Ricciolino, sguardo furbo, naso umido. Chico è un cane diventato star. Francesco Taverna, 32 anni, si definisce il suo “galoppino”. Gli ha prestato la voce e ora Chico ha un milione di follower su Instagram. Giovedì alle 21 al Circolo dei lettori e delle lettrici, via Bogino 9, Taverna presenta il suo primo romanzo Chico. Missione amore (Fabbri) con Chiara Priante.

Taverna, come è arrivato Chico nella sua vita?
«Facevo il musicista ma con il Covid tutto è cambiato. La mia compagna voleva un cane. Io no perché impegnativo, anche economicamente. Siamo andati a vedere questo cane che una signora anziana doveva lasciare ed ecco Chico. Aveva due mesi».

Come ha iniziato a farlo parlare?
«Per scherzo. Lo doppiavo quando andava dalla cucina alla camera da letto. La mia compagna rideva e l’ho messo sui social. Siamo diventati due personaggi».

Cosa le insegna Chico ogni giorno?
«Ad apprezzare le piccole cose. È un supereroe delle piccole cose. Sono conscio che un cane abbia un tempo limitato rispetto alla vita di un umano. All’inizio mi dava tristezza, ora voglio fargli vivere cose diverse e mi godo il tempo con lui al massimo».

Cosa direbbe a chi non sa se prendere un cane?
«La convivenza è compromesso e bisogna dedicare tempo e attenzioni. Se non si ha disponibilità o si rischia di abbandonarlo meglio non averlo affatto. Un cane è un’aggiunta alla vita».

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Cosa le dà più soddisfazione?
«Quando le persone mi dicono che, stanche la sera, guardano un minuto di Chico e sorridono. Divulgare amore e sorriso è un seme».

Come è stato passare dai social ai libri?
«Scrivevo canzoni con Samuel dei Subsonica. Le avventure di Chico nascono per scritto. La carta è uno spazio infinito dove raccontare senza il vincolo del tempo. L’importante è uscire dai social. Abbiamo costruito con Amref un pozzo tecnologico in Kenya».

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Che caratteristiche di Chico vorrebbe avere?
«Superudito, superolfatto ed essere instancabile».

Cosa racconta il romanzo?
«La mamma umana di Chico va via di casa e lui cerca di sistemare la situazione e incontra vari personaggi: la panettiera che rischia di perdere il lavoro perché c’è un centro commerciale, una poliziotta zelante. Non offro nessuna verità sull’amore, racconto solo la purezza».

Vive vicino ad Alessandria. Quanto Piemonte c’è nel libro?
«Tante curiosità. Dalla ricetta dei plin al metro come unità di misura nato a Marengo. E una vecchia multa data a un ciclista a Torino per eccesso di velocità definito “cittadino fulmineo per le vie del Regio”».

Che rapporto ha con l’IA?
«Pessimo. Non capisce che il mio cane parla».