Serviva una bella rimonta alle due Ferrari per dare un senso al Gran Premio di Baku. Dodicesimo e decimo posto non erano buone posizioni di partenza, scaturite dal solito problema atavico della Rossa, che il gruppo di lavoro diretto da Loïc Serra non riesce a risolvere: la gestione gomme. Sulla linea del traguardo Leclerc è nono, mentre Hamilton chiude in ottava posizione.

Lewis recupera 2 posizioni

La griglia di partenza è gremita. I vari ingegneri stanno fornendo le ultime indicazioni utili per la partenza. Uno start che si preannuncia molto interessante, tenendo presente le posizioni attardate di McLaren e Ferrari. Anche per questo sarà interessante capire che tipo di strategia sceglierà la Rossa relativamente alle coperture, elemento che di base ci fornirà una prima dritta sulla tattica scelta dal Cavallino Rampante.

Il team di Maranello monta le coperture Medium sulla monoposto numero 16, mentre sulla vettura di Lewis ci sono quattro Hard nuove di pacca. Si differenzia pertanto il lavoro, con l’inglese che cercherà di allungare quanto più possibile il primo stint di gara. Ci siamo, l’azione in pista prende corpo. I ferraristi partono bene, specie Hamilton che recupera due posizioni mettendosi dietro al compagno di squadra.

In realtà sono 3, in quanto Piastri si pianta contro le barriere. Un errore grave che mette fine alla sua corsa. Arriva pertanto la prima bandiera rossa, per far sì che i commissari possano rimuovere la MCL39 numero 81. L’occasione per Norris di recuperare tanti punti è parecchio ghiotta. Le due SF-25 cercano di tenere in temperatura gli pneumatici, fattore tutt’altro che scontato per le auto italiane.

Le tempistiche per riparare le barriere sono piuttosto lunghe. Fino a quando tutto non è sistemato, non arriverà il via libera per riprendere il Gran Premio. Ferrari ha scelto di non andare ai box sotto regime di doppia bandiera gialla. D’altra parte, smarcare la sosta così presto non sarebbe stata affatto una soluzione utile per concludere la corsa con un solo cambio gomme.

Ferrari studia la strategia per sbloccare la corsa

Alla ripartenza Leclerc è molto abile e approfitta della dormita di Lando. Lo passa in curva con una manovra pulitaconquistando l’ottava piazza. Nel mentre l’inglese sta cercando di mettere pressione alla Racing Bulls di Hadjar. La numero 44 ha più ritmo ma, sino ad ora, il sorpasso non arriva, considerando che il franco-algerino può sfruttare il DRS di chi lo precede. Poi, al giro 9, arriva l’attacco decisivo di Hamilton che infila la vettura di Faenza.

Per quanto riguarda Charles, va detto che sta facendo di tutto per tenere dietro la MCL30 numero 4. Norris è molto rapido e ha provato l’attacco, respinto al mittente, già in alcune occasioni. Leclerc deve cercare di restare agganciato alla scia di Russell, per avere una buona velocità di punta e difendersi dal britannico. Osservando le auto modenesi si nota un leggero sottosterzo per Hamilton.

Una carenza di rotazione che sta dando fastidio all’ex Mercedes, ritardando le fasi di accelerazione in uscita dalle curve. Scenario che il monegasco non sembra mostrare al momento. Quando siamo al passaggio 13 la fase di gestione entra in scena. Particolare la guida dell’inglese, che sta dando il massimo al volante. Nel suo caso serve pure del lift and coast (150 metri) per amministrare al meglio le temperature di esercizio della SF-25.

Ascoltando i vari team radio, sembra che il problema principale derivi dai freni che tendono a scaldarsi parecchio. Anche per questo serve ottimizzare le fasi di staccata in alcuni punti specifici del primo settore, che Adami suggerisce analizzando i dati. La furia di Norris sembra placata, avendo capito che non è affatto semplice passare il monegasco. Charles si trova dietro alla Red Bull di Tsunoda cercando di avvicinarsi.

Tuttavia, per il momento non sembra avere il ritmo per affondare, faticando un minimo nella fase d’uscita da curva 16, dove spesso non è preciso in trazione. Al giro 17 si apre in radio per considerare un fatto: si sta perdendo tempo di gara prezioso. Per questo chiede di agire in qualche modo per cambiare la dinamica della corsa. Tuttavia, fare una sosta per tentare l’undercut non è ancora possibile: farlo significherebbe rientrare nel traffico.

Leclerc fatica con la velocità di punta

Tre tornate più tardi il muretto box si decide: la numero 16 viene richiamata ai box per passare alle Pirelli cerchiate di bianco. Parliamo di una mescola che gli permetterà di tagliare il traguardo senza effettuare ulteriori soste. Torna in pista in undicesima posizione, dietro la Mercedes di Antonelli. Charles cerca di non spingere subito per preservare la vita utile dello pneumatico. Nel mentre, Lewis cerca di inseguire Norris.

