Tra i corridori che ancora non hanno una squadra per il 2026 c’è anche Henri Vandenabeele. Il belga è in scadenza di contratto con la Lotto e, anche per via della probabile fusione di quest’ultima con la Intermarché-Wanty, molto probabilmente non riceverà un’offerta di rinnovo da parte del suo attuale team, che anzi deve sfoltire il roster dato che l’unione delle due rose porterebbe il totale dei corridori in squadra a 43 (il massimo è 30). Considerato un grande talento tra gli Under-23, tanto da concludere due volte sul podio il Giro d’Italia di categoria (nel 2020 e nel 2021), il 25enne non è però mai riuscito a esprimersi tra i professionisti per via di diversi problemi fisici e di salute e a questo punto, se non riuscirà a trovare una nuova squadra, potrebbe anche chiudere qua la sua carriera.
“L’addio non è ancora definitivo, perché la fusione deve ancora essere approvata, ma sembra probabile – ha dichiarato Vandenabeele a Wielerflits riguardo alla sua situazione contrattuale – Quindi devo cercare qualcos’altro, ma non è facile perché il mercato è piuttosto chiuso. Ovviamente mi piacerebbe continuare. Ma è una situazione di stallo, perché molte squadre stanno aspettando notizie sulla fusione. Se la fusione andrà in porto, alcuni corridori saranno liberati dall’Intermarché-Wanty e potranno quindi passare gratuitamente a un’altra squadra. Questo non rende le cose più facili”.
Gli stessi corridori hanno però poche notizie riguardo alla fusione: “Non si sa nulla, anche per i corridori sotto contratto è tutto piuttosto incerto e non molto piacevole. Anche i corridori dell’Intermarché-Wanty che non rientrano nel progetto non sanno se si farà. Finché la fusione non sarà finalizzata, nemmeno loro potranno andarsene. È davvero frustrante. C’è pochissima comunicazione sulla fusione […] Non se ne parla più molto all’interno della squadra. Se ne è parlato soprattutto due mesi fa, quando è stata diffusa la notizia, ma ora mi è abbastanza evidente. Non mi preoccupo più di tanto”.
Il 25enne non esclude nessuno scenario per il proprio futuro, compreso quello del ritiro: “Sarebbe un peccato non poter continuare. Mi piacerebbe davvero mettermi alla prova per un altro anno. Se non dovesse accadere, andrebbe bene lo stesso, ma… Sarebbe un peccato dover smettere così. Bisogna essere realistici. Potrei continuare a un livello inferiore, ma poi farei solo quell’anno se non riuscissi a risalire. Ora mi sto divertendo perché mi sento bene, ma se fosse stato come l’anno scorso, non avrei avuto alcun problema a smettere. Non è stato piacevole, ma ora ho sentimenti contrastanti”.