Almeno 37 persone sono rimaste uccise la scorsa notte nella Striscia di Gaza durante un’operazione militare israeliana. Lo riferisce l’emittente libanese Al Mayadeen. Secondo quanto riportato, l’artiglieria israeliana ha colpito i quartieri orientali e meridionali di Gaza City, provocando 30 vittime. L’attacco si inserisce nell’ambito dell’offensiva di terra lanciata da Israele per prendere il pieno controllo della città. \n
\”La Francia dichiara di riconoscere lo stato di Palestina nell’interesse della pace\”. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron al vertice che ospita con l’Arabia Saudita all’Onu ricevendo un applauso scrosciante dalla sala. \”Questo riconosce che i palestinesi non sono gente di troppo sulla Terra\”, ha aggiunto. Dura la reazione di Usa e Israele. Per Trump è \”un premio ad Hamas\”.
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La premier Giorgia Meloni è atterrata a New York per l’assemblea generale dell’Onu, dove oggi parteciperà all’inizio dei lavori. Il suo intervento è previsto mercoledì sera.
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\”L’unica soluzione per una pace duratura in Medioriente è la creazione di due stati indipendenti. Si tratta di un percorso che richiede un dialogo franco, concessioni e un cambiamento di comportamento sia da parte di Israele, che da parte della Palestina\”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, durante conferenza sulla ricerca di soluzioni pacifiche al conflitto israelo-palestinese, tenutasi ieri alle Nazioni unite. \”Il compito della comunità internazionale è quello di assumere il ruolo di mediatore per impedire che la crisi umanitaria a Gaza peggiori e portare i contendenti al tavolo dei negoziati il ;;prima possibile\”, ha continuato Tsahkna, ricordando l’inderogabile necessità di garantire il rispetto dei principi del diritto internazionale, la fine degli attacchi contro i civili e l’apertura dei corridoi umanitari e rilasciare tutti gli ostaggi.
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Circa 640mila palestinesi hanno finora lasciato Gaza City per dirigersi al sud dell’enclave da quando è iniziata l’offensiva di terra israeliana. Lo stima l’Idf, secondo cui circa un milione di palestinesi vivevano a Gaza City prima che i militari israeliani lanciassero una grande offensiva contro Hamas nell’area. Ai civili è stato chiesto di evacuare in zone umanitarie a sud di Gaza.
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Aerei israeliani hanno lanciato volantini che intimano l’evacuazione dal centro di Gaza City. Lo riferiscono media arabi citati da Ynet.
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”Si deve essere ciechi per non rendersi conto che così si crea lo Stato di Hamas”. Parola del ministro degli Esteri di Israele Gideon Sa’ar, che in una intervista al Corriere della Sera ritiene ”totalmente sbagliata la decisione” di riconoscere uno Stato palestinese, ancor più ”dopo il 7 ottobre, mentre noi combattiamo una guerra esistenziale, risulta moralmente aberrante e politicamente folle, non permetteremo che succeda”. Sa’ar sostiene poi che ”Hamas prenderebbe velocemente il controllo della Cisgiordania come ha fatto a Gaza nel 2007 dopo il ritiro di Israele dalla Striscia. Oggi da noi tutti ne vedono i pericoli. Esprimo apprezzamento per quei Paesi che non si fanno trascinare in questa iniziativa”. Inoltre ”la guerra è colpa dei jihadisti, noi siamo le vittime” e per quanto riguarda l’annessione della Cisgiordania, ”valuteremo i tempi e i modi” spiega Sa’ar.
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I ministri Ben-Gvir e Smotrich spingono per l’annessione della West Bank. ”La questione verrà affrontata dal governo israeliano. E’ però logico che un giorno le leggi d’Israele vengano applicate sulle comunità israeliane in Giudea e Samaria. Sarà il governo israeliano a valutare tempi e contenuti. Nessuna decisione sulla materia è stata presa al momento”, spiega Sa’ar, aggiungendo che ”Netanyahu ha deciso che discuteremo la reazione al riconoscimento dello Stato di Palestina solo dopo il suo rientro dalla visita a Washington. Ci sono opzioni diverse. E comunque, visto che lei ha parlato di annessione della West Bank, voglio dirle che non c’è l’intenzione nemmeno di discutere l’annessione dei territori dell’Autorità palestinese perché noi non vogliamo controllare i palestinesi. Ciò che può essere discusso, ma non è ancora deciso, è implementare la legge israeliana sulle comunità israeliane che si trovano lì e non sono sotto l’autorità palestinese”.
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Fame, morte, esodi di massa dei gazawi hanno toccato il mondo ben più di quelle del 7 ottobre. ”C’è sempre empatia per le parti percepite come più deboli: è comprensibile. Ma la questione da porvi è: chi ha causato questa tragedia? E la risposta è: soltanto Hamas. Le ricordo che vent’anni fa noi ci siamo ritirati da Gaza, smantellando tutte le nostre comunità, le nostre basi militari e persino le tombe del cimitero. Ma qual è stato il risultato? Che Hamas ha preso il controllo della Striscia, ha costruito il suo regno del terrore in terra e nel sottosuolo. E ha condotto continui attacchi contro di noi fino all’invasione e al massacro del 7 ottobre. Sa qual è la verità?”, chiede Sa’ar. ”Noi israeliani siamo le vittime. Nessun Paese avrebbe risposto diversamente. E Hamas è responsabile anche del perdurare della guerra poiché rifiuta di rilasciare i 48 ostaggi ancora nei tunnel di Gaza. Lo avessero fatto, la guerra sarebbe finita ieri”. Commentando le parole del cardinale Pizzaballa, secondo cui ‘Israele considera sé stesso come la sola vittima’, Sa’ar afferma che ”la guerra è sempre una tragedia e riconosco senz’altro che le sofferenze sono da entrambe le parti. Ma voglio dire molto chiaramente che Hamas è responsabile per la sofferenza di entrambe le parti. Ha preso in ostaggio non solo i nostri civili ma anche il suo stesso popolo in nome di una visione jihadista\”.
