Il progetto discografico include i featuring con 22simba, Il Ghost, Jake La Furia, Joshua, Kuremino, Massimo Pericolo, Mezzosangue, Mondo Marcio, Nitro, Pessimo 17, PRACI, Silent Bob, Speranza e Vegas Jones. IL COMMENTO
Un ribaltamento dei ruoli, il produttore che decide di uscire dalla penombra e collocarsi sul fronte del palco. Sick Budd, uno dei produttori più creativi della sua generazione (è nato nel 1992), debutta con l’album Bistro! e riassume in quattordici canzoni (più due bonus track che a oggi sono presenti solo nel formato fisico e usciranno in digitale successivamente). Ho partecipato a un ascolto guidato, nel senso che Jacopo, ovvero Sick Budd, ha preso per mano una manciata di ospiti e la ha accompagnata in un viaggio collettivo. Insomma, un po’ come andare al museo con la guida o senza. Ci sono i pro e i contro: da una parte avere un narratore significa entrare nel suo mondo, condividerlo, esserne partecipi, leggerlo attraverso gli occhi di chi lo ha creato; dall’altra si perde spontaneità perché, come si suole sovente dire, l’arte è negli occhi di chi guarda, in questo frangente di chi ascolta, e dunque troppi dettagli segnalati dall’autore dell’opera rendono il libero arbitrio più debole.
UNA VITA DA PRODUTTORE CHE ENTRA IN UN BISTRO!
Bistro! include i featuring con 22simba, Il Ghost, Jake La Furia, Joshua, Kuremino, Massimo Pericolo, Mezzosangue, Mondo Marcio, Nitro, Pessimo 17, PRACI, Silent Bob, Speranza e Vegas Jones. Soltanto due sono i brani che viaggiano senza collaborazioni e sono Michael Madesen e Steve Buscemi. Sick Budd così ha commentato il suo debut-album: “Avevo bisogno di una pietra miliare mia dopo una vita da produttore. Il suono è Hip Hop nel vero senso del termine con riferimenti alla musica Black America, ma anche con influenze soul e jazz, che per me sono grande fonte di ispirazione. La missione era fare ascoltare un suono che lasciasse qualcosa e che raccontasse attraverso le sonorità identificate il mio background: insomma c’è il mio passato in una versione attuale”. L’album si apre con
Finché Morirò perché Sick Budd ha voluto iniziare con Silent Bob “che è la persona con cui ho condiviso la maggior parte della mia carriera discografica”. In Buste di Speranza, oltre a Ernia (col quale si è ritrovato dopo tanto tempo su Instagram) e Dani Faiv, c’è Revè che è l’investimento del futuro; il pezzo è un riferimento super soul agli anni Sessanta con una batteria un po’ più classica. Ovviamente non faccio l’altoparlante del racconto intimo e privato di Sick Budd, mi piace l’idea che ognuno lo ascolti (e assicuro che merita di essere ascoltato e con attenzione non come sottofondo) e mi limito a segnalare i miei pezzi preferiti: Buste di Speranza, Michael Madsen (suggestioni iconiche), Colezione da Tiffany (prende ispirazione dall’Hip Hop di New York), Steve Buscemi e Hyundai. A ispirare il producer, infine, sono stati anche la filmografia di Quentin Tarantino e l’album Madvillainy di Madvillain. Tra rimandi e citazioni non è male come menù del Bistro!
Approfondimento
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