Agliana (Pt) La Lucchese torna a casa con i primi tre punti della stagione. Sul campo Bellucci di Agliana indicato dallo Zenith Prato per l’indisponibilità del Chiavacci, dopo la squadra amaranto gioca e si allena, i rossoneri s’impongono di rigore grazie a un penalty trasformato dall’ex Caggianese dopo 180 secondi. Decisiva la freddezza dal dischetto del numero 11 originario di Prato e alla seconda rete in partite ufficiali, ma ancor di più la solidità difensiva della squadra di Sergio Pirozzi, che resiste fino all’ultimo secondo all’assalto, non certo irresistibile, della squadra di mister Simone Settesoldi. Per lui la Lucchese è tabù. Nel 2011-12, sempre in Eccellenza, quando era alla guida del Jolly e Montemurlo venne sconfitto dai rossoneri sia in casa (3-2) che in trasferta (2-0).

I primi tre punti

Primo successo in campionato e segnali incoraggianti sul piano della compattezza e della tenuta mentale della squadra costretta tra l’altro a fare meno, oltre dei lungodegenti Lorenzini e Allegrucci, anche dei titolari Piazze, Santeramo e Picchi e con in campo un manipolo di ragazzi di belle speranze guidati dal veterano e altro ex di turno, Niccolò Pupeschi. L’inizio rossonero è fulminante e l’episodio del rigore indirizza la gara e mette subito pressione agli amaranto. La Lucchese acquisisce fiducia e nel primo tempo gioca con personalità e costruisce diverse occasioni da rete. Galotti al 38’ si gira bene in area, ma la difesa si salva non senza affanno. Prima ancora, al 36’, è Del Pela ad avere la palla del pareggio, ma solo davanti a Milan spara alto sopra la traversa.

Calo fisico nella ripresa

Nella ripresa gli amaranto reagiscono e cominciano a premere sfruttando le corsie esterne e mettendo palloni interessanti nell’area difesa da Milan. Al 62’ Kouassi sfiora il pari con un destro dal limite che esce di poco. Al 66’ la rete dell’argentino Galotti, che chiuderebbe i conti in anticipo, viene annullata per fuorigioco. Mister Pirozzi inizia a gestire le energie: fuori Palma e dentro Palo. Cambi che danno nuova spinta in mezzo e aiutano a contenere la pressione con lo Zenith che continua a provarci e mette in campo tutte le risorse a disposizione con una girandola di cambi offensivi. Ma la difesa rossonera non si fa sorprendere: Pupeschi guida la retroguardia con autorità mentre Milan si conferma una sicurezza. La sensazione è quella di una squadra capace di soffrire insieme, senza scomporsi, compatta nei momenti chiave. Non una prova scintillante, ma concreta. l