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Carlos Passerini, inviato a Udine
Il Milan vince a Udine trovando il terzo successo consecutivo e portandosi a un punto dalla Juventus, alla pari con il Napoli che però gioca lunedì
Tre gol, tre punti, tre vittorie di fila. Se quello di Udine era «il primo snodo cruciale della stagione», come da definizione di Allegri, allora il Milan ha imboccato la strada giusta. Il cammino resta lungo, è presto anche per alzare gli obiettivi dalla qualificazione alla Champions allo scudetto, ma il messaggio è forte e chiaro: i rossoneri sono un’altra cosa rispetto alla stagione scorsa.
A decidere il match dominato in lungo e in largo è una doppietta del sempre affidabile Pulisic, intervallata da un rasoterra di Fofana, finalmente preciso al tiro. In crescita anche Estupinan, mentre le stelle del centrocampo Modric e Rabiot affinano la sintonia partita dopo partita. Ma a colpire è stata soprattutto la prova di forza di un gruppo solido e concentrato, con la difesa blindata per la terza partita di fila. La sconfitta choc con la Cremonese al debutto è un lontano ricordo: la classifica dice ora secondo posto a un punto dalla Juventus e a pari col Napoli, impegnato lunedì in casa col Pisa e atteso domenica a San Siro per lo scontro al vertice che promette scintille. Da affrontare magari con un Leao in più. Prima, martedì, i sedicesimi di Coppa Italia col Lecce: nei piani c’è un ampio turnover. Scelta sensata.
Per provare ad approfittare della mezza frenata della Juventus a Verona all’ora dell’aperitivo, Max aveva scelto di affidarsi a una disposizione quasi del tutto simile rispetto alla vittoria sul Bologna, con Pulisic al posto di Loftus-Cheek accanto a Gimenez, confermato titolare nonostante gli errori choc dell’ultima partita. «Il gol arriverà» garantisce prima del via Landucci, che sostituisce Allegri squalificato in panchina e seduto nell’ultima fila della tribuna stampa, in mezzo ai giornalisti. Runjaic e la sua Udinese, 7 punti, puntano al colpaccio contro un’altra big dopo il clamoroso successo sull’Inter, spunti dall’entusiasmo del Bluenergy Stadium, il vecchio Friuli. Stavolta cantano anche i sostenitori milanisti. C’è un retroscena: la fine dello sciopero del tifo a San Siro per gli effetti dell’inchiesta sugli ultrà potrebbe non essere così lontana, forse già la prossima settimana.
Gimenez continua il personalissimo horror show: sua la prima chance, ma spara addosso al portiere da due passi. Non come il suo ben più efficiente collega Pulisic, che prima dell’intervallo ribatte in rete una respinta corta di Sava. Gara sbloccata. Max non è soddisfatto, il suo è lo show nello show: gli urlacci e pugni sul tavolo si sentono fino in Slovenia.
Ma la verità è che il suo Milan non corre rischi: baricentro basso, controllo pieno del match. Infatti la ripresa si apre col raddoppio di Fofana, bravo a incenerire il portiere con un destro velenoso, prima del tris firmato ancora da Pulisic, con la complicità del portiere. Il finale è in discesa, anche se Allegri in tribuna s’infuria ancora per un paio di errori di troppo. Eccesso di zelo? No, mentalità vincente, per continuare sulla strada giusta.
20 settembre 2025 ( modifica il 21 settembre 2025 | 08:16)
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