L’ultimo sogno di Giorgio Armani si chiama Casa Mariù. Ma non ha avuto il tempo di annunciarlo al mondo. Avrebbe voluto presentare l’iniziativa in occasione della sfilata per i 50 anni dell’azienda ma si è spento prima. E ora il progetto vuole essere il suo personale lascito. 

Un’iniziativa che porta il nome di Mariù, il nomignolo con cui si faceva chiamare la madre dello stilista scomparso lo scorso 4 settembre ed è rivolta ai bambini, soprattutto a coloro che sono meno fortunati di altri. Per il diritto all’istruzione. 

“Un futuro migliore parte da un’infanzia, se non felice come tutti i bambini meriterebbero, almeno serena e formativa, della quale la famiglia e la scuola sono il centro. In un anno per me così importante, sento particolarmente forte la spinta a restituire il bene che ho ricevuto. Ho ripensato alla mia infanzia, a quanto mia mamma ci abbia protetti e sostenuti, e per questo ho voluto dedicare a lei questa iniziativa per me piena di significato, attraverso la quale mi auguro di poter avere un impatto concreto e positivo sulla vita di tanti bambini e delle loro famiglie”, aveva spiegato Giorgio Armani. 

Casa Mariù, l’ultimo progetto di Armani 

Il progetto è stato pensato in collaborazione con Caritas Ambrosiana che ha coinvolto, come partner per l’individuazione dei progetti, i missionari del Pime e l’Operazione Mato Grosso. 

Il progetto Casa Mariù coinvolge otto strutture dedicate all’infanzia, in sei paesi di tre continenti (Africa, America meridionale e Sud Est Asiatico). A Mouda, in Camerun, Casa Mariù supporterà l’accoglienza e la cura di neonati orfani o abbandonati presso la Crèche (asilo nido) della Fondazione Betlemme (Pime), garantendo a 60 bambini (0-3 anni) assistenza sanitaria e nutrizionale e cure mediche a oltre 2 mila pazienti all’anno. 

A Chiang Rai, in Thailandia, Casa Mariù offrirà sostegno per garantire personale specializzato, farmaci, assistenza sanitaria, fisioterapia e borse di studio al Centro San Giuseppe (Pime), che accoglie e sostiene a livello umano e sociale i bambini e ragazzi con disabilità del nord del Paese. A Suihari, in Bangladesh, l’intervento di Casa Mariù permetterà a una struttura del Pime, che accoglie circa 160 bambini, di completare la ristrutturazione dei propri locali dedicati a scuola e dormitorio, e a 25 bambini con disabilità di trovare assistenza educativa, sociale e sanitaria adeguate. 

A Tay Tay, nelle Filippine, Casa Mariù collaborerà con la scuola in cui Caritas accoglie i ragazzi più poveri della regione, provenienti dalle piccole isole piccole dell’arcipelago circostante, contribuendo alla loro istruzione. A Ciudad Sandino in Nicaragua, nel difficile quartiere di Nueva Vida, sosterrà invece la scuola materna ed elementare Redes de Solidaridad (Caritas), che offre a circa 230 bambini un ambiente sicuro nel quale crescere e imparare.

In Perù, Casa Mariù affiancherà l’Operazione Mato Grosso, avviata dal padre salesiano don Ugo De Censi, sostenendo tre progetti a Yanama, a Tauca e nella baraccopoli di Nuevo Chimbote, una delle più grandi e più povere del paese, con lo scopo di dare istruzione di base ai bambini più piccoli e di offrire loro un ambiente sicuro che li accolga.