Nell’arco di circa nove anni aveva lavorato solamente una manciata di giorni grazie a numerosi certificati di malattia e ben due gravidanze finte. Così una ex dipendente del policlinico Sant’Orsola, oltre a una condanna penale ricevuta una decina di anni fa, è stata condannata dalla Corte dei Conti a un maxi risarcimento da quasi 130mila euro nei confronti dell’ospedale.
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Come scrive l’agenzia Dire, la donna aveva approfittato dei benefit, anche fiscali, previsti dal suo contratto. Così, dopo un decennio, la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti di Bologna ha dunque condannato la donna a risarcire il Sant’Orsola per 129.370 euro, accogliendo così integralmente la richiesta della Procura contabile regionale. La cifra è stata così calcolata: 69.370 euro è considerato danno patrimoniale, conseguente e “corrispondente alle somme indebitamente percepite sulla base di 56 certificati attestanti false malattie”.
A questi si aggiungono altri 60mila euro come risarcimento del danno d’immagine per il Policlinico, “in considerazione della gravità delle condotte contestate dalla Procura regionale, tenuto conto altresì del carattere sistematico e la risonanza mediatica delle stesse”. Le precedenti condanne penali erano state invece di tre anni e di un anno e otto mesi per i reati di truffa e falso ideologico.
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