regole per determinare se si possa guidare o meno all’esterno in una curva non sono esistenti, ci sono solo delle linee guida che però non sono del tutto chiare.

“Penso che non possiamo dimenticare di due parole molto importanti, ovvero le linee guida. Penso che le linee guida non siano una regola, ma appunto una linea guida su come giudicare un incidente.”

Non c’è una regola che dice che non posso guidare sull’esterno di una curva. C’è una linea guida che dice che se ti trovi all’esterno della curva, è molto probabile che se non ti tiri indietro e le due macchine si scontrano sarai tu ad essere penalizzato. Ma è una linea guida, non una regola”, ha spiegato il 30enne.

Ha, poi, continuato: “Perché? Perché l’esempio perfetto è Zandvoort. Se un’auto all’interno perde il controllo dell’auto e crea l’incidente, non c’è niente di sbagliato nel cercare di essere all’esterno di una curva se non crei un incidente, no?

Ho corso per tutta la vita. Sono sempre in macchina. Se devo essere onesto, quando guido non penso alle linee guida. Penso di più a fare corse pulite e a ciò che ritengo giusto. E mi baso sulla memoria muscolare dei miei ultimi 20 anni di gare. E cerco sempre di essere imparziale. Quando c’è un contatto, per cui so di non aver fatto nulla di sbagliato, so che in questo caso è davvero bene usarle.”

Gli è stato, poi, chiesto se pensa che queste linee guida siano giuste così come sono o no, soprattutto dato che anche Albon ha affermato di non sapere più cosa si può fare e cosa no.

Sainz ha dichiarato: “Penso che le linee guida siano state uno sforzo per rendere molto chiaro agli steward e ai piloti chi probabilmente avrà la responsabilità [in caso di incidente]. Ma non mentirò, penso che non abbiano avuto l’impatto che tutti avremmo voluto che avessero in termini di chiarezza. È chiaro sulla carta quando lo leggi, ma poi sull’esecuzione e sulla gara, come vediamo sempre, non è così chiaro.”

La debolezza della Williams

Nonostante la velocità della Williams e i passi avanti fatti dall’anno scorso, il team britannico fa ancora molta fatica. La preparazione delle gomme è un punto cruciale per tutte le squadre e Sainz ha ammesso che loro hanno molte difficoltà in questo senso.

“Sì, è molto sconcertante. La grande lotta di quest’anno, e il mio più grande mal di testa, è stato far funzionare le gomme.”

“Perché sono stato veloce con la macchina praticamente fin dall’inizio dell’anno. Sia io che Alex ci sentiamo relativamente a nostro agio con la macchina. Praticamente ogni fine settimana abbiamo solo questa debolezza. E nelle curve molto lunghe a media velocità sappiamo che saremo deboli, ma nel resto la macchina è relativamente competitiva”, ha commentato lo spagnolo.

L’unico problema che abbiamo è la casualità nella preparazione degli pneumatici che troviamo in alcuni tracciati. E a volte non si tratta nemmeno della preparazione degli pneumatici.” – ha spiegato – “Ciò che conta è quanto uno pneumatico nuovo modifichi l’equilibrio della macchina, anche se funziona bene. Siamo più lenti con uno pneumatico soft nuovo che con uno medio usato, e non sappiamo perché. E non è sempre una questione di preparazione delle gomme.”

“La nostra vettura ha un punto debole, prima di tutto, nella preparazione delle gomme, ma anche nell’equilibrio che una gomma nuova offre alla vettura. E a volte non siamo veloci al primo giro della gomma come dovremmo essere. Quindi si tratta di due argomenti diversi”, ha concluso.

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Immagine copertina: PitShots