Il campione del mondo Tadej Pogacar ha vinto il Tour de France 2025. È la quarta volta che il ciclista sloveno trionfa nella Grande Boucle. C’è gloria anche per il belga Wout Van Aert, che ha tagliato il traguardo per primo nell’ultima tappa di 132,2 km, con partenza da Mantes-la-Ville e arrivo sugli Champs Élysées di Parigi. Al secondo posto si è piazzato Davide Ballerini (+19″), mentre lo stesso Pogacar ha chiuso al quarto posto, preceduto dal connazionale Matej Mohoric. Al sesto posto Matteo Trentin. Dopo 21 tappe, il friulano Jonathan Milan ha conquistato una storica maglia verde, mentre la maglia bianca di miglior giovane è andata al tedesco Florian Lipowitz.
La classifica generale
Di seguito, le prime dieci posizioni della classifica generale del Tour 2025: 1) Tadej Pogacar (Uae Team Emirates-Xrg) con 76h00’32”; 2) Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike) +4’24”; 3) Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-Hansgrohe) +11’00”; 4) Oscar Onley (Picnic PostNl) +12’12”; 5) Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) +17’12”; 6) Tobias Johannessen (Uno-X Mobility) +20’14”; 7) Kevin Vauquelin (Arkea B&B Hotels) +22’35”; 8) Primoz Roglic (Red Bull-Bora-Hansgrohe) +25’30”; 9) Ben Healy (EF Education-Easypost) +28’02”; 10) Ben O’Connor (Team Jayco Alula) +32’42”.
Pogacar nella leggenda
Pogacar, che ha conquistato anche la maglia a pois di migliore scalatore, si conferma uno dei ciclisti più forti di tutti i tempi. Lo sloveno, oltre a quello di quest’anno, ha vinto altri tre Tour (2020, 2021, 2024), un Giro d’Italia (2024), la medaglia d’oro in linea ai Mondiali 2024, tre Liegi-Bastogne-Liegi (2021, 2024, 2025), quattro Giri di Lombardia (2021, 2022, 2023, 2024), due Giri delle Fiandre (2023, 2025), tre edizioni delle Strade Bianche (2022, 2024, 2025), un’Amstel Gold Race (2023), due Freccia Vallone (2023 e 2025), la medaglia di bronzo in linea ai Giochi olimpici 2020 e la medaglia di bronzo in linea ai Mondiali 2023, senza considerare i trofei “minori”.
Pogacar: “Uno dei Tour più duri mai affrontati”
La maglia gialla ha così commentato dal podio: “Non sono ancora abituato a parlare con così tante persone davanti. Per me è un onore essere qui, sul podio, contro due grandi rivali. Abbiamo lottato con rispetto e sono felice di come è finito questo Tour. Perciò voglio ringraziare quelli che mi sono stati vicino, amici, famiglia e squadra. Grazie anche al pubblico che è stato straordinario ovunque, tutti hanno applaudito tutti i corridori e questo è fondamentale, ho visto molti bambini. Grazie agli organizzatori, è stato uno dei Tour più duri che ho affrontato e quindi complimenti anche a tutti quelli che lo hanno finito. Non so più cosa dire. Ah, sì, forse tornerò”.
Milan, una maglia verde storica
Quest’anno c’è stata gioia anche per il friulano Jonathan Milan, che al suo debutto assoluto nella Grande Boucle ha vinto la classifica a punti (372), conquistando la maglia verde proprio davanti al campione sloveno (294). Il ciclista 24enne della Lidl Trek ha vinto due frazioni: l’ottava, a Laval, mettendo fine alla striscia negativa dell’Italia che non conquistava una tappa al Tour da 113 frazioni consecutive (ossia dal 2019); a Valence, nella diciassettesima tappa, dando una spallata importante alla classifica scalatori. Prima di Milan, l’ultimo italiano ad aver indossato la maglia verde è stato Alessandro Petacchi nel 2010, e prima ancora Franco Bitossi nel 1968.
Milan: “Prima di tutto volevo divertirmi”
Colme di felicità le prime parole di Milan dopo la fine della tappa: “Sono felicissimo, ho provato a rimanere tra i primi, ma sulla prima salita di Montmartre il gruppo ha accelerato e sono rimasto indietro. Prima di tutto però volevo godermela ed è stato bellissimo vedere tutte queste persone per strada. Tutto impressionante e stupendo. Mi aspettavo di divertirmi nel mio primo Tour e così è stato, è stato tutto soddisfacente per me e per tutta la squadra”.
Fedriga (Fvg): “Un modello per i giovani”
“La maglia verde conquistata da Jonathan Milan al Tour de France riempie di orgoglio e conferma la tradizione sportiva e ciclistica del Friuli-Venezia Giulia ai massimi livelli: il nostro campione è un modello per tutti i giovani che nelle varie discipline e nella vita possono ambire a ottenere grandi risultati abbinando al talento la forza morale e grandi sacrifici”, sono parole del governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. “Il risultato incredibile di Jonathan tiene alta la bandiera dell’Italia in una competizione durissima che vede gli azzurri assenti dalla classifica generale”, ha affermato Fedriga. “Buja è già in festa e tutti gli sportivi regionali applaudono un atleta che continua a scrivere pagine indelebili nella storia del ciclismo”, ha concluso.
Dagnoni (Federciclismo): “Grande orgoglio”
“Un risultato storico, non trovo altre definizioni”, dice il presidente di Federciclismo Cordiano Dagnoni, volato a Parigi per congratularsi con il ciclista italiano. Storico “perché arriva dopo tanti anni e perché lo ottiene un ragazzo cresciuto sulla pista, con la maglia della Nazionale addosso, cosa che per noi è grande motivo di orgoglio”, continua. “Non ho dubbi, per me è il miglior velocista del mondo”, affermò lo stesso Dagnoni in tempi non sospetti.
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Un Tour dominato dal Mont Ventoux
Il Tour di quest’anno ha visto 6 tappe di montagna, 6 collinari, 7 pianeggianti, 5 arrivi in salita e 2 cronometro individuali, per un totale di 3.320 chilometri dislocati in 21 frazioni. La prima tappa di montagna è stata posizionata alla decima frazione (da Ennezat a Le Mont-Dore Puy de Sancy) del 14 luglio, Festa nazionale della Repubblica francese. Ma la settimana decisiva è stata, come da tradizione, la terza, che ha visto tre tappe di montagna, tra cui l’attesissimo Mont Ventoux (sedicesima frazione, 22 luglio) tornato dopo 4 anni nel percorso del Tour. A vincere sulla cima della Provenza è stato il francese Aurélien Paret-Peintre, al termine di una scalata intensa che ha visto un duello ad alta quota anche tra gli uomini di classifica: Vingegaard ha sferrato tre attacchi a Pogacar, che ha riposto con decisione confermandosi maglia gialla anche in quell’occasione, la più ghiotta per i suoi rivali.
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Paura durante la quarta tappa
Durante il Tour 2025 ci sono stati anche momenti di tensione. Nella quarta tappa, a Rouen, un ragazzo armato di coltello ha minacciato il pubblico brandendo un grosso coltello da cucina. Il 21enne, fuggito da un ospedale psichiatrico e ricercato, ha prima aggredito una passante e poi, lungo Boulevard de la Marne, ha terrorizzato alcuni spettatori brandendo la lama. Il giovane è stato fermato da due agenti, uno dei quali è rimasto ferito a una mano. Il collega ha reagito sparando alla gamba del giovane, che ha tentato, invano, la fuga. È stata aperta un’inchiesta per tentato omicidio di pubblico ufficiale.
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