Roma, 25 settembre – Che la farmacia sia un fondamentale presidio sanitario multitasking del territorio, in grado di assicurare un ampio raggio di servizi e prestazioni, è ormai una realtà acquisita sia dai cittadini sia dalle istituzioni.
Ma, si sa, c’è sempre qualcuno che non lo sa, o fa finta di non saperlo, e dunque – in accordo con l’immortale precetto repetita iuvant – ricordarlo non è certamente inutile. Ed è quello che ha fatto il Pgeu, ovvero il Pharmaceutical group of the European union, in occasione di un evento tenutosi al Parlamento europeo, organizzato con il supporto degli eurodeputati Michalis Hadjipantela e Vytenis Andriukaitis (nella foto), dal 2014 al 2019 Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, nel corso del quale la sigla dei farmacisti europei ha presentato il Report on pharmacy services in Europe, aggiornata fotografia dei servizi resi dalle farmacie nei diversi Paesi della Ue.
Il rapporto conferma appunto, una volta di più, come le farmacia di comunità siano un’imprescindibile pietra d’angolo dei sistemi sanitari in tutta Europa, grazie in particolare alla loro distribuzione capillare che garantisce un’elevata accessibilità, che si traduce anche in una relazione continua e fiduciaria con i cittadini.
Il primo elemento che emerge dal report è il rilevante contributo che l’ampliamento delle competenze e dei servizi resi dai farmacisti nelle farmacie di comunità finisce per apportare all’assistenza sanitaria, sviluppando l’erogazione di prestazioni sul territorio e migliorando quindi l’accesso alle cure. Alla tradizionale attività di dispensazione dei farmaci, irrinunciabile zoccolo duro delle farmacie, questi presidi di salute aggiungono oggi una serie sempre più articolata di servizi e prestazioni alle quali, grazie alla loro distribuzione capillare sul territorio, i pazienti possono accedere direttamente e agevolmente.
Il report Pgeu, a beneficio del Parlamento della Ue, individua ed elenca questi servizi, sgranando il rosario delle molte prestazioni oggi assicurate dalle farmacie: somministrazione di vaccini (contribuendo così al successo delle campagna vaccinali), promozione di cultura della salute e della prevenzione, gestione delle patologie croniche, piani di assistenza personalizzata, medicine use review, prevenzione secondaria con campagna di screening precoci, supporto ai pazienti per l’accesso ai servizi di sanità digitale.
Tutti servizi – evidenzia il report Pgeu – che non solo producono vantaggi al paziente, migliorandone il rapporto con un sistema di assistenza spesso vissuto come realtà distante e “faticosa”, ma hanno anche ricadute positive (dimostrate) sull’intero servizio sanitario pubblico, favorendo l’aderenza terapeutica, riducendo il ricorso ai ricoveri ospedalieri e rafforzando così – soprattutto nelle realtà più marginali del territorio – la resilienza dei sistemi sanitari. A supporto, il report Pgeu richiama quanto accaduto durante la pandemia Covid, un’emergenza che rese evidente come mai prima la funzione essenziale delle farmacie, l’unico presidio che in quelle drammatiche circostanze continuò ad essere accessibile sul territorio e ad assicurare, per quanto possibile, cure e assistenza ai cittadini.
Ribadita la incontestabile validità e utilità dei servizi sanitari resi dalle farmacie, il Pgeu rivolge al Parlamento Ue una serie di istanze e raccomandazioni per un loro ulteriore sviluppo a vantaggio dei cittadini e dei servizi sanitari dei Paesi Ue. In primo luogo, va messa a terra e implementata una strategia che parta dal riconoscimento delle farmacie come presidi di salute territoriali essenziali per un’assistenza sanitaria centrata sui bisogni dei cittadini (a partire dai più fragili), anche in una prospettiva di sostenibilità. Servono quindi riforme finalizzate ad ampliare gli ambiti dell’esercizio professionale del farmacista e a rimuovere le barriere all’erogazione dei servizi.
Il Pgeu non manca di osservare che, in un quadro di finanza sostenibile, è fondamentale garantire un’adeguata, congrua remunerazione dei servizi in farmacia, che deve essere coerente con il contributo – anche in termini di razionalizzazione della spesa e di risparmio – che essi assicurano al sistema sanitario pubblico.
Il report individua e passa in rassegna anche altri plus collegati allo sviluppo dei servizi in farmacia, come una più puntuale pianificazione delle risorse umane, l’integrazione delle farmacie nei piani di preparedness in caso di crisi ed emergenze sanitarie, l’impegno che può essere assicurato nel contrasto a fenomeni molto insidiosi come l’Amr e l’aumento delle disuguaglianze e della povertà sanitaria.
“In tutta Europa, le farmacie di comunità sono sempre più riconosciute come punti di accesso essenziali per un’assistenza sanitaria primaria incentrata sul paziente” conclude il report Pgeu. “Con oltre 47 servizi farmaceutici distinti attualmente mappati in 33 Paesi europei e una media di 26 servizi implementati nei Paesi, i dati parlano chiaro: i servizi farmaceutici non sono più ‘aggiuntivi’, ma una componente fondamentale dell’assistenza sanitaria moderna”.
Il report Pgeu è disponibile per la consultazione e può essere scaricato a questo link.