Martedì il presidente statunitense Donald Trump ha sostenuto che l’Ucraina potrebbe vincere la guerra contro la Russia, poco dopo aver incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si sta svolgendo in questi giorni a New York: «Penso che l’Ucraina, con il sostegno dell’Unione Europea, sia in grado di combattere e RICONQUISTARE l’intero territorio ucraino nella sua forma originaria», ha scritto sul suo social Truth. Anche durante l’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron, avvenuto poco dopo, ha detto che l’Ucraina dovrebbe potersi riprendere tutti i territori occupati durante la guerra dalla Russia, che ha definito una «tigre di carta» (un’espressione equivalente a “tutto fumo e niente arrosto”).
È la prima volta che Trump sostiene così esplicitamente che l’Ucraina potrebbe vincere la guerra, e soprattutto che parla della possibilità che il paese ripristini i confini che aveva prima dell’invasione russa di febbraio del 2022. Sono tuttavia dichiarazioni che vanno prese con molta cautela. Per prima cosa, Trump ha parlato del sostegno che l’Europa e la NATO dovrebbero dare all’Ucraina, senza mai citare il ruolo che avrebbero gli Stati Uniti in questa riconquista dei territori occupati. Inoltre Trump è noto per cambiare idea in modo repentino su molti temi e in particolare su quello dell’Ucraina, ed è possibile che questo avverrà presto anche con le dichiarazioni di oggi.
Lo scorso agosto, dopo aver criticato in diverse occasioni il presidente russo Vladimir Putin, lo aveva incontrato in Alaska e aveva preso le sue posizioni in merito alla guerra, abbandonando l’idea, fra le altre cose, di convincerlo ad approvare un cessate il fuoco immediato prima di iniziare un negoziato sulla pace. Pochi giorni dopo i principali leader europei e Zelensky erano corsi alla Casa Bianca per cercare di fargli cambiare di nuovo idea, di fatto riuscendoci. Trump aveva però continuato a dire che l’Ucraina doveva essere pronta a lasciare alcuni territori conquistati alla Russia, se voleva davvero porre fine alla guerra: una posizione che oggi sembra aver abbandonato, almeno per ora.