La delibera di 159 pagine sulla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan approda in commissione con una seduta fiume di tre ore

La delibera di 159 pagine sulla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan approda in commissione con una seduta fiume di tre ore e che è solo la prima: almeno altre due saranno convocate la prossima settimana con l’obiettivo di iniziare la discussione in Consiglio comunale il 25 settembre (l’aula è convocata anche il 29) a oltranza, se il voto non dovesse arrivare al primo tentativo. I tempi sono stretti perché l’offerta di acquisto delle squadre scade il 30 settembre, ma le incognite politiche sono ancora molte. Si allarga nella maggioranza di centrosinistra il fronte dei contrari, con il consigliere Pd Angelo Turco che sui social annuncia il no alla delibera. Con lui sono arrivati a 7 i consiglieri che hanno già manifestato la loro contrarietà.

“La delibera che approda in aula spacca il Pd, spacca profondamente la maggioranza di centrosinistra in Comune e divide il campo largo nazionale”, scrive il Dem. Ci sono poi nella maggioranza i consiglieri che sono in dubbio, che stanno valutando le carte, corpose, che gli sono state consegnate prima di decidere. Faranno da ago della bilancia per il voto in aula anche perché il centrodestra non ha ancora dichiarato cosa farà, se voterà a favore, contro o uscirà dall’aula.

“Sono almeno sette i voti contrari – dicono Tommaso Gorini, consigliere comunale di Europa Verde e Giuseppe Roccisano, segretario di Sinistra Italiana Milano Metropolitana -. Viene meno la maggioranza assoluta dei voti a favore. Il ritiro è la via più opportuna, se si vuole evitare il soccorso esterno dell’opposizione”. In commissione la delibera scatena le polemiche bipartisan, con il centrodestra che mette in discussione la legittimità della convocazione, “contro il regolamento e senza rispettare i tempi”, c’è chi minaccia anche il ricorso al Tar. Ma la direzione del Consiglio comunale e la segreteria generale confermano che la convocazione e la seduta sono valide. “Andiamo a votare una delibera in bianco – dice Alessandro De Chirico di Forza Italia -, con una prassi poco trasparente”.

Il consigliere chiede spiegazioni sul fatto che la delibera non sia stata “votata in giunta e non ci sia la firma del sindaco”. Ad illustrare la delibera in commissione è la vicesindaca Anna Scavuzzo che tranquillizza i consiglieri sull’iter adottato, nessuna anomalia perché questo tipo di delibera non prevede il voto in giunta. Inoltre diversi consiglieri di centrodestra lamentano il fatto di avere poco tempo per studiare un documento così complesso. L’offerta delle squadre “ha le sue tempistiche, e in più abbiamo come riferimento il vincolo storico che scatta l’11 novembre – ricorda la vicesindaca -. Entro quella data bisogna completare tutto, dare alle squadre il tempo di costituire la società veicolo e fare il rogito”.

Critica anche la Lega, con il segretario metropolitano Samuele Piscina, “ci viene chiesto di votare senza avere un progetto sotto mano”. Pragmatico il Pd con la capogruppo Beatrice Uguccioni, che osserva come Inter e Milan non hanno voluto ristrutturare lo stadio. “L’alternativa di due stadi fuori Milano sarebbe meno impattante per l’ambiente? È giusto che il Comune spenda risorse pubbliche per uno stadio dato che diciamo zero soldi per il calcio?”, conclude.