Una tassa di 100mila dollari sulle nuove richieste di visto H-1B. Ad annunciare il nuovo ordine esecutivo è stato il presidente statunitense Donald Trump, imponendo regole più stringenti sul visto di ingresso destinato a coloro che svolgono attività specialistiche con qualifiche professionali, per un determinato periodo di tempo negli Usa. Il programma, nello specifico, è nato con l’obiettivo di attirare professionisti altamente qualificati dall’estero. L’H-1B, che prima delle nuove misure costava tra i 1.500 e i 2.400 dollari, è uno strumento importante per le big tech americane. Come sottolinea Wired, circa il 65% dei lavoratori informatici nel Paese è composto da persone straniere in possesso di questo specifico documento.

Che cosa è il visto H-1B

Il visto di ingresso H-1B è destinato ai professionisti che svolgono attività specialistiche, per un determinato periodo di tempo in trasferta negli Stati Uniti. Per ottenerlo, la ditta o l’ente richiedente è tenuto a inoltrare una richiesta allo U.S. Citizenship and Immigration Services, che dovrà a sua volta rilasciare un’approvazione. L’H-1B consente di rimnanere negli Stati Uniti per un periodo massimo di sei anni. Il programma consente l’ingresso di un massimo di 85mila lavoratori stranieri qualificati all’anno. Come riferisce ancora Wired, ad aggiudicarsi il numero più elevato di dipendenti in possesso di questo visto nel 2024 è stata Amazon, seguita da Infosys, Cognizant, Google e Tata Consultancy Services.

Le nuove regole di Trump

La Casa Bianca ha motivato la decisione sottolineando che “molte aziende licenziano personale statunitense per poi sostituirlo con lavoratori H-1B”, che accetterebbero stipendi più bassi rispetto ai dipendenti americani. Secondo i numeri del Servizio per la cittadinanza e l’immigrazione degli Stati Uniti (Uscis) e del dipartimento di Stato, citati da Wired, a beneficiare del programma statunitense è soprattutto l’India. Le richieste di professionisti indiani hanno infatti superato il 70% delle approvazioni. Segue la Cina, con un tasso di domande accolte tra il 10% e il 15%.

Le disposizioni

A seguito dell’annuncio, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha chiarito alcuni punti della decisione. Prima di tutto, la tassa non sarà annuale ma una tantum e si applicherà solo alla richiesta iniziale. Poi, chi è già in possesso di un visto H-1B e si trova all’estero non sarà obbligato a pagare i 100mila dollari per rientrare negli Usa e, inoltre, i titolari di visto H-1B potranno continuare a uscire e rientrare dagli Stati Uniti.

Come ha specificato Leavitt, la misura, che entrerà in vigore nel febbraio 2026, si applica quindi solo ai nuovi visti, e non ai rinnovi.

Leggi anche
Usa, Trump annuncia stretta su visti studenti e giornalisti stranieri