La celebre conduttrice televisiva ricorda i tempi d’oro. E quando annunciò di essere incinta: «Il giorno dopo tutti i giornali mi misero all’indice e in quelle poche ore in cui successe di tutto persi il bambino di cui ero incinta»
Enrica Bonaccorti si racconta a ruota libera in una lunga intervista al Corriere della Sera: dai tempi dei primi successi in Rai, alla truffa smascherata del cruciverbone, fino agli attacchi subiti per aver annunciato pubblicamente la gravidanza: «Il giorno dopo tutti i giornali mi misero all’indice e in quelle poche ore in cui successe di tutto persi il bambino di cui ero incinta». – foto | video
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IO E RAFFAELLA – Il momento cruciale della carriera giunse quando venne chiamata a sostituire Raffaella Carrà, in un ruolo che nessuno voleva per il timore di sfigurare. Lei arrivava da Italia Sera e avrebbe tanto voluto sottrarsi, tanto da aver immaginato di rompersi una gamba per evitare di accettare. Invece «contro ogni previsione: un miracolo, così presero a chiamarmi “la miracolata”. Anche perché sapevano che io non avevo alcun protettore, sponsor o uomo potente al mio fianco. Fossi stata più protetta, non sarei stata messa da parte nel momento più alto della mia carriera». Ma quando annunciò sulla tv pubblica di essere incinta, fu attaccata in maniera furiosa: «Oggi è impossibile far capire perché fui condannata come un’approfittatrice della tv di Stato. Il giorno dopo tutti i giornali mi misero all’indice e in quelle poche ore in cui successe di tutto persi il bambino di cui ero incinta. Fu un grande dolore».
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LA TRUFFA – Nel 1987 passò a Mediaset. E si trovò quattro anni dopo a condurre Non è la Rai. Un programma che oggi sarebbe meglio «evitare» di riproporre: «In quest’epoca di social e di cattiveria sarebbe un massacro. L’allegria e la leggerezza sembrerebbero provocazione di minorenni scatenate che secondo me invece rappresentavano solo l’energia e la joie de vivre della gioventù. Poi c’è la malizia negli occhi di chi guarda…». Ma fu lì che sventò una truffa in diretta al Cruciverbone, quando una telespettatrice diede la risposta esatta prima che lei facesse la domanda: «Quella truffa mi ferì molto. La mia reazione fu forse eccessiva, dissi persino: “Fermate la musica, datemi una mitragliatrice!”. Ma non la rinnego, non potevo passarci sopra. Qualcuno mi disse che avrei potuto “glissare”, certo la mia reazione non aiutò i rapporti e la mia carriera fece un testacoda. Ma come si dice, il nostro destino è il nostro carattere».
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IL SERVIZIO SU PLAYBOY – Nella tv di una volta, assicura «c’erano più talenti e spontaneità, oggi non è tutta brutta ma è più superficiale e ripetitiva». Ma un tempo anche i giornali dominavano la scena. Ed Enrica posò per Playboy: «Così come Orietta Berti, Raffaella Carrà, Iva Zanicchi… e quei soldi mi servivano, visto che avevo una bambina piccola e nessun aiuto da un marito scomparso. E poi erano foto più artistiche che erotiche, oggi fanno sorridere. Se fa un giro in spiaggia sono tutte molto più nude».
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