Vincitrice lo scorso anno a Stoccarda, vincitrice domenica scorsa sempre a Stoccarda e ora attesa dalla gara mondiale in Rwanda. Eleonora Camilla Gasparrini è sempre più protagonista nel ciclismo professionistico, ma questo non traspare solamente dai suoi risultati. C’è proprio una diversa gestione dellattività, uno spessore acquisito giorno dopo giorno, segno della sua maturazione. E la vittoria in terra tedesca lo ha testimoniato.

La volata vincente della Gasparrini a Stoccarda, battendo la giovane britannica Ferguson

La volata vincente della Gasparrini a Stoccarda, battendo la giovane britannica Ferguson

Mentre prepara le valigie per la lunga trasferta in terra africana, dove sarà ancora una volta pronta a mettersi al servizio della sua capitana Elisa Longo Borghini, la torinese riflette sull’andamento di questa stagione così importante: «Finora è stata un’annata delicata – spiega con tanti cambiamenti in squadra, in primis appunto con l’arrivo di Elisa che ha spostato gli equilibri. Io ho fatto tante gare con lei, sono stata sempre tanto di supporto, in particolare anche al Giro d’Italia e quindi sicuramente abbiamo vissuto dei bei momenti conditi anche da qualche vittoria».

E’ la seconda volta di seguito che vinci la gara di Stoccarda. Come mai emergi sempre lì?

E’ una gara sicuramente adatta molto alle mie caratteristiche perché ci sono strappi brevi e quindi c’è selezione. Alla fine ci siamo giocate il successo in 6, in un gruppo così ristretto posso valorizzare le mie doti veloci. La squadra sia l’anno scorso che quest’anno ha fatto un lavoro super e quindi diciamo che il successo è stato un po’ la ciliegina sulla torta.

La torinese ha un contratto con la UAE fino al 2028. Questo le consente di crescere con calma

La torinese ha un contratto con la UAE fino al 2028. Questo le consente di crescere con calma

Tu sei al terzo anno nella UAE, la sensazione è che però ti abbiano dato maggiori responsabilità quest’anno, il tuo cammino di crescita prosegue…

Gli anni passano e la squadra dimostra di credere in me. Penso di aver dimostrato di valere e di essere all’altezza del massimo livello. Così iniziano a arrivare responsabilità in più e questo non può farmi che piacere.

Eleonora è una ciclista da classiche?

Direi proprio di sì, io mi esalto in quelle corse movimentate, certamente non semplici da interpretare. Io dico sempre che la gara a me più adatta è l’Amstel, anche se in tre edizioni non sono andata al di là di un 6° posto, ma credo che con la sua caratteristica “da via di mezzo” sia la più rispondente a quello che valgo. Anche la Freccia del Brabante non è male come gara, anche se nelle Fiandre mi trovo più a correre di supporto.

Le pietre delle Fiandre hanno visto la piemontese protagonista in supporto delle compagne

Le pietre delle Fiandre hanno visto la piemontese protagonista in supporto delle compagne

Tra la vittoria a Morbihan e questa a Stoccarda a quale tieni di più e quale è stata più difficile?

Forse quella tedesca è quella un po’ più qualificata perché c’era comunque un livello alto, quindi sicuramente è stata una soddisfazione maggiore. A Stoccarda ho proprio corso un po’ con la testa e un po’ col cuore, sono andata d’istinto perché ho attaccato gli ultimi 2 chilometri anche rischiando di perderla, ho fatto però quello che mi sentivo e mi è andata bene.

Rispetto allo scorso anno c’è una presenza in più che è quella di Elisa. Quanto è cambiata la situazione, l’atmosfera, gli obiettivi della squadra stessa e quanto hanno influito su di te?

Sicuramente è cambiato tanto, io dico che in particolare è cambiata la mentalità con cui si va alle gare. Non voglio dire con questo che lo scorso anno si partiva battuti, anzi, ma si va con una convinzione diversa. Sia quando c’è Elisa, ultimamente però anche se lei non c’è ha dato comunque questa influenza positiva in generale e quindi andiamo alle corse con delle consapevolezze diverse. Mettiamoci poi che siamo un gruppo di ragazze che pian piano si sta formando e si sta unendo sempre di più e anche quello fa tanto. Considerando che sono un po’ di anni che corriamo insieme, c’è un feeling diverso tra di noi e quindi è anche più facile in corsa collaborare.

Eleonora insieme alla sua “nuova” capitana Elisa Longo Borghini, vero riferimento per il team

Eleonora insieme alla sua “nuova” capitana Elisa Longo Borghini, vero riferimento per il team

Quanto influisce anche la presenza di Elisa quando la gara non è adatta a lei, quando corre quasi come gregaria per voi?

E’ sicuramente un punto di riferimento per noi, quindi è importante per guidarci. La sua presenza in gara si sente sempre, è fondamentale, ha un carisma che non può vantare nessun’altra.

Vedendo un po’ i tuoi risultati si nota che riesci a vincere anche in condizioni diverse, sia volate di gruppo sia anche volate ristrette dove devi fare un po’ tutto da sola…

Sì, cerco di essere poliedrica e variare. Nelle volate ristrette riesco a cavarmela un po’ meglio e sicuramente ho anche migliorato un po’ la tenuta in salita, quindi anche quello va a mio favore, quando magari le ruote veloci si staccano sulle salite, io riesco a tenere ed essendo “velocina”, sono i contesti che mi si addicono di più.

Gasparrini quest’anno aveva già trionfato alla Classique Morbihan, sfruttando la selezione in corsa

Gasparrini quest’anno aveva già trionfato alla Classique Morbihan, sfruttando la selezione in corsa

Tu hai il contratto fino al 2028, questo ti agevola nel rapporto con la squadra, nel fatto che ti dà fiducia e ti fa crescere piano piano?

Sì perché mi dà tranquillità, quindi posso fare le cose bene, senza stress, con calma e comunque continuare un percorso che ho iniziato già tre anni fa e quindi è un aspetto molto importante perché comunque non dovendo cambiare ogni anno posso crescere come si deve. I miei vertici sono ancora di là da raggiungere…