CAVARZERE (VENEZIA)/ADRIA (ROVIGO) – «Sono profondamente addolorato per quanto successo. Sono sconvolto». A parlare è Giampietro Bassan, 70enne di Cavarzere, che venerdì ha travolto la bicicletta su cui viaggiava, nel seggiolino con la sua mamma, Mattia Restuccia. Il bambino, che avrebbe compiuto 7 anni lunedì, non ce l’ha fatta: oggi l’espianto degli organi. Un ultimo gesto d’amore della madre, Genny, che ha deciso di far battere il cuore del suo piccolo, anche oltre la morte, nel petto di un altro bimbo bisognoso.

«Sotto choc»

A raccontare lo stato d’animo del suo assistito è l’avvocato Federico Donegatti, assegnato d’ufficio a Bassan che ora è accusato di omicidio stradale. «È sotto choc per quanto avvenuto. Mi ha raccontato che andava ai 30 all’ora al semaforo e si è visto sbucare fuori la signora all’improvviso. Non ha potuto fare niente, se l’è trovata sul cofano dell’auto. Ha visto solo dopo, quando è sceso, che c’era anche un bambino» spiega. L’avvocato cerca anche di abbassare i toni: «Tutti chiedono giustizia, che venga messo in carcere. Ma il mio assistito ha 70 anni, semmai andrà ai domiciliari e, in ogni caso, non si fanno i processi sulle pagine dei social, si fanno in tribunale. Ci sono tre gradi di giudizio prima di un’eventuale condanna. Intanto il 2 ottobre ci sarà il conferimento dell’incarico al perito Cipriani di Verona che valuterà la dinamica dell’incidente». Per quanto riguarda la questione della patente sospesa, l’avvocato precisa: «Doveva presentarsi per il rinnovo in commissione medica dopo qualche giorno».