L’incontro
Presenti rappresentanti di calcio, pallavolo, pallacanestro, atletica, ciclismo bresciani: «Mai come in questo momento la passione di chi pratica una disciplina può essere di aiuto ai giovani»
Nel salone dei vescovi all’Episcopio di via Trieste il vescovo Monsignor Pierantonio Tremolada ha incontrato i rappresentanti bresciani dei vari sport per una riflessione sul Giubileo dello sport, che si è tenuto il 14 e 15 giugno a Roma. Erano presenti: per il calcio il Brescia maschile e femminile; per il basket la Pallacanestro Brescia; per la pallavolo l’Atlantide maschile e la Millenium femminile. E ancora ciclismo, sport invernali, atletica, nuoto, sport paralimpici.
«Lo sport è di casa nella Chiesa, sono fondamentali nel nostro percorso della vita quotidiana. A Brescia 331mila persone praticano attività sportiva in 2.670 società. E muovono qualcosa come 700 milioni di euro», l’introduzione di monsignor Claudio Paganini, responsabile diocesano per la Pastorale dello Sport. Poi è intervenuto monsignor Tremolada: «Mai come in questo momento il ruolo dello sport è una risorsa fondamentale per i giovani, costretti ad affrontare ogni giorno lo stress, il digitale che gli sta fagocitando, il rischio di d isolamento, l’aggressività sempre più forte e che ci colpisce. Lo sport fa leva sulla passione e la passione è un propulsore, il contrario è la rassegnazione passiva. Lo slancio iniziale della passione sportiva è ottimo, bisogna accenderla». E sottolinea: «Lo sport deve favorire l’inclusione, essere un luogo di accoglienza nelle diversità, non può diventare esclusivo, deve essere praticato da tutti, anche da quelli che hanno poche possibilità economiche e che rischiano socialmente di essere poco considerati».
Ampio servizio nell’edizione cartacea di Bresciaoggi in edicola domani, martedì 23 settembre.