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Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha criticato duramente il video di propaganda \”disumanizzante\” pubblicato da Hamas sull’ostaggio Alon Ohel, diffuso durante la festività ebraica di Rosh Hashanah. \”Il filmato disumanizzante del cittadino tedesco-israeliano Alon Ohel, pubblicato da Hamas proprio in occasione di Rosh Hashanah, è insopportabile. Hamas deve rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi\”, ha scritto Merz su X. \”Il cessate il fuoco deve arrivare ora, la sofferenza deve finire\”. L’Hostages and Missing Families Forum ha chiesto ai media di non pubblicare il video fino a quando la famiglia non avrà dato il suo consenso. Secondo quanto riferito dal Times of Israel, i genitori di Alon, Irit e Kobi Ohel, hanno dichiarato dopo la pubblicazione del video che il figlio sta perdendo la vista dall’occhio destro e hanno chiesto che si faccia visitare da un oculista prima che vengano approvati ulteriori aiuti umanitari o che vengano avviati negoziati con Hamas. Hanno affermato che la famiglia è rimasta \”scossa\” dal filmato, in cui \”è chiaro che Alon sta perdendo la vista dall’occhio destro, ed è magro e spaventato\”.
“,”postId”:”2eec6fc2-175e-4da8-a40f-8b0b11d03fdf”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-23T07:32:03.161Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T09:32:03+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Unrwa, 12 strutture colpite da raid Idf a Gaza City”,”content”:”
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito che 12 delle sue strutture a Gaza City, tra cui nove scuole e due centri sanitari, sono state colpite da attacchi israeliani diretti o indiretti nell’arco di sei giorni all’inizio di settembre. Gli attacchi, descritti nel suo ultimo rapporto sugli sviluppi a Gaza e nella Cisgiordania occupata durante la settimana iniziata l’11 settembre, hanno causato il ferimento di almeno cinque sfollati palestinesi. Il rapporto dipinge un quadro desolante del deterioramento delle condizioni a Gaza nel contesto della guerra israeliana, con un aumento di attacchi, sfollamenti e malnutrizione. Il rapporto Unrwa ha rilevato che l’ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha) ha affermato che circa la metà dei quasi 250 mila movimenti di sfollamento registrati da metà agosto si erano verificati durante la settimana in questione, con crescenti segnalazioni di famiglie che dormivano per strada o in tende di fortuna. Secondo il rapporto, tra luglio e agosto sono stati registrati circa 28 mila casi di malnutrizione acuta tra i bambini di età inferiore ai cinque anni, superando il numero totale di casi di malnutrizione registrati nella prima metà dell’anno.
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Sono cinque gli arresti per i disordini durante il corteo milanese per Gaza che si è svolto ieri a Milano. Tra questi cinque, due sono minorenni e sono stati portati al carcere minorile Beccaria. Due degli arrestati saranno processati per direttissima. Le ipotesi di reato sono resistenza e danneggiamento.
“,”postId”:”064a7391-0c7f-4b21-8377-ce92c39c0a20″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-23T07:22:00.324Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T09:22:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Erdogan: \”La Palestina sia membro Onu a pieno titolo\””,”content”:”
\”È giunto il momento per la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite\”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un messaggio su X dopo avere partecipato alla Conferenza di alto livello sulla soluzione a due stati, convocata da Francia e Arabia Saudita, presso le Nazioni Unite. \”Spero che i Paesi che dimostrano il coraggio di riconoscere lo Stato di Palestina consolidino questa posizione storica con misure determinate, concrete e deterrenti\”, ha aggiunto il leader turco, chiedendo a Israele di ritirare le sue truppe da Gaza e sottolineando la necessità di stabilire \”un cessate il fuoco\” e di \”garantire l’ingresso senza ostacoli degli aiuti umanitari\” nella Striscia. \”È fondamentale rafforzare la capacità istituzionale della Palestina, rafforzare il supporto finanziario e tecnico e garantire la continuazione delle attività di organizzazioni umanitarie come l’Unrwa\”, l’agenzia dell’Onu per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente, ha scritto Erdogan.
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\”Oggi facciamo un passo cruciale rivendicando la soluzione dei due Stati in questa conferenza. Ma siamo chiari: non c’è soluzione possibile quando la popolazione di uno di questi Stati è vittima di un genocidio\”. Lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, intervenendo ieri alla conferenza dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha visto l’adesione della Francia e altri dieci Paesi, fra cui Belgio, Malta, Andorra, Lussemburgo e San Marino, al riconoscimento dello Stato di Palestina. Nonostante il crescente sostegno internazionale alla soluzione dei due Stati, Sanchez, ripreso oggi dai media iberici, ha sottolineato che questa non è possibile quando la popolazione di uno dei due Stati è \”vittima di un genocidio\”. Ha definito la conferenza \”un atto di ribellione morale contro l’indifferenza e l’oblio\”, ma ha avvertito che \”non è la fine del cammino, deve essere l’inizio\”. Il leader socialista ha avanzato due proposte concrete, La prima è completare il più rapidamente possibile il procedimento per l’ammissione della Palestina alle Nazioni Unite come membro a pieno titolo, con gli stessi doveri e diritti degli altri Stati. La seconda è \”l’adozione immediata di decisioni per fermare la barbarie e rendere possibile la pace a Gaza\”. Sanchez ha menzionato il piano spagnolo di nove misure \”per fermare il genocidio a Gaza\”, fra cui il consolidamento giuridico dell’embargo di armi a Israele che sarà approvato oggi dal Consiglio dei ministri spagnolo. E ha assicurato che la Spagna continua a prendere \”misure coraggiose\”. \”La storia ci giudicherà. E il suo verdetto sarà implacabile con coloro che hanno perpetrato questa barbarie e con coloro che sono rimasti in silenzio o hanno guardato da un’altra parte\”, ha detto il premier spagnolo in chiusura del suo intervento. E ha fatto appello a \”prendere partito, per la razionalità, la diplomazia e il rispetto del diritto internazionale\”.
