«Per il terzo anno consecutivo si prospetta una stagione pesante per l’influenza, il rischio è di rivedere lo scenario dell’inverno 2024 con 16 milioni di italiani a letto». Il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio, appartenente al Gruppo San Donato, e professore associato di Igiene generale applicata all’Università degli Studi di Milano, osserva che, sulla base di quanto registrato in Australia, dove l’inverno è già passato, nella stagione fredda 2025 – 2026 la possibilità di ammalarsi con i tradizionali sintomi delle infezioni delle alte vie respiratorie sarà molto elevata. Ancora un volta un italiano su 4 potrebbe ritrovarsi con raffreddore, tosse, febbre bronchite e altri caratteristici sintomi. «Ci saranno in circolazione più virus respiratori a cui si somma anche il Covid con contagi che attualmente sono in rialzo in quanto sappiamo ormai che si tratta di un virus con un andamento ciclico di 6 mesi: i soggetti fragili e gli ultra 65enni dovrebbero tutelarsi cogliendo l’occasione di sottoporsi contemporaneamente al vaccino che protegge dall’influenza e a quello per il Covid», suggerisce il noto virologo..
E se ormai le mascherine sono dimenticate in fondo ai cassetti, Pregliasco suggerisce: «Consiglio ai giovani che hanno magari anche un banale raffreddore di sottoporsi al test del Covid prima di fare visita ai nonni, così come anche gli anziani se hanno dei sintomi influenza è opportuno che facciano il test in quanto se fosse Covid potrebbero assumere l’antivirale Paxlovid, che ha una buona efficacia sebbene sia ancora poco conosciuto».