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Caterina Murino a Parigi, all’età di 47 anni, è diventata mamma. Mamma di Demetrio Tancredi. «Volevo chiamarlo Gabriele – confessa a Il Corriere della Sera – ma ormai è il nome che si sente ovunque. Edoardo (lo chiama in italiano, è Edouard Rigaud, avvocato penalista francese, suo compagno dal 2016, ndr) è legato alla mitologia e ha scelto Demetrio». E lei ha scelto Tancredi per Il Gattopardo, per il personaggio di Alain Delon.


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Durante la gravidanza aveva preso venti chili confessa ancora al Corsera.

Ma «non ho mai mangiato così bene in vita mia. Un sacco di mirtilli, uova sode, un po’ di carne perché avevo bisogno di ferro anche se sono quasi vegetariana, e tante lenticchie e tanta frutta».

Un figlio che ha voluto tanto dopo aver subito due aborti spontanei. «A 39 e a 40 anni. Poi sono andata in terapia, la psicologa mi ha dato le chiavi per aiutarmi». Ma Caterina ha cercato anche la strada dell’adozione. «Io non so come funziona in Italia. In Francia hai un primo colloquio dove ti spiegano tutte le questioni legali. Al secondo colloquio mi sono trovata accanto altre 80 coppie, è stata un’esperienza micidiale, per due ore e mezza ti mostrano un video con bambini di tutte le età che dicono: noi cercheremo il nostro padre biologico per tutta la vita». Lo fanno per mettere alla prova i futuri genitori e lei, Caterina, è uscita da quella sala in lacrime. «Mi sono detta che non avevo la forza, che non ce l’avrei mai fatta».

Un figlio arrivato quasi a 48 anni che l’ha riempito di gioia, che ha dato speranza a tante altre donne. Ma sui social ci sono anche chi la critica: «Vorrei vedere in faccia chi mi chiama nonna attempata.Non ho una ruga, sono tutta al naturale. Poverine loro che avranno vite tristi e si sentono nonne. Ci sono anche uomini che mi danno dell’egoista».

Non nasconde che «mi sono fatta aiutare con la medicina, anche se non voglio dire cosa ho fatto. Ogni donna ha un percorso diverso nel parto». E ammette di aver sofferto: «Mentirei se dicessi no. È stato un processo lungo e doloroso. Dopo le prime contrazioni, sono state 20 ore di travaglio. A 10 centimetri dall’apertura mi hanno detto, Caterina ci sei? Ero già mezza morta. Ho voluto con tutte le forze questo figlio».

Allo storico quotidiano di via Solferino l’attrice Caterina Murino ha raccontato di aver cambiato ben 14 ginecologi fino a quando «ho trovato un medico coi capelli bianchi, gli occhi azzurri, che piangeva con me quando c’era da piangere. Mi seguiva col suo bloc notes e il suo metodo empirico, indossando il camice bianco: bianco come il suo candore. Si chiama Didier Delafontaine». E gli altri quattordici? «Hanno commesso errori, mi hanno bombardata di ormoni per niente. Umanità zero. Una tipa mi ha detto: lei vuole un figlio solo per la sua vanità. La stessa donna che due minuti prima mi aveva detto sei una bella donna».

E appena Demetrio Tancredi potrà portare le fedi si sposeranno. Esattamente. Un amore nato «a una cena di amici. Ci avevano preparati, secondo noi funzionerà. Per me è stato un colpo di fulmine, lui ci ha messo due giorni». 

E adesso da mamma rinuncerà a qualche lavoro? «Quando ero incinta ho rinunciato a film e serie. In autunno nei maggiori teatri italiani porto La vedova scaltra di Goldoni con la regia di Giancarlo Marinelli, l’avevo già recitata in Francia e dopo l’Italia la riprenderò in Francia». Caterina non si è mai pentita di aver lasciato l’Italia: «Shaila Rubin, grande direttrice di casting Usa, mi disse, vai via che qui non ti faranno lavorare come puoi».


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