“,”postId”:”fadd6531-4669-448e-9e2e-07dc1dc3e99d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-23T07:11:53.330Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T09:11:53+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Al-Jazeera: \”Almeno 17 morti dall’alba nella Striscia di Gaza\””,”content”:”
Sarebbero almeno 17 i palestinesi rimasti uccisi dall’alba nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche. Secondo le fonti, almeno 15 delle 17 vittime si registrano a Gaza City.
“,”postId”:”2062bde5-a7be-4688-8f15-a6db09dbd170″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-23T07:05:37.331Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T09:05:37+0200″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/it/wp-content/uploads/2025/09/erdogan_ansa.jpg”,”imgAlt”:”Erdogan”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:” Erdogan: \”Hamas non è gruppo terroristico, a Gaza genocidio di Netanyahu\””,”content”:”
La Turchia non considera Hamas come una \”organizzazione terroristica\”, ma come un \”gruppo di resistenza\”. Lo ha ribadito il leader turco Recep Tayyip Erdogan che ha accusato Israele di \”genocidio\” nella Striscia di Gaza in un’intervista a Fox News mentre proseguono i lavori dell’Assemblea generale dell’Onu e in vista dell’atteso incontro di giovedì alla Casa Bianca tra Erdogan e Donald Trump.
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\”Non penso si possa spiegare diversamente – ha detto Erdogan – E’ assolutamente un genocidio. E questo genocidio è provocato da Netanyahu. Netanyahu, senza pietà, purtroppo ha ucciso decine di migliaia di persone con questo genocidio\”.
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\”Non considero Hamas come un’organizzazione. Al contrario, penso sia un gruppo di resistenza – ha incalzato il leader turco – Usano quello che hanno per cercare di difendersi\”.
“,”postId”:”57f54f25-25b4-4f48-8b1b-e6cc60cba846″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-23T06:51:41.044Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T08:51:41+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Egitto, libero l’attivista Alaa Abdel Fattah”,”content”:”
Il celebre attivista egiziano-britannico Alaa Abdel Fattah è stato rilasciato dal carcere dopo anni trascorsi dietro le sbarre e si è riunito alla sua famiglia dopo la tanto attesa grazia concessa dal presidente Abdel Fattah al-Sisi. Figura chiave della rivolta egiziana del 2011, Abdel Fattah, 43 anni, è stato rilasciato dopo anni di impegno da parte di familiari, gruppi per i diritti umani e del governo britannico. Nella casa di famiglia al Cairo, i festeggiamenti sono proseguiti fino a martedì mattina presto, con Abdel Fattah sorridente mentre abbracciava la madre, la sorella e gli amici. \”Non riesco ancora a crederci e non riesco a credere che Alaa sia con noi, quindi avrò bisogno di un po’ di tempo per assimilarlo\”, ha detto sua sorella Sanaa Seif, anche lei ex prigioniera politica. \”Ho detto alla mia amica che la vita è tornata\”, ha aggiunto.
“,”postId”:”292a1e9e-2fa1-4ab6-8397-15cd073a543f”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-23T06:42:03.749Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T08:42:03+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Cardinale Semeraro: \”Il governo riconosca lo Stato di Palestina\””,”content”:”
\”Già dieci anni fa la Santa Sede ha riconosciuto lo Stato di Palestina e da allora decine di nazioni hanno seguito quella svolta diplomatica: Regno Unito, Canada, Australia sono le più recenti\”. Lo spiega alla Stampa il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi e segretario del Consiglio dei porporati che ha riformato la Curia su input di Francesco, secondo cui \”sarebbe importante e significativo che un Paese fondamentale per l’Unione Europea e il Mediterraneo come l’Italia compia un gesto lungimirante\”. \”Di fronte allo scenario drammatico che include Israele, Palestina e l’intero Medio Oriente nessuno può voltare la testa dall’altra parte – prosegue -. Ciascun membro della comunità internazionale ha una responsabilità morale. Va fermato il massacro prima che la tragedia della guerra sia voragine irreparabile\”. \”Israele ha bisogno e diritto di essere sicuro ma ciò non la autorizza a impedire la sopravvivenza di un intero popolo né a cacciarlo dalla terra che abita da millenni. Senza una patria non si è più un popolo – sottolinea ancora Semeraro – Legittimo e doveroso difendere i confini dal terrorismo di Hamas che è ormai condannato anche dalla gran parte del mondo arabo. Ma per salvare la mia vita non posso privarti della tua\”. \”Per difendermi non sono autorizzato ad ammazzare chi ritengo una minaccia. La vita umana è sacra e per garantirmi sicurezza non posso radere al suolo un territorio\”, conclude.
“,”postId”:”0b091c02-dd82-44b4-b04e-cc29de4700e0″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-23T06:35:03.860Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T08:35:03+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Sciopero generale per Gaza, cortei in Italia. Scontri a Milano”,”content”:”
E’ stata una giornata di astensione dal lavoro in sostegno della popolazione della Striscia e della Global Sumud Flotilla. Coinvolti tutti i settori, da trasporto pubblico locale a ferrovie, da scuola a sanità. Manifestazioni in diverse città, treni cancellati. Scontri in Stazione Centrale nel capoluogo lombardo. A Bologna corteo ha bloccato per ore l’autostrada, nella Capitale è arrivato in tangenziale. Studenti romani entrati alla Sapienza. Porti fermi a Genova, Livorno, Marghera. Tensioni anche a Torino e Brescia.
