In prima serata su Canale 5 è tornato anche questa settimana Io Canto Family, e il sipario si è aperto su una nuova stagione di emozioni, note e sogni.Sotto la guida artistica di Roberto Cenci e l’energia luminosa di Michelle Hunziker, otto coppie si sono lanciate sul palco con coraggio e voce, ma non tutte sono riuscite a proseguire: la selezione è già cominciata, e la gara si fa subito intensa.

A giudicare, con carisma e ironia, due regine della musica italiana: Patty Pravo, icona senza tempo, e Noemi, potente e contemporanea. Sul fronte dei coach, un quartetto di artisti che mixano esperienza, talento e generi: Serena Brancale, Sal Da Vinci, Ermal Meta e Giusy Ferreri.

Con backstories che strappano sorrisi (e qualche lacrima), interpretazioni da brividi e qualche inciampo divertente, lo show è adatto a tutti. E ora, come da tradizione, ecco le pagelle della serata.

Michelle Hunziker, presentatrice a prova di Apocalisse. Voto: 8

Non c’è ansia da debutto che tenga quando c’è Michelle Hunziker a gestire il traffico emotivo di Io Canto Family. Scivola sul palco come se ci vivesse, e probabilmente ci vive davvero, in una casetta nascosta dietro le quinte.

La sua empatia è svizzera: ascolta, accoglie, ma non invade mai. Manca forse quella sbavatura che la definirebbe vera. Non aspettiamoci colpi di teatro o momenti di rivoluzione televisiva. Michelle Hunziker fa Michelle Hunziker: solida, elegante, inossidabile.

Noemi e Patty Pravo, gemelle diverse, ma con la stessa vena teatrale. Voto: 7

Chi l’avrebbe detto che Noemi e Patty Pravo sarebbero diventate la coppia più affiatata della serata? Sembravano pronte per un duetto che non è mai andato in scena, ma che tutti avremmo voluto ascoltare.

Noemi, fedelissima al suo personaggio da fata madrina con l’orecchio assoluto, si emoziona già con la prima coppia. Noemi è più portata all’incoraggiamento che alla critica vera e propria, ma hey, in un talent family-friendly, forse è esattamente il ruolo che ci vuole.

Patty invece è Patty: l’unica persona che può parlare con l’autorità di un giudice della Corte Costituzionale. Ironica, eterea, a tratti extraterrestre, conferma le scelte di Noemi. Ma anche lei si emoziona, e non è una cosa da poco. No, quella è Anna Oxa.

Due giudici, una scelta condivisa, e un curioso effetto gemellaggio: sembravano in sintonia su tutto, mancava solo il braccialetto dell’amicizia.

Serena Brancale, alta tensione pugliese. Voto: 9

Ha perso il massimo perché ha nominato troppe volte la Puglia. Lo sappiamo. Lo dice sempre. Ma Serena Brancale è la Puglia. Non in senso simbolico, tipo “orgoglio delle radici”, ma proprio in senso geografico. Dove passa lei, spuntano taralli e tramonti aranciati. Ha così tanta energia che dovrebbe essere collegata alla rete elettrica nazionale come riserva.

Sì, Serenata è stato un momento incredibile, forse il migliore della serata. La voce, la chimica con Alice e Gianvito, l’idea scenica di evocare Polignano e Modugno, tutto perfetto. Ma anche qui, Serena, amore nostro iperattivo, non puoi evocare la Puglia come carta jolly ogni singola volta.

Detto ciò: non si può non amarla. È vulcanica senza essere sopra le righe, emotiva ma mai artefatta, e davvero vicina ai ragazzi. E poi, che voce. Una coach che vive la musica per davvero. Una coach pugliese.

Giusy Ferreri, coach in modalità silenziosa (troppo). Voto: 6

Giusy Ferreri c’è, ma bisogna cercarla. Tipo quando guardi un film Marvel e ti chiedi se c’è il cameo di Stan Lee da qualche parte: sì, c’è, ed è indimenticabile.

Il momento in cui accoglie Samuele e Maria Cristina è carino, caldo anche, ma troppo contenuto. Più interventi, più guida, più Giusy. Ed è un peccato, perché quando vuole, sa far tremare i muri.

Ermal Meta, il cantautore di famiglia. Voto: 8

Se gli altri coach sono fuochi d’artificio, Ermal Meta è la candela profumata accesa in un angolo: calma l’ambiente, profuma la scena, e ti viene voglia di sederti accanto a lui a parlare di vita, musica e traumi irrisolti della tua vita.

Con Luna e Arianna, madre e figlia dal racconto intenso e dalle voci affiatate, Ermal fa quello che gli riesce meglio: ascolta, accoglie e ci canta insieme. E quando le accompagna su Una ragione di più, non c’è retorica, solo cura. E c’è una standing ovation del pubblico.

Sal Da Vinci, poteva fare meglio. Voto: 6

Sal Da Vinci nella prima parte dello show rimane un po’ in disparte, intervenendo ogni tanto.

Lo scambio con Gianvito è uno dei momenti più leggeri della serata, si fanno battute, la storia dello zio Franco è troppo esilarante per non essere commentata.

Forse non è il coach che fa saltare i bottoni alle giacche per l’entusiasmo, ma è quello che ha una voce incredibile e ci ha fatto urlare per mesi con Rossetto e Caffè. Certo, poi arriva Serena con Polignano e si prende tutta la scena.

I piccoli protagonisti, talento puro. Voto: 10

Come già nella prima puntata, i veri vincitori sono i bambini. Ognuno con il proprio stile e la propria storia, riescono a emozionare e a rendere speciale la serata.

Alcuni sorprendono per maturità, altri conquistano con la spontaneità, ma tutti si dimostrano all’altezza di un palco così importante. Sono loro a trainare lo show, con la musica come filo conduttore e con la freschezza che solo la loro età può dare.