Prosegue l’avanzata dell’esercito israeliano a Gaza City, accompagnata da “pesanti bombardamenti”, mentre il bilancio delle vittime continua a crescere. L’obiettivo dichiarato è azzerare quello che resta di Hamas e riportare a casa gli ostaggi, ma la fazione islamica prova a contrattaccare e diffonde un’immagine propagandistica dei restanti 48 rapiti nelle sue mani. Il premier britannico Starmer pronto a riconoscere lo Stato palestinese.

Punti chiave

14:16

Netanyahu: “Creazione stato palestinese minaccia sopravviveva di Israele”

“La creazione di uno Stato palestinese metterebbe in pericolo la sopravvivenza di Israele”. Con queste parole il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua netta opposizione a qualsiasi iniziativa che miri al riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese, annunciando che porterà questa posizione anche alle Nazioni Unite la prossima settimana. “Dovremo combattere, sia all’Onu che in tutte le altre sedi, contro la falsa propaganda che ci viene rivolta e contro gli appelli a uno Stato palestinese, che metterebbe a rischio la nostra esistenza e rappresenterebbe un assurdo premio al terrorismo – ha sottolineato il premier durante la riunione di governo – la comunità internazionale sentirà la nostra voce su questo tema nei prossimi giorni”.

13:02

Gaza, in raid Idf uccise oltre 70 persone in ultime 24 ore

Il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha riferito che almeno 75 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore e che oltre 300 sono rimasti feriti dal fuoco israeliano nella Striscia. Il bilancio include quattro persone precedentemente uccise, i cui corpi sono stati recuperati dalle macerie. Questi numeri portano il totale dei morti in guerra dichiarato dalle autorità sanitarie di Gaza a 65.283. Il ministero afferma, inoltre, che altre quattro persone sono morte per malnutrizione e fame nell’enclave, portando il numero di morti per queste cause dall’inizio della guerra a 440, tra cui 147 bambini. Israele ha contestato le affermazioni di una carestia diffusa a Gaza, ma ha ammesso che “ci sono problemi di accesso al cibo” in alcune zone. Una commissione d’inchiesta internazionale indipendente nominata dalle Nazioni Unite ha accusato Israele di commettere un “genocidio” nella Striscia di Gaza, con l'”intenzione di distruggere” i palestinesi.

12:36

Al Jazeera, un altro bimbo di 3 anni morto per la fame a Gaza

Habeeba Abu Shaar, un bambino di tre anni, è morto “a causa di malnutrizione e mancanza di cure” a Khan Younis, nel sud di Gaza. Lo scrive Al Jazeera citando una fonte dell’ospedale Nasser della città.

12:26

Il papa saluta associazioni solidarietà per Gaza, “bene iniziative per chi soffre in terra martoriata”

Il Papa all’Angelus ha salutato i “rappresentanti di diverse associazioni cattoliche impegnate nella solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza”. “Apprezzo la vostra iniziativa – ha detto ai rappresentanti delle associazioni cattoliche oggi a Piazza San Pietro per l’Angelus e per invocare la pace a Gaza – e molte altre che in tutta la Chiesa esprimono vicinanza ai fratelli e alle sorelle che soffrono in quella terra martoriata”.

12:25

Papa: “Nessun futuro basato su violenza,esilio forzato,vendetta”

“Non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta! I popoli hanno bisogno di pace! Chi li ama veramente lavora per la pace!”. E’ l’appello di Papa Leone XIV all’Angelus.

11:42

Media, “anche l’Australia riconoscerà oggi lo Stato palestinese”

L’Australia annuncerà oggi il riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Lo scrive il Times of Israel citando un alto funzionario dell’amministrazione Trump. Canberra sarebbe il terzo paese occidentale a compiere un simile passo oggi, insieme a Regno Unito e Portogallo. “Abbiamo detto loro che non è utile”, ha affermato il funzionario Usa – Paese contrario al riconoscimento – mentre l’Australia ha giustificato la mossa con “considerazioni interne”. L’ambasciata australiana a Gerusalemme non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

11:36

Siria, Al-Sharaa in Usa per l’Assemblea generale Onu

L’autoproclamato presidente siriano Ahmed Al-Sharaa, leader della Siria del dopo-Assad, vola negli Stati Uniti. Al-Sharaa “parteciperà” all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo riferisce l’agenzia siriana Sana. Fino a luglio Hay’at Tahrir al-Sham (Hts), protagonista dell’ascesa che ha posto fine all’era Assad, era considerato dagli Stati Uniti come un “gruppo terroristico”.

