Un ampio studio pubblicato su JAMA ha rivelato che una singola dose di vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) è efficace al 58% nel prevenire l’ospedalizzazione correlata negli adulti sopra i 60 anni, protezione che si mantiene fino a due stagioni virali.
L’RSV è un virus principalmente stagionale che causa epidemie annuali soprattutto in autunno e inverno. Il virus provoca gravi malattie respiratorie e condizioni cardiorespiratorie croniche negli anziani causando ogni anni migliaia di ricoveri e quasi 2000 decessi solo in Italia tra gli adulti di età pari o superiore a 60 anni.
In Italia sono autorizzati due vaccini per il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV): Arexvy per adulti over 60 e Abrysvo per donne in gravidanza (dalla 32esima alla 36esima settimana) e per adulti over 60. Negli Stati Uniti, tre vaccini contro RSV, tra cui due a base proteica e uno a mRNA, sono stati approvati e raccomandati per gli anziani al fine di prevenire gravi malattie respiratorie. Monitorare l’efficacia clinica e la durata della protezione dei vaccini contro RSV rispetto a infezioni gravi e ospedalizzazioni correlate, in particolare nelle sottopopolazioni ad alto rischio, è cruciale per la salute pubblica, risultando inoltre vitale per determinare se l’efficacia vaccinale stia diminuendo a causa di cambiamenti virale legati a mutazioni.
Lo studio, pubblicato dal Investigating Respiratory Viruses in the Acutely Ill (IVY) Network statunitense, è stato progettato per valutare l’efficacia dei vaccini RSV contro l’ospedalizzazione durante due stagioni virali tra gli adulti anziani ad alto rischio di sviluppare infezioni gravi da RSV.
La popolazione studiata comprendeva 6958 adulti di età pari o superiore a 60 anni, ricoverati con malattia respiratoria acuta durante due stagioni RSV: tra il 1° ottobre 2023 e il 31 marzo 2024, o tra il 1° ottobre 2024 e il 30 aprile 2025. Tra i partecipanti, 821 (11,8%) erano casi (infettati solo da RSV) e 6137 (88,2%) controlli (risultati negativi a RSV, SARS-CoV-2 e influenza).
L’efficacia della vaccinazione contro RSV nel prevenire l’ospedalizzazione correlata è stata valutata nell’intera popolazione e stratificata per intervallo tra vaccinazione e insorgenza della malattia.
Circa il 7,7% dei casi e il 15,7% dei controlli avevano ricevuto una singola dose di vaccino RSV almeno 14 giorni prima dell’insorgenza della malattia.
I risultati mostrano che, nell’arco di due stagioni, il vaccino riduce i ricoveri del 58%, ma anche i casi più gravi, con un’efficacia del 72% contro ventilazione meccanica o morte. L’efficacia stimata durante due stagioni è stata del 30% negli adulti immunocompromessi, significativamente inferiore rispetto agli adulti immunocompetenti. Una riduzione simile è stata osservata tra adulti immunocompetenti con malattie cardiovascolari (56%) rispetto a quelli senza (80%). L’efficacia è risultata avere un legame temporale; è risultata infatti del 69% se il vaccino era somministrato nella stessa stagione e del 48% se nella precedente.
La riduzione osservata dell’efficacia in sottopopolazioni a rischio indica che gli anziani con condizioni di immunocompromissione moderata o grave possono avere risposte immunitarie iniziali più basse e meno durature, suggerendo la necessità di intervalli di rivaccinazione più brevi.
Negli anziani con malattie cardiovascolari, la riduzione osservata potrebbe essere associata allo stato pro-infiammatorio che riduce le risposte immunitarie, aumentando la suscettibilità a infezioni da RSV e potenzialmente limitando le risposte vaccinali. Anche in questo caso, gli autori sottolineano la necessità di rivaccinazioni a intervalli più brevi rispetto alla popolazione generale.
I dati, quindi, confermano la protezione significativa degli anziani vaccinati contro ospedalizzazione e complicanze gravi da RSV, ma evidenziano la necessità di strategie vaccinali più personalizzate nei pazienti fragili, immunocompromessi o cardiopatici. Gli autori richiamano infine l’attenzione sul monitoraggio continuo dell’efficacia vaccinale e sull’aggiornamento delle linee guida alla luce delle nuove evidenze.