Doppietta McLaren nella prima sessione di prove libere del GP di Azerbaijan. Le vetture papaya fanno il vuoto nel circuito cittadino del Mar Caspio con Lando Norris capace di arrivare subito a 1’42”704 con la gomma più morbida, la mescola C6. L’inglese si è presentato con una prestazione che è 2”7 più veloce della FP1 dello scorso anno ed è l’unico che è stato capace di sfondare il muro dell’1’43”.  

Dietro a Lando c’è Oscar Piastri a 310 millesimi. Il distacco è grande, ma il leader del mondiale ha molte attenuanti. L’australiano, infatti, oltre ad avere sempre un approccio più guardingo, ha accusato un problema alla power unit che lo ha costretto a rientrare ai box dopo un quarto d’ora: i tecnici di Woking hanno potuto riparare il guaio che pare riguardasse la MGU-K, vale a dire il motore elettrico. 

Piastri ha effettuato solo cinque giri in meno del compagno perché la direzione gara ha interrotto la sessione con una bandiera rossa che si è resa necessaria dopo che, Carlos Sainz con la Williams, ha strappato la striscia adesiva che fissa il cordolo della curva 17. La sosta è stata molto lunga, circa 25 minuti, perché i commissari di percorso hanno controllato i fissaggi dei cordoli anche nelle altre parti del tracciato. 

Oscar nel tentativo di portarsi più vicino a Lando ha anche strisciato un muso senza riportare danni alla sua MCL39. In terza posizione c’è la Ferrari di Charles Leclerc staccata di mezzo secondo. Il monegasco ha iniziato il turno con un’ala posteriore stile Spa-Francorchamps più carica di quella adottata da Lewis Hamilton che ha scelto un flap più trimmato. Charles l’1’43”256 lo ha ottenuto dopo che adeguato il suo setup a quello del sette volte campione del mondo e ha svolto delle prove aerodinamiche con la vernice flow viz. Non ha brillato Lewis che ha chiuso solo 13esimo con 1’44”087 a 1”3 da Norris. L’inglese non ha trovato il ritmo dopo aver sfiorato un muro e forato la gomma anteriore sinistra che lo ha costretto a cambiare un set di C6. 

Se la Scuderia ha puntato su una SF-25 scarica, c’è una Mercedes che è la monoposto con più resistenza nell’ala posteriore: George Russell è arrivato a un millesimo dalla rossa, segno che si può arrivare allo stesso risultato partendo da basi diverse. L’inglese sta meglio dopo aver saltato la giornata media di ieri.

Guardingo l’approccio di Kimi Antonelli: il bolognese, senza papà al seguito per la prima volta, è 11esimo con l’altra W16, ma è a ridosso dei piloti che lo precedono. Era importante acquisire dati e non commettere errori, visto che sono stati molti i conduttori costretti a tirare lungo nella via di fuga per evitare le protezioni. 

Pista veloce e si rivede la Williams alla ribalda con Alex Albon ottimo quinto, staccato di tre decimi dalla Mercedes: l’anglo thailandese precede uno Yuki Tsunoda capace di precedere Max Verstappen. Il quattro volte campione del mondo è solo settimo a un secondo da Norris, ma ha abortito il suo secondo tentativo proprio per un lungo. Il suo potenziale è altro… 

La competitività della Williams è confermata dall’ottavo posto di Carlos Sainz: lo spagnolo è davanti alle due Racing Bulls: questa volta Liam Lawson è nono davanti a Isack Hadjar. Da segnalare che il neozelandese è stato il più veloce nel T3, strappando questo primato alla McLaren.  

Nico Hulkenberg è 12esono con la Sauber, mentre Gabriel Bortoleto è 14esimo: il brasiliano deve prendere le misure al tracciato azero con alcuni errori per fortuna veniali. Hamilton, lo abbiamo detto, è finito fra le due macchine di Hinwil. 

Non hanno impressionato le Aston Martin con Fernando Alonso 15esimo e Lance Stroll 16esimo: fra le due verdone troviamo Oliver Bearman con la seconda Haas. L’inglese deve stare attento perché gli rimangono solo due punti sulla patente prima che scatti la squalifica di un GP!  

In crisi le Alpine che pagano un secondo a chi le precede: hanno scelto le ali scariche di Monza per cercare le velocità massime delle A525, ma il tentativo non ha dato un grande risultato perché la vettura di Enstone non gira nel guidato. Franco Colapinto è 19esimo e precede Pierre Gasly costretto a essere ultimo degli ultimi.