La “vita sotto assedio” a Gaza,
raccontata da fotoreporter dell’Unrwa (Agenzia delle Nazioni
Unite per i rifugiati palestinesi) pronti a “rischiare la vita”
per “dare testimonianza di ciò che succede” nella Striscia: è la
realtà messa in luce da ‘Gaza attraverso i loro occhi’, mostra
aperta da oggi presso il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza di
Madrid, con il supporto dell’Unione Europea. Nello specifico,
l’esposizione raccoglie 27 scatti che documentano la
quotidianità nella Gaza bersagliata dall’offensiva militare
israeliana iniziata a ottobre 2023, dopo l’attentato perpetrato
da Hamas il 7 ottobre di quell’anno: istantanee realizzate da
fotografi costretti a rimanere nell’anonimato per evitare
“rischi alla propria incolumità”, in un territorio in cui,
sottolinea l’Unrwa, “oltre 200 giornalisti palestinesi sono
stati assassinati” negli ultimi due anni (così come “più di 360
membri” dell’agenzia Onu stessa), mentre le autorità israeliane
“continuano a proibire l’entrata dei media internazionali”.
La mostra, che è ad accesso gratuito e resterà aperta fino al
prossimo 19 ottobre, è stata inaugurata oggi in presenza di
autorità spagnole e rappresentanti dell’Unrwa. “‘Gaza attraverso
i loro occhi ci interpella direttamente. Queste immagini sono un
appello alla coscienza collettiva”, ha commentato il ministro
della Cultura iberico, Ernest Urtasun. “I protagonisti di questa
mostra sono i fotoreporter dell’Unrwa, i cui nomi purtroppo non
possono essere rivelati per sicurezza. L’Unrwa resta al lavoro a
Gaza e continuerà a farlo fino alla fine”, ha affermato, da
parte sua, Raquel Martí, direttrice esecutiva del comitato
spagnolo dell’agenzia Onu. “Vorrei che questa mostra servisse
come una sveglia per coscienze addormentate”, è stata invece la
riflessione di Guillermo Solana, direttore artistico del
Thyssen-Bornemisza.
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