“,”postId”:”73e53fb7-b77b-41b3-a90d-89b95cdc37d7″,”postLink”:{“title”:”Sciopero generale per Gaza, cortei in Italia. Scontri a Milano”,”url”:”https://tg24.sky.it/cronaca/2025/09/22/sciopero-oggi-22-settembre-manifestazione-diretta”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/280946bffc1ebfd4329d897519383a628ba508fb/skytg24/it/cronaca/2025/09/22/sciopero-oggi-22-settembre-manifestazione-diretta/scontri_milano_hero_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-09-23T06:18:31.402Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T08:18:31+0200″,”altBackground”:false,”title”:”La Russia riconosce la Palestina \”senza aspettare 65 mila morti\””,”content”:”
La Russia ha riconosciuto la Palestina come Stato senza attendere una catastrofe mostruosa che ha causato la morte di almeno 65 mila dei suoi abitanti. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri, Sergei Vershinin, in una conferenza internazionale nell’ambito dell’assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata a una soluzione pacifica tra palestinesi e israeliani. Lo riferisce l’agenzia russa Ria Novosti. \”Vorrei ricordare che la Russia, come la stragrande maggioranza dei paesi del mondo, 149 stati, ha da tempo riconosciuto i legittimi diritti dei palestinesi al ritorno e all’autodeterminazione, le loro giuste aspirazioni a un proprio Stato. Lo hanno fatto senza attendere l’attuale tragedia umana, una catastrofe mostruosa che ha causato la morte di almeno 65 mila palestinesi\”, ha affermato il diplomatico russo. Le sue dichiarazioni sono arrivate nel giorno in cui diversi paesi hanno formalmente riconosciuto lo Stato della Palestina, tra cui Francia, Gran Bretagna, Australia, Canada, Portogallo, Belgio e Lussemburgo. Un riconoscimento condanndato da Israele e Stati Uniti che lo valutano come un errore e un regalo ad Hamas.
“,”postId”:”e6e35ef5-433b-4f62-a83e-48a6453b1a89″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-23T06:11:09.930Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T08:11:09+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele, proteste davanti casa del ministro Kisch: pugno duro della polizia”,”content”:”
In Israele, decine di manifestanti che chiedono un accordo per gli ostaggi si sono radunati davanti all’abitazione del ministro dell’Istruzione Yoav Kisch, allontanati con la forza dalla polizia. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. Questa protesta viene attuata il il giorno dopo l’arresto di tre manifestanti fuori dalla residenza di Kisch, deputato del Likud. Un video diffuso dai media locali mostra la polizia che allontana con la forza i manifestanti dalla zona. Secondo il sito di notizie Ynet, un agente ha urlato ai manifestanti che sono \”violatori della legge che si rifiutano di andarsene\”. In una dichiarazione, i manifestanti hanno dichiarato al quotidiano che \”Kisch è personalmente responsabile degli arresti politici. Non solo sta rimuovendo la democrazia dal curriculum delle scuole superiori, ma sta anche inviando la polizia israeliana ad arrestare i manifestanti che stanno esercitando il loro diritto democratico a protestare\”.
“,”postId”:”684b612f-551f-4b09-a7d5-f0fc7600f693″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-23T05:52:00.557Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-23T07:52:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf, a Gaza City ufficiale ucciso nei combattimenti”,”content”:”
Un ufficiale delle IDF è stato ucciso ieri durante i combattimenti a Gaza City, diventando la prima vittima nella nuova offensiva in corso. Lo ha annunciato l’esercito, precisando che la vittima è il maggiore Shahar Netanel Bozaglo, 27 anni, comandante di compagnia del 77mo battaglione della 7ma brigata corazzata, originario di Migdal Haemek. Secondo una prima indagine delle IDF, durante l’offensiva in corso a Gaza City, ieri, un agente di Hamas ha sparato con un lanciarazzi contro uno dei carri armati del 77mo battaglione, ferendo l’ufficiale. Bozaglo è stato portato in ospedale, dove le sue condizioni sono peggiorate fino a soccombere alle ferite. E’ il primo soldato a essere ucciso nella nuova offensiva delle IDF contro Hamas a Gaza City, lanciata la scorsa settimana.
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\”Qualsiasi forma di annessione\” della Cisgiordania a Israele è una linea rossa\”: è l’avvertimento lanciato a Israele da Francia e Arabia Saudita – che hanno promosso la conferenza all’Onu sul riconoscimento dello Stato palestinese – in una dichiarazione congiunta nella quale affermano che il rilascio di tutti gli ostaggi di Hamas a Gaza \”è una priorità assoluta\”. \”La situazione a Gaza continua a peggiorare con l’intensificarsi dell’offensiva di terra israeliana a Gaza city – denunciano Riad e Parigi – con i civili e gli ostaggi che pagano un prezzo ingiustificabile a causa della guerra in corso\”.
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La premier Giorgia Meloni è atterrata a New York per l’assemblea generale dell’Onu, dove oggi parteciperà all’inizio dei lavori. Il suo intervento è previsto mercoledì sera. Intanto, scossa e scontro all’Onu sulla Palestina, dove una decina di Paesi – con Parigi capofila – ha annunciato formalmente il riconoscimento nella Conferenza di alto livello sulla soluzione a due stati, convocata da Francia e Arabia Saudita. Dura la reazione di Usa e Israele. Per Trump è ‘un premio ad Hamas’.
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\”La Francia dichiara di riconoscere lo stato di Palestina nell’interesse della pace\”. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron al vertice che ospita con l’Arabia Saudita all’Onu ricevendo un applauso scrosciante dalla sala. \”Questo riconosce che i palestinesi non sono gente di troppo sulla Terra\”, ha aggiunto.