11:13

Giordania riapre parzialmente valico Allenby, no merci

La Giordania afferma di aver riaperto parzialmente il valico di frontiera con la Cisgiordania, tre giorni dopo averlo chiuso in seguito a un attacco in cui sono morti due soldati israeliani. “Il valico è stato riaperto domenica solo per i viaggiatori, mentre la circolazione dei camion merci resta sospesa fino a nuovo avviso”, si legge in una nota ufficiale. L’emittente statale Al-Mamlaka segnala inoltre un traffico intenso al valico di Allenby in entrambe le direzioni fin dalle prime ore del mattino.

Giovedì, riporta Times of Israel, un camionista giordano che trasportava aiuti diretti a Gaza ha aperto il fuoco al valico, uccidendo un soldato israeliano e un ufficiale di riserva dell’amministrazione civile, prima di essere ucciso a sua volta. Dopo l’attacco, l’esercito israeliano ha chiesto alla Giordania e alla leadership di Gerusalemme di sospendere il trasferimento degli aiuti attraverso il terminal. Allenby è utilizzato principalmente dai palestinesi della Cisgiordania per viaggiare all’estero senza passare da Israele.

11:04

Il Portogallo riconoscerà oggi lo Stato di Palestina

In un breve comunicato il ministero degli Esteri portoghese ha annunciato che il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina da parte del Portogallo avverrà oggi a New York alle 15:15 (le 21,15 in Italia). La cerimonia si svolgerà nella sede della rappresentanza permanente del Portogallo presso le Nazioni unite. La delegazione portoghese, che si trova a New York per la Settimana di Alto Livello dell’Assemblea Generale Onu, include il ministro degli Esteri Paulo Rangel, e sarà guidata dal presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa.

10:54

Vicepremier, Starmer farà oggi un annuncio su Palestina

Il primo ministro britannico Keir Starmer annuncerà oggi la sua decisione sul riconoscimento o meno di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito, ha detto il vice primo ministro, David Lammy, alla Bbc. Keir Starmer aveva detto a luglio che il suo Paese avrebbe riconosciuto uno Stato palestinese a meno che Israele non avesse assunto una serie di impegni, tra cui un cessate il fuoco a Gaza. “Il primo ministro annuncerà la sua decisione nella giornata di oggi, dopo aver valutato se tali condizioni siano state soddisfatte”, ha dichiarato Lammy alla Bbc.

10:11

Idf, fratello del direttore ospedale Shifa era cecchino di Hamas

L’Idf ha confermato di aver ucciso ieri il fratello del direttore dell’ospedale Shifa di Gaza in un attacco aereo sul campo di Shati a Gaza City, accusandolo di essere “un cecchino dell’ala militare di Hamas”. Secondo i militari, citati dal Times of Israel, Abu Salmiya si preparava a sferrare un attacco “imminente” contro le forze israeliane nella zona. Secondo i media palestinesi, l’attacco ha ucciso almeno altri due membri della famiglia di Abu Salmiya e distrutto la loro casa.

09:37

Idf, da Striscia Gaza lanciati due razzi verso Ashdod

Secondo quanto riferito dall’esercito israeliano (Idf), due razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso la città costiera meridionale di Ashdod. L’Id, riporta il Times of Israel, ha dichiarato che un razzo è stato intercettato dalle difese aeree, mentre il secondo è caduto su un’area aperta. Non ci sono notizie immediate di feriti o danni gravi in seguito all’attacco, che ha fatto suonare le sirene nei quartieri orientali di Ashdod e nelle città vicine. Il lancio di razzi da Gaza, in particolare attacchi a lungo raggio con proiettili multipli, è diventato sempre più raro con il progredire della guerra, con le capacità di lancio del gruppo armato palestinese ostacolate dall’offensiva terrestre delle Idf.

