di
Valentina Santarpia

Salvini attacca: «Questi sono i pacifisti di sinistra». Il sindaco Sala: «Il vandalismo non trova giustificazione». Tensioni anche a Roma, Bologna. A Torino bruciata immagine di Meloni. Trancassini (FdI): «Atto vile»

L’Italia oggi si è fermata per la Palestina: migliaia di persone sono scese in piazza, bloccando pacificamente strade, piazze, stazioni, porti, per far sentire la propria voce contro i bombardamenti e gli isolamenti che stanno massacrando un popolo. Ma la protesta non è rimasta ovunque sotto controllo: e le immagini arrivate da Milano e da Marghera, con gli scontri con la polizia, rischiano di politicizzare la giornata di solidarietà. La premier Giorgia Meloni su X parla di «immagini indegne» e di «sedicenti `pro-Pal´, sedicenti `antifa´, sedicenti `pacifisti´ che devastano la stazione e generano scontri con le Forze dell’ordine». Per la premier «violenze e distruzioni» «nulla hanno a che vedere con la solidarietà» e «non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze per i cittadini italiani, che finiranno per subire e pagare i danni provocati da questi teppisti», aggiunge la premier pubblicando un video delle aggressioni in Centrale, mandando «un pensiero di vicinanza alle forze dell’ordine, costrette a subire la prepotenza e la violenza gratuita di questi pseudo manifestanti». 

«Non è con la violenza, aggredendo le forze della ordine, bloccando autostrade, stazioni e porti che si aiuta la popolazione civile palestinese-scrive su X anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani- Comportamenti gravi che creano anche un danno all’economia, con i turisti in fuga. Questo non ha nulla a che vedere con il diritto allo sciopero sancito dall’articolo 40 della Costituzione. Solidarietà alle forze dell’ordine, bersaglio incolpevole di questa violenza. Io sono a New York per partecipare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Qui il Governo è al lavoro per aiutare il popolo palestinese e costruire la pace in Medio Oriente».



















































Il vicepremier Matteo Salvini parla di «immagini impressionanti. Altro che sciopero, questa è violenza: scontri e attacchi alle Forze dell’Ordine, stazioni prese d’assalto e assediate, sassi sui sui binari, migliaia di lavoratori bloccati e arrabbiati. Questi sono i `pacifisti´ di sinistra», aggiunge il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per Silvia Sardone e Samuele Piscina, consiglieri comunali della Lega nel capoluogo lombardo, è «inaccettabile che Milano venga massacrata in questo modo da tali estremisti, sia dal punto di vista della viabilità che da quello dell’ordine pubblico». «I centri sociali – dicono – stanno assaltando la stazione Centrale, tra botte ai poliziotti, fumogeni e panico tra i turisti, con la solita scusa della Palestina libera, una vergogna da cui, almeno stavolta, speriamo che la sinistra nazionale e locale prenda le distanze». Ma anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala condanna: «Il vandalismo di oggi, causato da frange violente, non trova giustificazione e certamente non aiuta la causa di Gaza». «In queste ultime settimane si sono succedute a Milano manifestazioni molto partecipate a difesa della causa Palestinese, sempre in maniera pacifica», conclude. «Vandalismo, gesti violenti e linguaggio d’odio sono da condannare e offuscano le motivazioni e la legittimità di qualsiasi manifestazione», sottolinea anche il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana.  

L’immagine di Meloni incendiata a Torino

Anche a Roma, dove 50 mila persone sono partite da piazza dei Cinquecento, c’è stato qualche elemento che non ha rispettato le indicazioni: alcuni manifestanti del corteo pro Gaza, arrivati sulla tangenziale come concordato con i funzionari di polizia presenti sul posto, hanno scavalcato il guard rail, invadendo la corsia opposta e bloccando il traffico. Mentre a Bologna otto manifestanti sono stati fermati dalla polizia dopo il corteo per la Palestina. I fermi sono avvenuti dopo il blocco dell’autostrada, quando una piccola parte, alcune centinaia, sono rimasti per bloccare la circolazione. A Torino invece qualcuno ha dato fuoco a un’immagine della premier Meloni durante il corteo: «Un gesto vergognoso e violento, con la sua immagine data alle fiamme durante un corteo pro-Palestina. Un atto vile, che colpisce non solo la sua persona ma le istituzioni che rappresenta», come sottolinea Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia e Questore della Camera.  «Gaza è solo un pretesto per acuire la tensione sociale e favorire il caos», aggiunge il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia. «Assistiamo ad azioni che nulla hanno a che fare con la protesta per Gaza e che tutti, e ripeto tutti, dovrebbero condannare. Solidarietà forte, vera, sincera, alle Forze dell’ordine aggredite, ai cittadini e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ancora una volta vittima di vile minacce», scrive su Fb il presidente del Senato Ignazio La Russa. «Bruciare le immagini di Giorgia Meloni e di Benjamin Netanyahu in piazza a Torino non ha nulla a che fare con la causa dei bambini di Gaza o con la richiesta di pace in Medio Oriente – dichiara pure la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent– La violenza non è mai accettabile, neanche in nome delle battaglie più giuste». Anche Pierferdinando Casini parla di «barbarie che sporcano sacrosante rivendicazioni». Manifestare, rileva anche Maurizio Lupi (Noi Moderati) «è un diritto costituzionale intangibile, devastare una città con azioni di guerriglia urbana no». 

L’appello delle opposizioni: «Il governo riconosca la Palestina»

Per le opposizioni quella di oggi è una manifestazione che contiene un appello. «L’Italia sia all’altezza della sua storia democratica e dei suoi valori. Il governo Meloni ascolti la richiesta che arriva da tante piazze italiane e abbia la forza di dire no a Donald Trump e al suo governo che resterà come il peggiore nella storia occidentale», dice la senatrice Pd Sandra Zampa. E Nicola Fratoianni, Avs, spiega: «L’Italia oggi si è fermata per Gaza: perché il popolo italiano non è come il suo governo e non vuole essere complice del genocidio del popolo palestinese. Sempre più Paesi riconoscono lo stato di Palestina, impongono sanzioni e fermano il commercio di armi con Israele, il governo Meloni invece non fa nulla di tutto questo, mostrando una sostanziale complicità con Netanyahu. Per questo Alleanza Verdi Sinistra oggi è in tutte le piazze d’Italia. Da nord a sud. Blocchiamo tutto». 


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22 settembre 2025 ( modifica il 22 settembre 2025 | 17:10)