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Almeno 37 persone sono rimaste uccise la scorsa notte nella Striscia di Gaza durante un’operazione militare israeliana. Lo riferisce l’emittente libanese Al Mayadeen. Secondo quanto riportato, l’artiglieria israeliana ha colpito i quartieri orientali e meridionali di Gaza City, provocando 30 vittime. L’attacco si inserisce nell’ambito dell’offensiva di terra lanciata da Israele per prendere il pieno controllo della città.
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Almeno 37 persone sono rimaste uccise la scorsa notte nella Striscia di Gaza durante un’operazione militare israeliana. Lo riferisce l’emittente libanese Al Mayadeen. Secondo quanto riportato, l’artiglieria israeliana ha colpito i quartieri orientali e meridionali di Gaza City, provocando 30 vittime. L’attacco si inserisce nell’ambito dell’offensiva di terra lanciata da Israele per prendere il pieno controllo della città.
“La Francia dichiara di riconoscere lo stato di Palestina nell’interesse della pace”. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron al vertice che ospita con l’Arabia Saudita all’Onu ricevendo un applauso scrosciante dalla sala. “Questo riconosce che i palestinesi non sono gente di troppo sulla Terra”, ha aggiunto. Dura la reazione di Usa e Israele. Per Trump è “un premio ad Hamas”.
La premier Giorgia Meloni è atterrata a New York per l’assemblea generale dell’Onu, dove oggi parteciperà all’inizio dei lavori. Il suo intervento è previsto mercoledì sera.
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meno di un minuto fa
Estonia: “Soluzione due Stati unica garanzia di pace”
“L’unica soluzione per una pace duratura in Medioriente è la creazione di due stati indipendenti. Si tratta di un percorso che richiede un dialogo franco, concessioni e un cambiamento di comportamento sia da parte di Israele, che da parte della Palestina”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, durante conferenza sulla ricerca di soluzioni pacifiche al conflitto israelo-palestinese, tenutasi ieri alle Nazioni unite. “Il compito della comunità internazionale è quello di assumere il ruolo di mediatore per impedire che la crisi umanitaria a Gaza peggiori e portare i contendenti al tavolo dei negoziati il ;;prima possibile”, ha continuato Tsahkna, ricordando l’inderogabile necessità di garantire il rispetto dei principi del diritto internazionale, la fine degli attacchi contro i civili e l’apertura dei corridoi umanitari e rilasciare tutti gli ostaggi.
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18 minuti fa
Idf: “640mila palestinesi hanno lasciato Gaza City da inizio offensiva”
Circa 640mila palestinesi hanno finora lasciato Gaza City per dirigersi al sud dell’enclave da quando è iniziata l’offensiva di terra israeliana. Lo stima l’Idf, secondo cui circa un milione di palestinesi vivevano a Gaza City prima che i militari israeliani lanciassero una grande offensiva contro Hamas nell’area. Ai civili è stato chiesto di evacuare in zone umanitarie a sud di Gaza.
23 minuti fa
Media: “L’Idf lancia volantini di evacuazione sul centro di Gaza City”
Aerei israeliani hanno lanciato volantini che intimano l’evacuazione dal centro di Gaza City. Lo riferiscono media arabi citati da Ynet.
36 minuti fa
Sa’ar,: “Riconoscere la Palestina? Sarebbe lo Stato di Hamas”
”Si deve essere ciechi per non rendersi conto che così si crea lo Stato di Hamas”. Parola del ministro degli Esteri di Israele Gideon Sa’ar, che in una intervista al Corriere della Sera ritiene ”totalmente sbagliata la decisione” di riconoscere uno Stato palestinese, ancor più ”dopo il 7 ottobre, mentre noi combattiamo una guerra esistenziale, risulta moralmente aberrante e politicamente folle, non permetteremo che succeda”. Sa’ar sostiene poi che ”Hamas prenderebbe velocemente il controllo della Cisgiordania come ha fatto a Gaza nel 2007 dopo il ritiro di Israele dalla Striscia. Oggi da noi tutti ne vedono i pericoli. Esprimo apprezzamento per quei Paesi che non si fanno trascinare in questa iniziativa”. Inoltre ”la guerra è colpa dei jihadisti, noi siamo le vittime” e per quanto riguarda l’annessione della Cisgiordania, ”valuteremo i tempi e i modi” spiega Sa’ar.
I ministri Ben-Gvir e Smotrich spingono per l’annessione della West Bank. ”La questione verrà affrontata dal governo israeliano. E’ però logico che un giorno le leggi d’Israele vengano applicate sulle comunità israeliane in Giudea e Samaria. Sarà il governo israeliano a valutare tempi e contenuti. Nessuna decisione sulla materia è stata presa al momento”, spiega Sa’ar, aggiungendo che ”Netanyahu ha deciso che discuteremo la reazione al riconoscimento dello Stato di Palestina solo dopo il suo rientro dalla visita a Washington. Ci sono opzioni diverse. E comunque, visto che lei ha parlato di annessione della West Bank, voglio dirle che non c’è l’intenzione nemmeno di discutere l’annessione dei territori dell’Autorità palestinese perché noi non vogliamo controllare i palestinesi. Ciò che può essere discusso, ma non è ancora deciso, è implementare la legge israeliana sulle comunità israeliane che si trovano lì e non sono sotto l’autorità palestinese”.
