La leggenda svizzera ha definito i campi della Laver Cup 2025 troppo lenti e si è espresso anche sull’eccessiva uniformazione delle superfici negli ultimi anni

Foto di Ray Giubilo

Essendo il deus ex machina della Laver Cup, Roger Federer ha presenziato all’edizione 2025 andata in scena al Chase Center di San Francisco e ha rilasciato interviste su una vasta gamma di argomenti. La leggenda svizzera – che ha salutato il tennis professionistico proprio in questa manifestazione nel 2022 – aveva pronosticato la vittoria del Team Europe, invece il Team World di Andre Agassi ha lasciato tutti senza parole trionfando con pieno merito grazie allo score di 15-9. L’evento è stato un grande successo anche quest’anno e nel 2026 si tornerà alla O2 Arena di Londra, che aveva ospitato l’ultimo match della carriera di Re Roger tre edizioni fa.

Durante il weekend, il 20 volte campione Slam è stato anche ospite di Andy Roddick nell’ultimo episodio del suo ormai celebre podcast. In tale circostanza, l’ex numero 1 del mondo ha ammesso che la superficie della Laver Cup era troppo lenta quest’anno e si è preso la responsabilità di ciò: “Ho avuto una lunga conversazione con Reilly Opelka e gli ho detto che era anche colpa mia se il campo era così lento, perché ho contribuito in prima persona a decidere la velocità della superficie. Casper Ruud ha risposto ai suoi servizi troppo facilmente secondo me. Il norvegese è un ottimo ribattitore e ha sicuramente la chance di rispondere ai servizi di Reilly, ma ci è riuscito con eccessiva frequenza e la pallina non gli arrivava mai oltre l’altezza dei fianchi. Dovrebbe essere un po’ più complicato rispondere vincente contro uno dei migliori server del circuito.”

Federer ha poi esteso il suo discorso al modo in cui sono cambiate le superfici negli ultimi anni, coinvolgendo anche Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i due attuali dominatori del tennis maschile. “Nei primi anni della mia carriera, c’era una maggiore distinzione tra chi giocava in modo offensivo e chi si difendeva. Ora tutti giocano in maniera piuttosto simile. Cambiando la velocità dei campi e delle palline, i direttori dei tornei hanno reso ogni settimana praticamente identica. Il fatto che le superfici siano così svantaggia il giocatore più debole, perché è costretto a tirare colpi straordinari per battere Sinner o Alcaraz. Se la superficie è più rapida, il match si decide su pochi punti e le sorprese sono più probabili. I direttori dei tornei si sono accorti che la rivalità fra Sinner e Alcaraz funziona benissimo e non hanno interesse a metterli in difficoltà” – ha concluso l’elvetico.