Come da copione la disputa tra Sram e UCI fa registrare la risposta dell’istituzione sportiva che riportiamo integralmente qui sotto. La notizia era “esplosa” venerdì scorso a poche ore dall’inaugurazione dei Campionati del Mondo Strada 2025 con l’Azienda di Chicago che comunicava di aver depositato una denuncia presso l’’Autorità belga per la Concorrenza (BCA) contro il massimo organo di governo del ciclismo. Il motivo? La sperimentazione del Maximum Gearing Protocol che prescrive l’impiego di trasmissioni dotate di uno sviluppo metrico massimo pari a 10,46 metri, equivalente al 54×11.
G.B.
Foto: @DLappartient
COMUNICATO UFFICIALE
L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha preso atto del comunicato stampa emesso da Sram il 12 settembre, nonché del reclamo presentato presso l’Autorità belga per la concorrenza riguardo il Maximum Gearing Protocol, sviluppato per essere applicato durante il Tour of Guangxi 2025, in programma dal 14 al 19 ottobre.
L’UCI ribadisce che tutti i suoi regolamenti tecnici, incluso il protocollo per testare i rapporti di trasmissione massimi, sono sviluppati nell’interesse del ciclismo, della sicurezza degli atleti e della correttezza sportiva. Tali norme sono il risultato di un processo di consultazione che coinvolge le parti interessate, incluse squadre, corridori e organizzatori.
Il Maximum Gearing Protocol è stato istituito su raccomandazione di SafeR (SafeRoad cycling, n.d.r.) – l’organismo che riunisce rappresentanti di corridori, squadre, organizzatori e UCI con l’obiettivo di aumentare la sicurezza nel ciclismo professionistico maschile e femminile – con l’intento di raccogliere dati per determinare se sia necessario regolamentare i rapporti di trasmissione. A tal proposito, è stato dimostrato che l’aumento delle velocità massime raggiunte dai corridori negli ultimi anni, in particolare in discesa, è legato allo sviluppo dei materiali e rappresenta un fattore di rischio per la loro sicurezza. Va inoltre sottolineato che la maggioranza dei corridori ha espresso il proprio sostegno alla sperimentazione dei limiti di rapporto di trasmissione in un questionario inviato loro prima dello sviluppo del protocollo. Analogamente, il CPA (Association of Professional Cyclists, n.d.r.) – l’organismo che rappresenta i corridori – ha confermato la volontà di effettuare il test in occasione della recente riunione tenutasi il 10 settembre scorso.
Il Maximum Gearing Protocol non prende di mira alcun marchio o fornitore specifico, ma si applica uniformemente a tutti i corridori del gruppo.
L’UCI sottolinea che il miglioramento della sicurezza nelle competizioni di ciclismo su strada, auspicato da tutte le parti coinvolte, può essere raggiunto solo attraverso l’impegno congiunto di tutti gli attori. L’UCI si rammarica che, dopo il rifiuto da parte di diverse squadre di partecipare al test di tracciamento GPS durante il Giro di Romandia femminile, ora anche un produttore di equipaggiamento si opponga a una sperimentazione volta a raccogliere dati per valutare la rilevanza di una misura votata al miglioramento della sicurezza.
Foto: LaPresse
L’UCI resta pienamente aperta al dialogo con i produttori di materiali, al fine di proseguire nello sviluppo armonioso e innovativo del nostro sport. L’innovazione tecnologica è un motore essenziale del ciclismo, ma deve inserirsi in un quadro normativo chiaro e trasparente che rispetti la sicurezza degli atleti.
Tuttavia, l’UCI si interroga sugli obiettivi di Sram nell’opporsi a un test pensato a fini di sicurezza, una pratica che ostacola l’unità necessaria e fondamentale tra gli attori del ciclismo.
Foto: Unipublic / Antonio Baixauli
Per maggiori informazioni:
sram.com
uci.org
Sram e UCI: qui sotto potete leggere la nota ufficiale dell’azienda statunitense con la contestazione del Maximum Gearing Protocol e i motivi che hanno portato alla denuncia presso Autorità belga per la Concorrenza.
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