Fame, morte, esodi di massa dei gazawi hanno toccato il mondo ben più di quelle del 7 ottobre. ”C’è sempre empatia per le parti percepite come più deboli: è comprensibile. Ma la questione da porvi è: chi ha causato questa tragedia? E la risposta è: soltanto Hamas. Le ricordo che vent’anni fa noi ci siamo ritirati da Gaza, smantellando tutte le nostre comunità, le nostre basi militari e persino le tombe del cimitero. Ma qual è stato il risultato? Che Hamas ha preso il controllo della Striscia, ha costruito il suo regno del terrore in terra e nel sottosuolo. E ha condotto continui attacchi contro di noi fino all’invasione e al massacro del 7 ottobre. Sa qual è la verità?”, chiede Sa’ar. ”Noi israeliani siamo le vittime. Nessun Paese avrebbe risposto diversamente. E Hamas è responsabile anche del perdurare della guerra poiché rifiuta di rilasciare i 48 ostaggi ancora nei tunnel di Gaza. Lo avessero fatto, la guerra sarebbe finita ieri”. Commentando le parole del cardinale Pizzaballa, secondo cui ‘Israele considera sé stesso come la sola vittima’, Sa’ar afferma che ”la guerra è sempre una tragedia e riconosco senz’altro che le sofferenze sono da entrambe le parti. Ma voglio dire molto chiaramente che Hamas è responsabile per la sofferenza di entrambe le parti. Ha preso in ostaggio non solo i nostri civili ma anche il suo stesso popolo in nome di una visione jihadista”.
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41 minuti fa
Merz: “Il video dell’ostaggio Ohel è propaganda disumanizzante”
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha criticato duramente il video di propaganda “disumanizzante” pubblicato da Hamas sull’ostaggio Alon Ohel, diffuso durante la festività ebraica di Rosh Hashanah. “Il filmato disumanizzante del cittadino tedesco-israeliano Alon Ohel, pubblicato da Hamas proprio in occasione di Rosh Hashanah, è insopportabile. Hamas deve rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi”, ha scritto Merz su X. “Il cessate il fuoco deve arrivare ora, la sofferenza deve finire”. L’Hostages and Missing Families Forum ha chiesto ai media di non pubblicare il video fino a quando la famiglia non avrà dato il suo consenso. Secondo quanto riferito dal Times of Israel, i genitori di Alon, Irit e Kobi Ohel, hanno dichiarato dopo la pubblicazione del video che il figlio sta perdendo la vista dall’occhio destro e hanno chiesto che si faccia visitare da un oculista prima che vengano approvati ulteriori aiuti umanitari o che vengano avviati negoziati con Hamas. Hanno affermato che la famiglia è rimasta “scossa” dal filmato, in cui “è chiaro che Alon sta perdendo la vista dall’occhio destro, ed è magro e spaventato”.
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09:32
Unrwa, 12 strutture colpite da raid Idf a Gaza City
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito che 12 delle sue strutture a Gaza City, tra cui nove scuole e due centri sanitari, sono state colpite da attacchi israeliani diretti o indiretti nell’arco di sei giorni all’inizio di settembre. Gli attacchi, descritti nel suo ultimo rapporto sugli sviluppi a Gaza e nella Cisgiordania occupata durante la settimana iniziata l’11 settembre, hanno causato il ferimento di almeno cinque sfollati palestinesi. Il rapporto dipinge un quadro desolante del deterioramento delle condizioni a Gaza nel contesto della guerra israeliana, con un aumento di attacchi, sfollamenti e malnutrizione. Il rapporto Unrwa ha rilevato che l’ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha) ha affermato che circa la metà dei quasi 250 mila movimenti di sfollamento registrati da metà agosto si erano verificati durante la settimana in questione, con crescenti segnalazioni di famiglie che dormivano per strada o in tende di fortuna. Secondo il rapporto, tra luglio e agosto sono stati registrati circa 28 mila casi di malnutrizione acuta tra i bambini di età inferiore ai cinque anni, superando il numero totale di casi di malnutrizione registrati nella prima metà dell’anno.
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09:27
Gaza, corteo di Milano: cinque arresti, tra cui due minorenni
Sono cinque gli arresti per i disordini durante il corteo milanese per Gaza che si è svolto ieri a Milano. Tra questi cinque, due sono minorenni e sono stati portati al carcere minorile Beccaria. Due degli arrestati saranno processati per direttissima. Le ipotesi di reato sono resistenza e danneggiamento.
09:22
Erdogan: “La Palestina sia membro Onu a pieno titolo”
“È giunto il momento per la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un messaggio su X dopo avere partecipato alla Conferenza di alto livello sulla soluzione a due stati, convocata da Francia e Arabia Saudita, presso le Nazioni Unite. “Spero che i Paesi che dimostrano il coraggio di riconoscere lo Stato di Palestina consolidino questa posizione storica con misure determinate, concrete e deterrenti”, ha aggiunto il leader turco, chiedendo a Israele di ritirare le sue truppe da Gaza e sottolineando la necessità di stabilire “un cessate il fuoco” e di “garantire l’ingresso senza ostacoli degli aiuti umanitari” nella Striscia. “È fondamentale rafforzare la capacità istituzionale della Palestina, rafforzare il supporto finanziario e tecnico e garantire la continuazione delle attività di organizzazioni umanitarie come l’Unrwa”, l’agenzia dell’Onu per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente, ha scritto Erdogan.
