Quest’anno Jasmine sta dimostrando che le due finali Slam del 2024 non erano un exploit isolato. Protagonista in BJK Cup, contro Pegula ha giocato una delle più belle partite della carriera
Giornalista
21 settembre 2025 (modifica alle 17:58) – MILANO
Inebriati da Jannik Sinner, rischiamo a volte di dimenticarci dell’altra stella che ci è piovuta dal cielo. Beninteso, una stella, non una meteora. Dicevano che Jasmine Paolini fosse l’exploit di una singola stagione. Non immaginavano con chi avessero a che fare. In un turbo-tennis che spesso ha divorato le teenager, lei è esplosa a 28 anni in tutta la sua freschezza. In una lotta per la sopravvivenza che promuove al vertice l’imponente Sabalenka, lei resiste all’estinzione della specie valorizzando il metro e 63 di altezza e i 55 kg di peso. Il bis in Billie Jean King Cup è stato un successo di gruppo. L’Italia ha dimostrato di avere quel quid in più contro avversarie più quotate, come dimostrano le prestazioni di Elisabetta Cocciaretto (n. 91 Wta) contro Yuan (57) e, soprattutto, Navarro (18). Capitanate da Tathiana Garbin, le azzurre hanno spremuto ogni goccia di energia per onorare la maglia. Tutte quante, anche chi è rimasta in panchina a fare il tifo. Ma se c’è una donna che merita la copertina, questa è Jasmine Paolini: si è letteralmente caricata la Nazionale sulle spalle e l’ha portata in trionfo.
in king cup—
Nei quarti, contro la Cina, pur giocando al di sotto dei suoi standard, è venuta a capo di una partita che si era assai complicata: rimonta da 2-4 nel terzo set, con quattro game di fila rifilati a Wang. In semifinale, con l’Ucraina in vantaggio 1-0, ha confezionato un altro ribaltone, da 3-6 2-4 (e due palle per il 2-5), contro l’ex numero 3 del mondo Svitolina, che l’aveva battuta due volte nel 2025. E in doppio, assieme alla solita Errani, ha sigillato il 2-1. Cosa dire, poi, della bellissima partita di oggi contro la statunitense Pegula? È stata una delle migliori versioni di sempre di Jasmine Paolini, capace di dominare fisicamente, tecnicamente e tatticamente la 7^ giocatrice della classifica, mai battuta fino a oggi e sconfitta a Shenzhen col punteggio di 6-4 6-2 in un’ora e 23 minuti. Molte più armi per l’azzurra, e molta più “testa”: dopo aver sciupato tre match point, Jasmine ha rimontato 0-30 e si è ripresa subito il break nel game successivo spegnendo le velleità dell’avversaria. Il successo in Nazionale suggella una stagione bellissima, ancorché turbolenta.
nel circuito—
Se il 2024 è stato l’anno che ha rivelato Paolini al mondo, con le finali Slam al Roland Garros e a Wimbledon e l’oro nel doppio alle Olimpiadi, il 2025 è stato l’anno della conferma. Lo scricchiolo di Bagni di Lucca ha vinto agli Internazionali d’Italia (a 40 anni di distanza da Raffaella Reggi), è arrivata in finale in un altro 1000, a Cincinnati, e ha conservato un posto tra le top ten mondiali. Già qualificata aritmeticamente per le Finals di doppio, in coppia con Errani, ora Jasmine punta a staccare il pass per il singolare. Al momento è nona nella classifica Race, a 225 punti dalla kazaka Rybakina, ottava. Le imprese in maglia azzurra le daranno lo slancio per provare a entrare tra le prime otto. Ci sono ancora tanti punti in ballo, con due 1000 da disputare (la prossima settimana a Pechino, poi a Wuhan) in quella Cina che ormai l’ha adottata dopo la King Cup. D’altronde, la 29enne ha dimostrato di saper navigare nei mari in tempesta. A marzo si è separata da Renzo Furlan, il coach che l’ha forgiata nell’ultimo decennio. A luglio ha interrotto, dopo appena tre mesi, la collaborazione con Marc Lopez. Negli ultimi mesi si è intensificato il rapporto professionale con Sara Errani, sempre presente al suo box, mentre la Federazione le ha dato in “prestito” il tecnico Federico Gaio. “A inizio 2026 avrò un nuovo coach”, promette Jasmine. Nel frattempo, va alla grande anche così.
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