Francesco a 17 anni torna nello stadio dei suoi sogni, questa volta da avversario. Tra difficoltà, perdite di memoria e uno spazio che si restringe, il racconto del suo impatto con la lotta salvezza
Giornalista
23 settembre – 07:53 – MILANO
Questa è una storia di ricordi, di memoria che va e viene. La memoria di Francesco Camarda che scompare per un colpo alla testa durante la partita di campionato con il Milan (e da lì la sostituzione a fine primo tempo, la preoccupazione, un buco nei ricordi). La memoria di Camarda che domani sera tornerà al passato, alla sua vita di tifoso e poi calciatore del Milan. Camarda sta per tornare a San Siro e a Lecce è considerato il favorito per giocare titolare, in una serata di Coppa Italia strana, tra un Milan in cui funziona tutto e un Lecce in cui nulla va come deve.
camarda e il primo gol—
Camarda al suo santo preferito chiede un regalo: il primo gol con la prima squadra, che insegue da mesi e ha sfiorato più di una volta. In Champions, undici mesi fa contro il Bruges, Francesco ha esultato, si è goduto il boato della Curva, ha sentito il cuore scoppiare e poi diventare triste all’improvviso: gol annullato. Ci proverà anche contro la squadra per cui tifa da sempre.
come gioca a lecce—
Questo mese di campionato gli ha mostrato che la vita in Serie A è difficile, dura. Il Lecce ovviamente non è il Milan e Camarda fatica. Guardate azione per azione le sue ultime due partite, contro Atalanta e Cagliari. Francesco ha avuto un solo pallone interessante, calciato al volo dal limite dell’area contro l’Atalanta, ma per il resto la sua vita in campo è stata inseguire palloni, andare a duello con centrali due volte più grossi, al massimo ricevere qualche pallone spalle alla porta da girare verso Kaba, Tete Morente o chissà chi altro. Palloni puliti: pochissimi. Reali occasioni da gol: nessuna.
stulic e le difficoltà—
Il minutaggio, se non bastasse, cala: 83 minuti alla prima di campionato, poi 45, 19 e 17. Un piano inclinato: partita dopo partita, sempre meno. Camarda chiaramente non è pronto per fare la differenza in Serie A ma è normale così, Totti nella stagione dei 18 anni segnò 4 gol per la Roma, Cassano 3 gol per il Bari. Il percorso è complesso per tutti. Francesco, in compenso, a Lecce pare trovarsi bene: vive in città, i genitori sono spesso con lui, il dualismo con Stulic non è semplice ma nemmeno impossibile. I tifosi poi lo supportano: la sua 22, di chiara ispirazione brasiliana (Kakà…), in estate è stata la maglia del Lecce più venduta. E allora, serve pazienza: ci saranno momenti brutti ma le occasioni non mancheranno. San Siro, dopo quello scherzo contro il Bruges, gli deve un favore.
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