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09:16
Sanchez: “Subito misure per frenare il genocidio a Gaza”
“Oggi facciamo un passo cruciale rivendicando la soluzione dei due Stati in questa conferenza. Ma siamo chiari: non c’è soluzione possibile quando la popolazione di uno di questi Stati è vittima di un genocidio”. Lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, intervenendo ieri alla conferenza dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha visto l’adesione della Francia e altri dieci Paesi, fra cui Belgio, Malta, Andorra, Lussemburgo e San Marino, al riconoscimento dello Stato di Palestina. Nonostante il crescente sostegno internazionale alla soluzione dei due Stati, Sanchez, ripreso oggi dai media iberici, ha sottolineato che questa non è possibile quando la popolazione di uno dei due Stati è “vittima di un genocidio”. Ha definito la conferenza “un atto di ribellione morale contro l’indifferenza e l’oblio”, ma ha avvertito che “non è la fine del cammino, deve essere l’inizio”. Il leader socialista ha avanzato due proposte concrete, La prima è completare il più rapidamente possibile il procedimento per l’ammissione della Palestina alle Nazioni Unite come membro a pieno titolo, con gli stessi doveri e diritti degli altri Stati. La seconda è “l’adozione immediata di decisioni per fermare la barbarie e rendere possibile la pace a Gaza”. Sanchez ha menzionato il piano spagnolo di nove misure “per fermare il genocidio a Gaza”, fra cui il consolidamento giuridico dell’embargo di armi a Israele che sarà approvato oggi dal Consiglio dei ministri spagnolo. E ha assicurato che la Spagna continua a prendere “misure coraggiose”. “La storia ci giudicherà. E il suo verdetto sarà implacabile con coloro che hanno perpetrato questa barbarie e con coloro che sono rimasti in silenzio o hanno guardato da un’altra parte”, ha detto il premier spagnolo in chiusura del suo intervento. E ha fatto appello a “prendere partito, per la razionalità, la diplomazia e il rispetto del diritto internazionale”.
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09:11
Al-Jazeera: “Almeno 17 morti dall’alba nella Striscia di Gaza”
Sarebbero almeno 17 i palestinesi rimasti uccisi dall’alba nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche. Secondo le fonti, almeno 15 delle 17 vittime si registrano a Gaza City.
09:05
Erdogan: “Hamas non è gruppo terroristico, a Gaza genocidio di Netanyahu”
La Turchia non considera Hamas come una “organizzazione terroristica”, ma come un “gruppo di resistenza”. Lo ha ribadito il leader turco Recep Tayyip Erdogan che ha accusato Israele di “genocidio” nella Striscia di Gaza in un’intervista a Fox News mentre proseguono i lavori dell’Assemblea generale dell’Onu e in vista dell’atteso incontro di giovedì alla Casa Bianca tra Erdogan e Donald Trump.
“Non penso si possa spiegare diversamente – ha detto Erdogan – E’ assolutamente un genocidio. E questo genocidio è provocato da Netanyahu. Netanyahu, senza pietà, purtroppo ha ucciso decine di migliaia di persone con questo genocidio”.
“Non considero Hamas come un’organizzazione. Al contrario, penso sia un gruppo di resistenza – ha incalzato il leader turco – Usano quello che hanno per cercare di difendersi”.
©Ansa
08:51
Egitto, libero l’attivista Alaa Abdel Fattah
Il celebre attivista egiziano-britannico Alaa Abdel Fattah è stato rilasciato dal carcere dopo anni trascorsi dietro le sbarre e si è riunito alla sua famiglia dopo la tanto attesa grazia concessa dal presidente Abdel Fattah al-Sisi. Figura chiave della rivolta egiziana del 2011, Abdel Fattah, 43 anni, è stato rilasciato dopo anni di impegno da parte di familiari, gruppi per i diritti umani e del governo britannico. Nella casa di famiglia al Cairo, i festeggiamenti sono proseguiti fino a martedì mattina presto, con Abdel Fattah sorridente mentre abbracciava la madre, la sorella e gli amici. “Non riesco ancora a crederci e non riesco a credere che Alaa sia con noi, quindi avrò bisogno di un po’ di tempo per assimilarlo”, ha detto sua sorella Sanaa Seif, anche lei ex prigioniera politica. “Ho detto alla mia amica che la vita è tornata”, ha aggiunto.
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08:42
Cardinale Semeraro: “Il governo riconosca lo Stato di Palestina”
“Già dieci anni fa la Santa Sede ha riconosciuto lo Stato di Palestina e da allora decine di nazioni hanno seguito quella svolta diplomatica: Regno Unito, Canada, Australia sono le più recenti”. Lo spiega alla Stampa il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei santi e segretario del Consiglio dei porporati che ha riformato la Curia su input di Francesco, secondo cui “sarebbe importante e significativo che un Paese fondamentale per l’Unione Europea e il Mediterraneo come l’Italia compia un gesto lungimirante”. “Di fronte allo scenario drammatico che include Israele, Palestina e l’intero Medio Oriente nessuno può voltare la testa dall’altra parte – prosegue -. Ciascun membro della comunità internazionale ha una responsabilità morale. Va fermato il massacro prima che la tragedia della guerra sia voragine irreparabile”. “Israele ha bisogno e diritto di essere sicuro ma ciò non la autorizza a impedire la sopravvivenza di un intero popolo né a cacciarlo dalla terra che abita da millenni. Senza una patria non si è più un popolo – sottolinea ancora Semeraro – Legittimo e doveroso difendere i confini dal terrorismo di Hamas che è ormai condannato anche dalla gran parte del mondo arabo. Ma per salvare la mia vita non posso privarti della tua”. “Per difendermi non sono autorizzato ad ammazzare chi ritengo una minaccia. La vita umana è sacra e per garantirmi sicurezza non posso radere al suolo un territorio”, conclude.
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08:35
Sciopero generale per Gaza, cortei in Italia. Scontri a Milano
E’ stata una giornata di astensione dal lavoro in sostegno della popolazione della Striscia e della Global Sumud Flotilla. Coinvolti tutti i settori, da trasporto pubblico locale a ferrovie, da scuola a sanità. Manifestazioni in diverse città, treni cancellati. Scontri in Stazione Centrale nel capoluogo lombardo. A Bologna corteo ha bloccato per ore l’autostrada, nella Capitale è arrivato in tangenziale. Studenti romani entrati alla Sapienza. Porti fermi a Genova, Livorno, Marghera. Tensioni anche a Torino e Brescia.
