Firenze, 20 settembre 2025 – “E c’è chi per poterti fregare ha imparato a studiare”: cantava così Luca Carboni ormai molti anni fa in una delle sue canzoni-manifesto, “La mia città”, che parlava della frenetica vita delle metropoli. E quello che accade a Firenze con la nuova truffa escogitata racconta proprio gli espedienti più incredibili con cui gli imbroglioni cercano di intercettare i soldi dei malcapitati. In alcuni quartieri cittadini sono comparse delle multe sotto i tergicristalli.

Come si sa, le contravvenzioni di oggi si presentano spesso diverse da quelle del passato. Capita di trovare non il foglio rosa, ma una sorta di scontrino con il qr code. O meglio con il codice c-bill che permette i pagamenti alla pubblica amministrazione. Inquadrandolo, la multa viene pagata istantaneamente, attraverso l’app della propria banca. Una grande comodità, ma appunto anche una porta d’entrata per i truffatori. Ebbene, le multe si sono rivelate false.

C’è chi ha inquadrato e pagato distrattamente, essendo però reindirizzato su un sito truffa che si è intascato i soldi. “Tali documenti sono completamente privi di validità giuridica – mette in guarda il Comune di Firenze – e non sono stati emessi dalla polizia municipale, trattandosi di un’attività fraudolenta finalizzata all’estorsione di denaro in maniera illecita”.

L’amministrazione diffonde anche gli elementi che permettono di riconoscere una multa falsa. 

“Questi falsi verbali – spiega Palazzo Vecchio – presentano alcune irregolarità che ne consentono il riconoscimento: il verbale vero non riporta il giglio ma la dizione ‘Corpo polizia municipale Comune di Firenze’; quanto al numero del verbale, il carattere utilizzato è diverso per formato e dimensioni carattere (più grande nel falso); la sintassi del falso è più schematica ed organizzata in elenco; il carattere utilizzato per il numero di targa è diverso per formato e dimensioni carattere, è più grande nel falso); nel falso la violazione non coincide con l’articolo violato; i termini per il pagamento scontato nel falso sono indicati in 15 giorni anziché 5; per l’importo del pagamento scontato, il carattere utilizzato è diverso per formato e dimensioni carattere (più grande nel falso); il falso reca una firma del verbalizzante di tipo autografo; quanto alle istruzioni per il pagamento adiacenti al qr code, il falso reca un errore di battitura nel termine “dispozitivo”; il preavviso autentico è di maggiori dimensioni perchè riporta anche due qr code ed entrambi riconducono solo a PagoPA (trami te lettore appIO) mentre il falso è accessibile con un semplice lettore QRcode dello smartphone il quale apre una pagina web (allegata) che riproduce grossolanamente icone che richiamano PagoPA”. 

Insomma sono diversi gli elementi per non essere tratti in inganno. Serve un po’ d’attenzione, che spesso ci dimentichiamo di avere con i ritmi di vita quotidiani. E’ in particolare a Campo di Marte che, nella notte tra venerdì e sabato, sono comparse queste false multe. Qualcuno ha pagato, altri si sono insospettiti e hanno appunto avvisato il Comune che ha scoperto così la truffa”. Contravvenzioni che dunque non sono mai state elevate, ma che nascono appunto dal tentativo di raggiro. Occhi aperti.