09:27

Media, dall’alba almeno 14 morti nella Striscia

Sarebbero almeno 14 i palestinesi rimasti uccisi dall’alba in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera che cita fonti mediche dell’enclave palestinese dove proseguono le operazioni militari israeliane. Secondo lefonti dell’emittente, nove delle 14 vittime si registrano a Gaza City.

09:19

Idf, sirene suonano nella città di Nitzan

Sirene sono suonate nella città di Nitzan, nel Distretto meridionale di Israele, e a nord della Striscia di Gaza. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane.

07:38

Idf: “Preparava attacco a truppe Israele, ucciso terrorista Hamas”

“Nell’area di Gaza City, le Idf hanno colpito ed eliminato Majed Abu Salmiya, un terrorista dell’ala militare di Hamas”. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane. “Nell’ambito del suo ruolo, Abu Salmiya operava come cecchino per Hamas – prosegue la nota – e si stava preparando a compiere un imminente attacco terroristico contro le truppe delle Idf nell’area di Gaza City. Prima dell’attacco, sono state adottate misure per ridurre al minimo i danni ai civili, tra cui l’uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori informazioni di intelligence”.

07:01

Raid aereo israeliano: almeno 4 palestinesi morti in un palazo a Gaza City

Almeno quattro palestinesi sono stati uccisi in un nuovo attacco aereo dell’aviazione israeliana su Gaza City. Lo riferisce l’emittente Al Jazeera, secondo quanto riportato dalla Tass, precisando che il raid ha colpito un edificio residenziale con civili all’interno. Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari israeliane a Gaza City e nelle aree circostanti ha superato i 60 morti, con oltre 200 feriti.

05:17

La Cina chiede “cessate il fuoco globale” a Gaza

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha espresso al suo omologo marocchino, Nasser Bourita, l’urgenza di promuovere un “cessate il fuoco globale a Gaza” per porre fine il prima possibile all'”attuale catastrofe umanitaria”, nel contesto dell’offensiva israeliana contro l’enclave palestinese. “I paesi che hanno un’influenza speciale su Israele devono assumersi seriamente le proprie responsabilità, e anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le agenzie umanitarie devono adempiere ai propri obblighi”, ha dichiarato il ministro secondo quanto riportato Xinhua.
I piani israeliani di prendere il controllo di Gaza City e accelerare l’invasione della Cisgiordania “violano gravemente le norme del diritto internazionale”, ha insistito Wang, aggiungendo che tali azioni “mettono a repentaglio la ‘soluzione dei due Stati’ e minano direttamente la stabilità del Medio Oriente”. “La storia ha ripetutamente dimostrato che la sicurezza deve essere condivisa. Nessun Paese può costruire la propria sicurezza sull’insicurezza di altri Paesi”, ha osservato ancora il ministro, che ha anche chiesto di “raccogliere un maggiore consenso internazionale e di formare una posizione più unitaria” attorno alla “soluzione dei due Stati”.

04:29

Hamas: “Israele crea a Gaza campi di sterminio nazisti”

Il capo del Ministero della Salute di Gaza ha denunciato l’espulsione forzata dei palestinesi da Gaza City da parte di Israele, affermando che centinaia di migliaia di persone restano intrappolate nel centro urbano assediato.
“Più di 900.000 persone rimangono ferme e si rifiutano di andarsene nonostante i bombardamenti e le distruzioni in corso”, ha affermato il direttore generale Munir al-Bursh. “Le cosiddette zone umanitarie vengono utilizzate dall’occupazione per cercare di confinare un milione di persone in aree sovraffollate, senza acqua, senza beni di prima necessità e senza un riparo adeguato”, ha aggiunto. “L’occupazione ha destinato solo il 12% del territorio di Gaza a zone di rifugio e sta tentando di stipare forzatamente almeno 1,7 milioni di persone in queste zone. Questo equivale a un piano per creare campi di concentramento di sterminio di stampo nazista, con l’obiettivo di sfollare forzatamente le persone in aree prive delle condizioni di vita più elementari”.

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