Sciopero generale per Gaza, cortei in Italia. Scontri a MilanoVai al contenuto
08:18
La Russia riconosce la Palestina “senza aspettare 65 mila morti”
La Russia ha riconosciuto la Palestina come Stato senza attendere una catastrofe mostruosa che ha causato la morte di almeno 65 mila dei suoi abitanti. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri, Sergei Vershinin, in una conferenza internazionale nell’ambito dell’assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata a una soluzione pacifica tra palestinesi e israeliani. Lo riferisce l’agenzia russa Ria Novosti. “Vorrei ricordare che la Russia, come la stragrande maggioranza dei paesi del mondo, 149 stati, ha da tempo riconosciuto i legittimi diritti dei palestinesi al ritorno e all’autodeterminazione, le loro giuste aspirazioni a un proprio Stato. Lo hanno fatto senza attendere l’attuale tragedia umana, una catastrofe mostruosa che ha causato la morte di almeno 65 mila palestinesi”, ha affermato il diplomatico russo. Le sue dichiarazioni sono arrivate nel giorno in cui diversi paesi hanno formalmente riconosciuto lo Stato della Palestina, tra cui Francia, Gran Bretagna, Australia, Canada, Portogallo, Belgio e Lussemburgo. Un riconoscimento condanndato da Israele e Stati Uniti che lo valutano come un errore e un regalo ad Hamas.
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08:11
Israele, proteste davanti casa del ministro Kisch: pugno duro della polizia
In Israele, decine di manifestanti che chiedono un accordo per gli ostaggi si sono radunati davanti all’abitazione del ministro dell’Istruzione Yoav Kisch, allontanati con la forza dalla polizia. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. Questa protesta viene attuata il il giorno dopo l’arresto di tre manifestanti fuori dalla residenza di Kisch, deputato del Likud. Un video diffuso dai media locali mostra la polizia che allontana con la forza i manifestanti dalla zona. Secondo il sito di notizie Ynet, un agente ha urlato ai manifestanti che sono “violatori della legge che si rifiutano di andarsene”. In una dichiarazione, i manifestanti hanno dichiarato al quotidiano che “Kisch è personalmente responsabile degli arresti politici. Non solo sta rimuovendo la democrazia dal curriculum delle scuole superiori, ma sta anche inviando la polizia israeliana ad arrestare i manifestanti che stanno esercitando il loro diritto democratico a protestare”.
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07:52
Idf, a Gaza City ufficiale ucciso nei combattimenti
Un ufficiale delle IDF è stato ucciso ieri durante i combattimenti a Gaza City, diventando la prima vittima nella nuova offensiva in corso. Lo ha annunciato l’esercito, precisando che la vittima è il maggiore Shahar Netanel Bozaglo, 27 anni, comandante di compagnia del 77mo battaglione della 7ma brigata corazzata, originario di Migdal Haemek. Secondo una prima indagine delle IDF, durante l’offensiva in corso a Gaza City, ieri, un agente di Hamas ha sparato con un lanciarazzi contro uno dei carri armati del 77mo battaglione, ferendo l’ufficiale. Bozaglo è stato portato in ospedale, dove le sue condizioni sono peggiorate fino a soccombere alle ferite. E’ il primo soldato a essere ucciso nella nuova offensiva delle IDF contro Hamas a Gaza City, lanciata la scorsa settimana.
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07:47
Gaza, migliaia in piazza pacificamente per la Palestina. VIDEO
07:27
Parigi-Riad: “Annessione Cisgiordania linea rossa, rilascio degli ostaggi priorità assoluta”
“Qualsiasi forma di annessione” della Cisgiordania a Israele è una linea rossa”: è l’avvertimento lanciato a Israele da Francia e Arabia Saudita – che hanno promosso la conferenza all’Onu sul riconoscimento dello Stato palestinese – in una dichiarazione congiunta nella quale affermano che il rilascio di tutti gli ostaggi di Hamas a Gaza “è una priorità assoluta”. “La situazione a Gaza continua a peggiorare con l’intensificarsi dell’offensiva di terra israeliana a Gaza city – denunciano Riad e Parigi – con i civili e gli ostaggi che pagano un prezzo ingiustificabile a causa della guerra in corso”.
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07:22
Cortei per Gaza, scontri a Milano e caos in Stazione Centrale. VIDEO
07:17
Assemblea generale Onu, Meloni a New York
La premier Giorgia Meloni è atterrata a New York per l’assemblea generale dell’Onu, dove oggi parteciperà all’inizio dei lavori. Il suo intervento è previsto mercoledì sera. Intanto, scossa e scontro all’Onu sulla Palestina, dove una decina di Paesi – con Parigi capofila – ha annunciato formalmente il riconoscimento nella Conferenza di alto livello sulla soluzione a due stati, convocata da Francia e Arabia Saudita. Dura la reazione di Usa e Israele. Per Trump è ‘un premio ad Hamas’.
07:11
Macron riconosce lo stato di Palestina “nel nome della pace”
“La Francia dichiara di riconoscere lo stato di Palestina nell’interesse della pace”. Lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron al vertice che ospita con l’Arabia Saudita all’Onu ricevendo un applauso scrosciante dalla sala. “Questo riconosce che i palestinesi non sono gente di troppo sulla Terra”, ha aggiunto.
07:05
Raid israeliani nella Striscia, almeno 37 morti
Almeno 37 persone sono rimaste uccise la scorsa notte nella Striscia di Gaza durante un’operazione militare israeliana. Lo riferisce l’emittente libanese Al Mayadeen. Secondo quanto riportato, l’artiglieria israeliana ha colpito i quartieri orientali e meridionali di Gaza City, provocando 30 vittime. L’attacco si inserisce nell’ambito dell’offensiva di terra lanciata da Israele per prendere il pieno controllo della città.