Ciò malgrado, il passo di Lando è più rapido: lo testimonia il gap tra i due che sfiora i 4 secondi. Leclerc sta per raggiungere Liam Lawson, passato da Kimi. Il neozelandese ha realizzato da poco la sosta, pure lui per passare alla Hard, mostrando un laptime più lento di quello del ferrarista. Charles entra finalmente nel DRS della Racing Bulls, mossa che gli offrirà un’arma in più per tentare l’attacco.

Benché il ferrarista sia piuttosto vicino, non riesce a trovare lo spunto per passare Lawson che, di fatto, gli sta facendo perdere tempo. Tornando all’inglese della Rossa, va detto che sta curando ogni minimo dettaglio per massimizzare la guida, quando le sue coperture hanno sul groppone 28 tornate. Il suo passo è qualche decimo più lento rispetto alla McLaren di Norris, che monta le mescole Medium, pure lui ancora senza sosta ai box.

Per Charles c’è un fatto curioso da analizzare: sebbene sia in scia della Racing Bulls, il suo guadagno con l’ala mobile sembra più basso di quello che dovrebbe essere. Leclerc si lamenta, ma Bozzi gli chiede di continuare a spingereprovandoci. Analizzando la situazione si notano diversi fattori che stanno rendendo impossibile il sorpasso. Anzitutto la Racing Bulls ha una velocità di punta super, una delle migliori.

Inoltre, si può evidenziare come in punti strategici come curva 2 e 16 la Rossa non riesca a mettere bene a terra tutti i cavalli in trazione. Per ultimo, pare che la ripartizione dell’energia sull’ibrido della Ferrari sia impostata con un leggero taglio a tre quarti della retta principale, qualcosa di strano su quale non si parla. La somma di fattori che sta complicando i piani del ferrarista che, in radio, si lamenta parecchio della situazione.

Lewis passa Charles con l’ordine di squadra

Il britannico realizza la sua sosta al giro 38. Passa alle gomme Medium, tornando in pista dietro a Leclerc in nona piazza. C’è poi il pit stop lento di Norris che perde tutto il tempo che aveva guadagnato per l’ennesima indecisione, questa volta sull’anteriore destra. Situazione che lo piazza dietro Leclerc. Nel mentre Tsunoda realizza la sosta e, quando torna in pista, è subito in lotta con Lawson che lo passa.

Charles cerca di approfittarne e si incolla alla RB21. Tuttavia in rettilineo pare soffrire lo stesso problema di prima, mentre Norris è letteralmente incollato ai suoi scarichi. Una situazione che favorisce Hamilton, intento nel recupero sui due. Lando passa al giro 42: tempo veloce per la vettura numero 4. L’auto del ferrarista potrebbe avere un piccolo problema legato alla gestione della potenza sulla power unit.

Questo perché, rispetto alle prime battute, sembra non essere più in grado di spingere al massimo. A nove tornate dalla fine pare che qualche goccia di pioggia stia cadendo sul tracciato. Il giro dopo arriva un ordine di squadra per far passare Hamilton con più passo. Una ragione in più, al di là delle coperture più fresche, per credere che la numero 16 abbia un piccolo problema. L’inglese passa ed è subito molto più veloce del compagno.

Lewis sta cercando di approfittare del trenino davanti a sé, composto nell’ordine da Lawson, Tsunoda e Norris. Tuttavia sono molto rapidi, questione che l’inglese fa presente in radio. Quando mancano 4 giri, tutto poteva succedere, tenendo presente la vicinanza di Lewis al trittico che lo precede. Tuttavia l’inglese non riesce ad avvicinarsi abbastanza e si chiama fuori dalla lotta.

Per concludere possiamo dire che la gara delle Rosse è appena sufficiente, senza voler infierire. La SF-25 non ha il passo per fare la differenza e, oltre alla McLaren di Norris e alla Red Bull di Verstappen, finisce dietro a due Mercedes, a due Racing Bulls e pure alla Williams. Senza dubbio la posizione di partenza ha complicato le cose, ma resta il fatto che la prestazione sulla distanza dei 300 km è tutto tranne che buona.

 

GP Baku, classifica finale:

  • Max Verstappen (Red Bull)
  • George Russell (Mercedes)
  • Carlos Sainz (Williams)
  • Kimi Antonelli (Mercedes)
  • Liam Lawson (Racing Bulls)
  • Yuki Tsunoda (Red Bull)
  • Lando Norris (McLaren)
  • Lewis Hamilton (Ferrari)
  • Charles Leclerc (Ferrari)
  • Isak Hadjar (Racing Bulls)