Il Team World si porta a casa la Laver Cup 2025. Foto: Getty Images (4)
IL TEAM WORLD SI PORTA A CASA PER LA TERZA VOLTA LA LAVER CUP con un 15-9 che non lascia scampo alla squadra degli azzurri europei e fotografa il fatto che Carlos Alcaraz ha bisogno di una spalla a cui affidarsi per portare a casa capre e cavoli, e Zverev non riesce a esserlo.
Il day 3 di San Francisco ha mostrato un Carlos Alcaraz dominante, brillante sia in singolare sia in doppio, ma il vero protagonista è stato Taylor Fritz: sabato ha piegato il numero uno del mondo e domenica ha chiuso i conti contro Zverev, evitando il rischio del “decider” di doppio sul 12 pari. Un successo netto, firmato dai Rossi e dal debutto vincente in panchina di Andre Agassi, che aggiunge un nuovo capitolo alla storia del torneo voluto da Roger Federer.
Laver Cup: cos’è e come funziona
La Laver Cup è una sfida a squadre che mette di fronte Team Europa e Team World (Resto del mondo), sei giocatori per squadra, il top del tennis sia in singolare che in doppio. La sua ottava edizione si è tenuta dal 19 al 21 settembre 2025 al Chase Center di San Francisco.
Il formato prevede tre giorni di competizione: venerdì si giocano partite che valgono 1 punto ciascuna, sabato i match valgono 2 punti, e domenica 3 punti ogni vittoria. Vince la squadra che raggiunge 13 punti su 24 disponibili. In caso di pareggio dopo l’ultima partita è previsto un match di doppio decisivo per le sorti del torneo.
I capitani di quest’anno sono stati Yannick Noah per l’Europa e André Agassi per il Team World. Tra i partecipanti spiccano Carlos Alcaraz, Alexander Zverev, Holger Rune, Taylor Fritz, Alex de Minaur, Joao Fonseca e altri nomi che stanno scandendo la nuova era del circuito, tra cui quello del nostro Cobolli.
Il n°1 del ranking Carlos Alcaraz impegnato a San Francisco.
Dopo le prime due giornate: Europa in affanno
Alla fine del primo giorno, Team Europe ha raccolto un vantaggio di 3-1: vittorie solide come quella di Casper Ruud su Reilly Opelka, una prova convincente di Jakub Menšík in singolare, e in doppio Alcaraz assieme a Menšík aveva chiuso 7-6(7), 6-4 su Fritz/Michelsen. Il punto del World Team era arrivato grazie a Joao Fonseca, che aveva superato Flavio Cobolli con autorità.
Il secondo giorno, invece, ha visto Team World ribaltare la situazione: vittorie decisive come quella di Taylor Fritz su Alcaraz (6-3, 6-2) o quella di Alex De Minaur su Zverev e altri singolari importanti hanno portato il punteggio a 9-3 in favore della squadra del Resto del Mondo con l’Europa che si è trovata spalle al muro.
Il vero MVP del torneo: Tayor Fritz.
La giornata finale: al World Team la Laver Cup 2025
La terza giornata della Laver Cup 2025 si apre con il doppio Alcaraz-Ruud contro Michelsen-Opelka: primo set tiratissimo, sei palle break annullate dal Team World e un tiebreak ribaltato dallo spagnolo e dal norvegese che chiudono 7-6(4), per poi dilagare 6-1 nel secondo. L’Europa accorcia sul 6-9 e sogna la rimonta, ma il sogno dura poco: Alex De Minaur batte con solidità il ventenne Jakub Mensik 6-3 6-4 e porta il World a un passo dal titolo. Alcaraz torna subito in campo contro Francisco Cerundolo, travolgendolo 6-2 6-1 e rimettendo l’Europa in scia (9-12). Tutto si decide nel match tra Taylor Fritz e Alexander Zverev: l’americano, spinto dal pubblico di casa, chiude in due set (6-3 6-4) regalando al Team World il terzo titolo della sua storia. Protagonista assoluto, Fritz: dopo aver battuto sabato lo stesso Alcaraz, si è preso anche l’ultimo punto contro Zverev, evitando il decider di doppio e consacrandosi come l’uomo simbolo dell’edizione di San Francisco.
Perché Sinner non c’era: calendario, priorità, scelte precise
Tra le assenze più chiacchierate c’è stata quella di Jannik Sinner. L’ex numero uno del mondo ha deciso di saltare la Laver Cup, e non è stata una sorpresa per chi capisce il suo approccio strategico. Come ha dichiarato con anticipo, evita le esibizioni in caso di incompatibilità con il calendario ATP, a meno che non si tratti di eventi con eccezionali ricompense economiche e prestigio, come il Six Kings Slam.
Le ragioni sono pratiche: Sinner punta a preservare energie, concentrarsi sulle gare che contano ai fini del ranking e della stagione, evitando accumuli che possono penalizzarlo nelle settimane successive. In passato ha già spiegato che preferisce gare con significato competitivo piuttosto che semplici esibizioni, salvo offerte irrinunciabili.
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Il convitato di pietra di questa Laver Cup, Jannik Sinner.
In questo equilibrio precario tra punti da difendere, gestione fisica e slancio mentale, la Laver Cup diventa quindi uno snodo simbolico: più che ridefinire la classifica, indica chi arriva alle prossime tappe con più fiducia e chi invece dovrà ritrovare ritmo e certezze.