ALPAGO (BELLUNO) – «Perché pure noi, come voi, non viviamo in posti così belli, a contatto con la natura che rigenera?». Se lo è chiesto, sabato sera, Giorgia Todrani, per tutti Giorgia, cantautrice, una delle più grandi interpreti della musica italiana, ospite di Ital-Lenti, l’azienda che, in musica, ha voluto celebrare i 70 anni di vita dell’azienda leader nel settore delle lenti. Ringraziando così i collaboratori. Nessuna autorità alla cena con concerto, solo loro, donne e uomini che hanno percorso la strada del successo della famiglia Polzotto.

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Il “rifugio”

Giorgia ha alloggiato in collina, al Dolada. Contenta, affascinata dal paesaggio, dalla vista sul lago, fino alle montagne: «Grazie per avermi invitata in Alpago ha affermato dal palco, rivolgendosi ai Polzotto, in particolare all’amministratore delegato, Paolo ho trascorso il pomeriggio a inviare alla mia famiglia fotografie e video di quello che vedevo».

Un concetto sulla bellezza della Conca che aveva già espresso nell’incontro avuto con Paolo Polzotto quando, verso le 15.30 di sabato, era passata nella sede dell’azienda, a Bastia (Comune di Alpago): «Era estasiata, ha detto alla sua manager: “Ma quanto si sta bene qui”. Nessuna voglia, quindi, di prendere il treno (sì, il treno) per tornare, ieri mattina, a Roma. Ma prima lo spettacolo con la voce che incanta, in un outfit bicolore: pantalone nero e giacca corta rosso fuoco. In scaletta tutti brani più noti, e un bis: Girasole, Gocce di memoria, Come saprei, Poi, Tu mi porti su, Per fare, Infinite volte, Strano il mio destino, L’unica, Di sole e d’azzurro, Eternità, La gatta, La cura per me, ultimo grande successo sanremese.

Pubblico selezionato

A brindare e ad applaudire Giorgia – facendo corona alla famiglia Polzotto, c’erano più di 100 collaboratori locali (un’altra trentina lavora in Romania ndr). Stefania Darman è segretaria nell’ufficio amministrazione e risorse umane da 39 anni: «Ho visto le tappe di crescita dell’azienda, quando Paolo aveva 10 anni, Nadia ancora più piccolina.

Quando sono arrivata c’erano i forni di fusione, a 1000 gradi, da cui uscivano dei semifiniti con stampaggio, adesso si è passati da sole lenti di vetro a quasi solo lenti di plastica» è il suo ricordo. In rappresentanza di dipendenti che sono “a riposo” ha festeggiato Vittorio Dal Borgo: «Ho iniziato nel 1972, dopo aver frequentato l’istituto professionale di Puos – sono le sue parole venne il signor Gino Polzotto in cerca di me perché avevano bisogno di un meccanico che costruisse le macchine per fare le lenti». Debora Sponga è in Ital-Lenti da 35 anni, si occupa di collaudo di qualità: «Ho iniziato che non avevo ancora compiuto 18 anni, con la maggiore età venne l’assunzione, e sono ancora qua, in un’azienda solida che ti viene incontro se hai qualche difficoltà». Parla della Ital-Lenti come della “mia azienda” Stefania Canei: «È così, io sento di farne parte, e apprezzo il suo aspetto familiare».

Non solo proprietari I Polzotto, a vario titolo, sono effettivamente in gioco: prima Gino, poi Leo e Tullia, quindi Paolo, Claudia e Nadia. Ne fa parte pure Gianluigi Della Vecchia che si occupa della parte commerciale: «Seguo 1500 ottici, nostri clienti che per noi sono persone, non codici». Per quel che riguarda lo stato dell’arte a livello di mercato dice la sua Paolo Polzotto, sponsor di Alpago calcio, per anni coinvolto nella proprietà del Belluno (e per un paio d’anni dopo la fusione anche della Dolomiti Bellunesi), sostenitore di eventi che hanno portato nella Conca migliaia di persone, come le due tappe del giro d’Italia, nonché il Giro del Lago: «Siamo in una fase di stagnazione in cui, per fortuna, riusciamo a ritagliarci il nostro spazio».