Negli ultimi giorni, alcune indiscrezioni provenienti dagli Stati Uniti hanno sollevato un’ondata di preoccupazione: si vocifera che l’attuale amministrazione politica voglia collegare l’uso del paracetamolo in gravidanza allo sviluppo di disturbi dello spettro autistico nei bambini.

Si tratta di un’accusa gravissima, che merita una risposta basata sulle migliori prove scientifiche disponibili.

Di seguito i pareri di alcuni esperti internazionali nel campo della farmacologia, della medicina materno-fetale, della psicologia e dell’epidemiologia per capire se davvero esiste una relazione tra il paracetamolo (Tachipirina) e l’autismo (fonte originale per approfondire: ScienceMediaCentre).

La risposta della comunità scientifica è chiara e concorde: no, il paracetamolo non causa autismo.

Gli studi che hanno esaminato il legame

Il punto di partenza per qualsiasi valutazione seria è la qualità delle evidenze disponibili. Alcuni studi osservazionali in passato hanno suggerito una possibile associazione tra l’uso di paracetamolo in gravidanza e un aumento del rischio di autismo o altri disturbi del neurosviluppo. Tuttavia, come spiega il Prof. Ian Douglas, docente di farmacoepidemiologia alla London School of Hygiene and Tropical Medicine, si tratta di ricerche piene di bias e confondenti.

Chi assume paracetamolo in gravidanza, infatti, lo fa per un motivo: febbre, infezioni, dolore cronico… E molti di questi motivi, non il farmaco in sé, potrebbero essere i veri responsabili di un eventuale aumento del rischio.

Un’analisi molto più solida è arrivata nel 2024 con uno studio svedese su oltre 2,4 milioni di bambini, che ha utilizzato un modello di confronto tra fratelli (sibling control), cioè ha confrontato bambini nati dalla stessa madre, di cui solo uno è stato esposto al paracetamolo in gravidanza. Il risultato? Nessuna associazione tra uso di paracetamolo e rischio di autismo, ADHD o disabilità intellettiva.

Questo studio, pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA), è al momento la prova più solida disponibile e smentisce qualsiasi nesso causale tra paracetamolo e autismo.

Cosa dicono gli esperti
Medico donna preoccupata che risponde a un intervistatore.

Immagine generata con strumenti di intelligenza artificiale

Prof. Claire Anderson, presidente della Royal Pharmaceutical Society:

“Il paracetamolo è usato in modo sicuro da decenni, anche in gravidanza. È il farmaco di prima scelta per il trattamento del dolore e della febbre. Lo studio del 2024 su oltre 2,4 milioni di bambini non ha trovato alcuna evidenza di un legame tra paracetamolo in gravidanza e autismo.”

Dr. Edward Mullins, Imperial College London:

“Le migliori evidenze disponibili non supportano un collegamento tra paracetamolo e autismo. Le dichiarazioni provenienti dagli Stati Uniti, in assenza di nuove prove, non sono scientificamente fondate e rischiano solo di privare le donne in gravidanza di un farmaco utile e sicuro.”

Prof. Angelica Ronald, esperta in psicologia e genetica:

“Gli studi sui gemelli dimostrano che se il paracetamolo causasse l’autismo, entrambi i gemelli dovrebbero averlo, cosa che non accade. Inoltre, sono stati identificati centinaia di geni che influenzano lo sviluppo dell’autismo: parlare di una singola causa farmacologica è scientificamente insostenibile.”

Dr. Linden Stocker, medico specialista in medicina fetomaterna:

“Prescrivo paracetamolo in gravidanza da tutta la mia carriera. Non esistono prove affidabili che danneggi il feto. Suggerire che sia pericoloso rischia solo di spaventare inutilmente le donne incinte.”

Dr. Monique Botha, psicologa dello sviluppo:

“Non esiste alcun legame causale tra esposizione al paracetamolo in utero e autismo. Diffondere questa idea rischia di colpevolizzare le madri e aumentare la stigma attorno all’autismo, un disturbo genetico e multifattoriale. Inoltre, il dolore in gravidanza va trattato seriamente: il paracetamolo è una delle poche opzioni sicure.”

Prof. Dimitrios Siassakos, ostetrico all’University College London:

“Qualsiasi lieve associazione osservata sparisce quando si tengono in conto fattori familiari e genetici. Concentrarsi sul paracetamolo distoglie l’attenzione dalle vere cause dell’autismo.”

Conclusione

Nonostante le affermazioni sensazionalistiche, la scienza è chiara: non esiste alcuna prova robusta che colleghi il paracetamolo all’autismo. Al contrario, abbiamo dati affidabili e di alta qualità che mostrano l’assenza di un nesso causale.

Il paracetamolo, se usato correttamente, rimane una delle opzioni più sicure per il trattamento del dolore e della febbre durante la gravidanza. Diffondere paure infondate rischia di fare danni reali, portando le donne a evitare cure necessarie e aumentando inutilmente il loro livello di ansia.